ROSSI-MARQUEZ: BATTAGLIA INFINITA! LA YAMAHA: "PUNIZIONE TROPPO SOFT" PER LO SPAGNOLO CHE VIENE DIFESO DAL 15 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO GIACOMO AGOSTINI: "E’ STATO STUPIDO MA NON VA SQUALIFICATO, HA PAGATO IN GARA. "NON È VERO COME DICE ROSSI CHE MARQUEZ PUNTI ALLA GAMBA DEI PILOTI. IN PISTA È SEMPRE UNA BATTAGLIA. LE SCUSE DI MARC? ERA MEGLIO ASPETTASSE"- VIDEO
Da gazzetta.it
"Marquez ha sbagliato e si è scusato, speriamo non lo faccia più. Però, non deve essere squalificato, è stato già punito ieri in gara". Giacomo Agostini, il pilota più titolato della storia del motomondiale (15 titoli), difende lo spagnolo della Honda, finito ieri nella bufera dopo l'incidente con Valentino Rossi in Argentina: "Se squalifichiamo ogni volta, allora non corriamo più - le sue parole a "Tutti convocati" su Radio 24 - questo vale per tutti: penso a Iannone che ha buttato a terra Dovizioso due anni fa, allora andava squalificato, ma così non corre più nessuno", aggiunge il pilota più titolato della storia.
ALLA GAMBA — "Non è vero come dice Rossi che Marquez punta alla gamba dei piloti - aggiunge Agostini - ora sono tutti un po' nervosi e tutti stanno esagerando. Quello che è successo ieri tra Marquez e Rossi è successo a tutti, è successo a me, è successo a Valentino Rossi, è successo sempre in questa gara anche a Zarco, che ha buttato fuori Pedrosa. Io ricordo che quando correvo, soprattutto in Inghilterra, dove appena frenavo mi passavano in 4, uno sopra, uno sotto, uno a destra, uno a sinistra. È sempre stata una lotta così, naturalmente è sempre giusto avere rispetto, è sempre giusto non buttare la gente a terra".
MARC STUPIDO — "Le scuse di Marquez? Sono momenti difficili, appena terminata la gara hai ancora l'adrenalina a 100. Forse era meglio aspettare un quarto d'ora, 20 minuti in più, forse si calmavano le acque, però se non fosse andato lo avrebbero criticato lo stesso". A Virgin Radio ha poi precisato ulteriormente che Marquez ha commesso un errore ancora più strategico: "È stato stupido, lo dico da amico. Li stava mangiando tutti, poteva anche aspettare la curva successiva che forse si preparava meglio al sorpasso, mentre lui pensava di starci dentro ma non ce l'ha fatta. Non lo voglio difendere, ma bisogna vedere anche la situazione: la tensione che c’è, non sei lucido come seduto su una scrivania".