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SCHICK, CHE CHOC! UN'INTERVISTA CHE FA DISCUTERE: L'ACQUISTO PIÙ CARO DEL CLUB GIALLOROSSO (42 MILIONI) A UN GIORNALE CECO DICE DI SOGNARE UN GRANDE CLUB “COME BARCELLONA, REAL MADRID E MANCHESTER UNITED”. POI SU INSTAGRAM: "CHI HA FATTO LA TRADUZIONE? NON CAPITE UN CAZZO DI CECO" - MA LA TRADUZIONE LETTERALE DELL'INTERVISTA LO SMENTISCE
Chiara Zucchelli per gazzetta.it
La Juve che lo ha fatto arrabbiare perché non lo ha più voluto, la Roma che ha speso 42 milioni per lui e lo ha messo nelle condizioni migliori per crescere e il sogno di andare in un grande club “come Barcellona, Real Madrid e Manchester United”: Patrik Schick rilascia un’intervista nel suo Paese, al magazine ceco Reporter, e si racconta tra passato, presente e futuro.
È proprio il futuro che fa discutere, perché con sincerità Schick ammette di pensare anche a un’altra realtà di livello mondiale, ma avendo giocato con la Roma appena una ventina di minuti scarsi a tanti tifosi le sue dichiarazioni non sono piaciute più di tanto. Eccole: “Spero di potermi trasferire tra qualche anno in un club ancora migliore, dove sarò pagato ancora meglio, è una motivazione che mi ha sempre aiutato tanto. Dove? Non credo di poter andare molto più in alto di così. Ma forse restano un paio di club… diciamo Real Madrid, Barcellona o Manchester United”.
LA ROMA — Prima, però, c’è la Roma, che su di lui ha puntato tanto - è l’acquisto più caro della storia del club -, e ha avuto fiducia quando la Juve lo ha scaricato: “Quando ho visto il centro di allenamento mi sono reso conto che qui posso ottenere il meglio, non so se cose del genere esistano da altre parti.
Non mi devo preoccupare di nulla, qui ci sono campi perfetti, i migliori sistemi di recupero, la palestra, i nutrizionisti ci misurano continuamente e ci dicono cosa mangiare, ci sono dozzine di impiegati solo per noi. Kolarov - ha aggiunto Schick - mi ha rassicurato e mi ha detto di non subire il peso del costo del mio cartellino, di star calmo e che tutto sarebbe andato bene e che sono stati loro (cioè il club, ndr) a voler spendere quei soldi e l’hanno fatto”.
LA JUVE — La squadra che lui aveva scelto all’inizio, cioè la Juve, si è invece tirata indietro: “Alla fine della scorsa stagione potevo scegliere, le offerte che mi piacevano di più arrivavano da Torino, Milano e Roma. Scelsi la Juventus, ero stato chiamato da Nedved e tutto sembrava affascinante. Non vedevo l’ora. A giugno mi sentivo un giocatore della Juventus, ma in realtà non lo ero. Sapevo che non era niente di serio, era un’infiammazione cardiaca che era passata, stavo bene, ma alla Juve non importava più di me, ero arrabbiato e quando ho firmato con la Roma mi sono sentito sollevato”
IL RECUPERO — Sollevato sarebbe anche Di Francesco nell’averlo a disposizione: da fine ottobre si è visto in campo solo una volta con il Verona tra necessità di fare da capo la preparazione e problemi muscolari. Ancora adesso ha fastidio nel calciare, ma mentre i suoi compagni si riposano fino a giovedì, nazionali esclusi, Schick si allena da solo a Trigoria per recuperare e tornare a disposizione almeno per il derby.
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