andrea agnelli e john elkann

AGNELLI ALLO SPIEDO – SCONCERTI MENA DURO: "ANDREA AGNELLI NON È IL PROPRIETARIO DELLA JUVE COME ERA L'AVVOCATO, È SOTTOPOSTO ALLA MONARCHIA DI JOHN ELKANN. QUESTO COMPORTA CHE ANDREA DEBBA CHIEDERE LA COPERTURA DI JOHN. NON SI PUÒ COPRIRE 700 MILIONI DI DEFICIT E RINFORZARSI, NON CI RIESCE NESSUNO - MILAN E NAPOLI SONO LE SQUADRE MIGLIORI. LA ROMA..."

Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"

 

andrea agnelli

Milan e Napoli sono le squadre migliori viste finora. L'Inter ha gli stessi punti di un anno fa, questo per dire che significa poco il pareggio causato da un autogol di Dzeko e un gol eccezionale di Augello. C'è un dato però che viene lentamente fuori: le squadre in testa non hanno niente da costruire, arrivano da un passato compiuto di cui hanno fatto un investimento. Napoli e Milan non sembrano squadre di inizio settembre, hanno già tanta strada alle spalle. Adesso possono permettersi di dominare vecchie grandi squadre come Juventus e Lazio.

 

striscioni dei tifosi della juve contro andrea agnelli

Discorso diverso per la Roma, squadra un po' corta, incompleta, ma portata comunque su confini diversi dal carisma maturo di Mourinho, che non parla più come un agitatore di masse, ma insegue il profilo basso dei proprietari e accenna dosi impreviste di sapienza. Si è affermata in generale una solidità che si raggiunge di solito in inverno e che la povertà del mercato permette di trasformare adesso in virtù. Nessuno ha tenuto per scelta i suoi giocatori. È successo che non erano più molto ricchi nemmeno quelli che dovevano acquistare. Così ci siamo rinforzati non potendo vendere. L'argomento non riguarda la Juventus. Lì siamo in un campo che va oltre l'aspetto tecnico.

Andrea Agnelli e John Elkann

 

C'è una difficoltà di base mai conosciuta. Perché Andrea Agnelli non è il proprietario della Juve come era l'Avvocato, è sottoposto alla monarchia di John Elkann a cui l'Avvocato affidò a suo tempo la cassa dell'azienda. Questo comporta che per qualunque disegno appena estemporaneo Andrea debba chiedere la copertura di John. E oggi siamo a richieste esaudite di 700 milioni in un anno e mezzo. Questo bisogno di assenso ha fatto diventare la Juve una società ricchissima e normale, cioè obbligata a farsi carico dei propri disagi. Sintetizzando, forse brutalmente, ma la brutalità non è mia, sta nelle scelte ereditarie di una grande famiglia, la Juventus non ha più alla guida il numero uno Fiat.

andrea agnelli deniz akalin john elkann lavinia borromeo

 

Successe all'epoca Umberto Agnelli-Giraudo, ma lì i protagonisti erano tutti anziani signori. Qui sono giovani energie che hanno ancora un bisogno di dimostrarsi. Non è un problema di soldi. Il problema è che un Agnelli deve chiedere quei soldi sempre a un altro Agnelli. Questo equilibrio difettoso è sceso anche sulla squadra. Non si può coprire 700 milioni di deficit e rinforzarsi, non ci riesce nessuno. Soprattutto dopo che sei abituato a vincere un tutto e a perdere sempre l'altro. Non trovi più la giusta dimensione .

john elkann andrea agnellijohn elkann andrea agnellideniz akalin andrea agnelli john elkann lavinia borromeojuve milan andrea agnelli john elkann

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”