lukaku ibra

PERCHE’ IL CALCIO SENZA PUBBLICO PRODUCE PIU’ GOL? SCONCERTI: "SI SEGNA TANTO, FORSE TROPPO. IL SILENZIO DEGLI STADI RENDE DURA LA VITA AI DIFENSORI, TOGLIE CONCENTRAZIONE. REAGIRE AI MOVIMENTI DI CHI ATTACCA È PIÙ DIFFICILE. UN ALTRO DATO IMPORTANTE SEMPRE FRUTTO DEL VIRUS SONO I CINQUE CAMBI. LA PARTITA SALTA, SI APRE, NON HA PIÙ REGOLE, SOLO SPINTA. E NELLA CONFUSIONE SI SEGNA MOLTO DI PIÙ…"

MARIO SCONCERTI per il Corriere della Sera

 

lukaku ibra

La mancanza di pubblico sta cambiando il calcio in modo impressionante. Il nostro in modo particolare. Nelle dodici giornate dell'ultima estate sono state segnate 392 reti contro le 326 della stagione scorsa nello stesso periodo. Nelle prime quattro giornate di questo campionato sono state segnate 136 reti in 37 partite (mancano Genoa-Torino e i due 3-0 a tavolino di Verona-Roma e Juve-Napoli), un numero mai registrato nemmeno in epoche eroiche, per una media gol a partita di 3,67, impensabile non solo per l'Italia ma anche per Inghilterra, Spagna e Germania.

 

Le prime quattro giornate dello scorso anno avevano una media gol di 2,97, già altissima, che restò buona per tutto l'anno e si assestò su un ottimo 2,73 nelle 12 partite equivalenti al nostro dopo lockdown. Oggi siamo sopra di oltre un gol a gara. Alcune conseguenze: sono praticamente scomparsi gli 0-0, solo cinque nelle ultime 158 partite. Ed è scomparso dalle scommesse l'over, cioè tre o più gol a partita, perché si segnano sempre. Il calcio del dopo virus è indubbiamente un altro, ma resta da capire perché.

ibrahimovic

 

L'unica cosa davvero diversa di questo calcio è l'assenza del pubblico. La mancanza del «rumore». Di conseguenza parrebbe certo che il calcio silenzioso produca più gol. Torniamo alla domanda: perché? Per cominciare forse a capire è importante ricordarsi che 100 gol in più segnati sono anche 100 gol in più subìti.

 

Se c'è un merito degli attaccanti, c'è un disastro per i difensori. E qui siamo al punto: è molto probabile che il calcio del silenzio danneggi i difensori, tolga concentrazione. I movimenti del difensore non sono spontanei, dipendono da quelli dell'attaccante.

ibra

 

Sono riflessi di seconda battuta, hanno bisogno del doppio di attenzione. Il pubblico rappresenta il primo giudizio sul gioco, tiene sveglio il difensore, spesso gli indica il pericolo, la geografia dell'avversario. Il silenzio favorisce l'agguato, la sorpresa dell'attaccante. Vedremo nel tempo, ma siamo già a quasi 160 partite e non è solo un fenomeno italiano.

 

Il Liverpool ha preso 7 reti due settimane fa, il Barcellona 8 dal Bayern in Champions. In Inghilterra a stadi chiusi si segna ancora di più, un record assoluto, 4,07 gol a partita dopo cinque giornate. Segna meno invece un calcio di fantasia come quello spagnolo, molto personale, eternamente da show. È come se il silenzio restasse negli occhi, non arrivasse in fondo all'artista, già preso da se stesso. La Spagna dopo 53 partite è a 2,59 gol a partita.

 

Un altro dato importante sempre frutto del virus sono i cinque cambi. Non un problema di vantaggio fisico, penso nei gol incida di più la confusione creata dai tanti cambi. La partita salta, si apre, non ha più regole, solo spinta. E nella confusione si segna molto di più. È un vantaggio? Non credo. Il calcio è sempre relativo a chi lo osserva, contento lui, contenti tutti. L'importanza è nel risultato. Ci sono stati anni in cui segnavamo un gol e mezzo di media ma eravamo felici o infelici lo stesso.

 

cr7

C'è infine su tutto il calcio una nebbia piccola e insistente. Non c'è più la certezza di niente. Un aereo, un orario, una classifica. In Inghilterra ci sono otto gare da recuperare, in Spagna sette. Infatti pagano pegno soprattutto le grandi squadre classiche, quelle abituate all'ordine, alla regolarità, essendo spontaneamente più forti. In Inghilterra comanda l'Everton, in Spagna Real Sociedad e Villarreal, da noi sono tornati Milan e Napoli. Sembra un calcio della diversità questo del virus. Ma la cosa davvero importante sarebbe che finalmente perdesse lui.

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