W LA FUGA! LO SCUDETTO È ORMAI UNA BATTAGLIA TRA ROMA E JUVENTUS, LONTANE ANNI LUCE DALLE INSEGUITRICI - SCONCERTI: “LA TERZA FORZA È L’INTER”

Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"

È probabile sia cambiato il campionato, nel senso che 15 giornate valgono metà stagione e parlano alla fine soltanto di due squadre. Non si può mai fare la storia in corsa, ma questa giornata ha davvero il senso di una giornata decisiva.

La Juve ha vinto la settima partita consecutiva senza che questo le abbia consentito di mettere fuori la Roma, che anzi rilancia. Nel frattempo la Roma elimina definitivamente la Fiorentina e il Napoli subisce i contropiedi dell'Udinese.

Guidolin è il segno della nostra insipienza. Costruisce squadre con qualunque materiale porti il fiume, il suo calcio ha sempre un ordine, ogni partita un'anima. Questo è un grande allenatore, nel vero senso del termine, colui che allena. I tre gol di Guidolin al Napoli ufficializzano non una crisi del Napoli, ma i suoi limiti.

Quella di Benitez è un'ottima squadra, ha solo il torto di non essere la migliore. In attesa di capire come verrà presa questa vecchia constatazione dalla gente di Napoli, resta la differenza di Juve e Roma.

È oggi che la Roma entra davvero nel campionato, dopo aver percorso il tratto in salita della strada senza aver perso e rimanendo anzi nella scia della Juve. È adesso che si è davvero presa il carisma dell'avversario. Non è bastata una grande Juve per metterla fuori. Questo conferma le doti di fondo della Roma e le sue eccezioni, per esempio Maicon, sull'orlo di tornare se stesso, oppure Destro, il miglior centravanti italiano potenziale, oppure Totti ormai all'alba del rientro.

Questo è il senso vero della domenica, ci sono solo due squadre. I loro numeri sono quasi da campionato africano. La Juve ha vinto 13 partite, una persa e una pareggiata. La Roma è imbattuta, 11 vittorie e 4 pareggi. Non sono numeri da equilibrio. E dove non c'è equilibrio non c'è uniformità di gioco, manca la democrazia del movimento. Tutto è solo molto probabile, come le piogge nel pomeriggio equatoriale.

Questa facilità, questo automatismo, è però ormai solo di due squadre, le altre sono lontane. L'impressione è che, tutti insieme, si sia lontani da noi stessi, anche se sperabilmente ancora superiori ad avversari come Galatasaray e Ajax. C'è per il resto tanta voglia di Inter. Forse perché non si capisce bene cosa sia successo e tutto è ancora nel senso del possibile. Forse perché la squadra non è male, una sola sconfitta come la Juve con uomini che non valgono la Juve.

Forse perché c'è un'idea tecnica di crescita in atto, o solo perché una storia nuova vale sempre un sentimento. Leggendo i numeri a me sembra chiaro, in questa giornata di evidenze, che l'Inter è la terza forza. Ha più equilibrio di Napoli e Fiorentina. Potrà sbandare ma ha più qualità complessiva nonostante molta ne buttino via giocatori come Guarin, Kovacic e lo stesso Alvarez.

Contro il Parma è stato un azzardo inserire tutti i trequartisti, non è il calcio di Mazzarri, non è il calcio di nessuno. Una partita in salita, pensata male e mai risolta. Ma secondo me l'Inter è in crescita e può ancora crescere. È stata battuta solo dalla Roma; ha poche certezze, ma più promesse di tutte le altre.

 

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