SCONCERTI: “TUTTE LE MIGLIORI HANNO VINTO CON PUNTEGGIO LARGO. UNA DIVISIONE COSÌ NETTA DI RISULTATI FA PENSARE CHE LE PREVISIONI FOSSERO CORRETTE, ALCUNE SQUADRE SONO IRRAGGIUNGIBILI PER LE ALTRE, MA SONO ABBASTANZA VICINE FRA LORO. HANNO MOLTO PIÙ DEL SOLITO LE MILANESI”
Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Tutte le migliori hanno vinto e quasi tutte con punteggio largo. Il risultato più importante (non il gioco migliore) è stato quello della Roma a Bergamo. Gli sprazzi di partita più belli quelli iniziali dell' Inter. Sembra nata anche una stellina, il ragazzo del Milan Cutrone, ormai oltre le soglie di una promessa. Una divisione così netta di risultati fa pensare che le previsioni fossero corrette, alcune squadre sono irraggiungibili per le altre, ma sono abbastanza vicine fra loro. Hanno molto più del solito le milanesi.
A San Siro si è visto Perisic segnare e recuperare fin sulla propria linea di fondo; imprendibile Icardi anche se favorito dall' assenza del suo marcatore, Vitor Hugo. Vincere in grande fretta ha tolto altri momenti di gioco brillante all' Inter, ma è stata gradevole, seria, la prova complessiva. Si è vista una squadra, non ancora formidabile, ma una squadra che ha lasciato raramente campo agli avversari.
Bene Borja Valero nel suo tran tran equilibrato, il ritmo della Fiorentina lo aiutava. Ma è andato bene anche Joao Mario quando lo ha sostituito. A Crotone la partita è durata pochissimo per il rigore e l'espulsione di Ceccherini, ma il Milan è dolce, gioca un buon calcio e soprattutto dà l'idea di avere molti margini di miglioramento. Ha fatto fatica la Roma, ma aveva un avversario vero.
Dovendo giudicare oggi, è una Roma più ruvida di quella di Spalletti, con meno voglia di inventare. Vedere Defrel che fa il quinto di centrocampo lascia perplessi sulle scelte generali del mercato e su quelle del tecnico. Nainggolan è stato il migliore, da trovare ancora la forza totale della squadra. Molte di nuovo le discussioni sulla Var. Il primo risultato è che non ha cancellato le moviole, le ha anzi rilanciate.
Ora ci sono quelle sulla Var. Questo chiarisce anche la realtà di fondo del marchingegno: la Var non dà certezze, è semplicemente un aiuto. Ripete, quindi spesso chiarisce. Proprio perché aggiunge, porta più discussioni. È tecnologia, non scienza. Ha pareri, non sentenze. Diffiderei solo dell' entusiasmo attuale manifestato sulla Var dagli arbitri.
In realtà è in atto una vera lotta, gli arbitri hanno capito che a rimetterci saranno soprattutto loro. La Var non discute ogni volta che le loro stesse decisioni. Per questo cercano di attribuirsene i meriti, per farne una famiglia dentro la quale rendere tutto giustificabile. Siamo in realtà davanti a una piccola svolta epocale, non correttissima ma inevitabile.