
SEGNATEVI LE PAROLE DI CHIELLINI: “NON SIAMO DELLE PIPPE. CON LA SPAGNA SARÀ UNA BELLA PARTITA” - IL DIFENSORE PREPARA LA SUPER SFIDA AI CAMPIONI D'EUROPA: “DAL 2008 CI BATTONO, MA SOLO NELLA FINALE 2012 NON ERAVAMO ALL'ALTEZZA”
Fabrizio Bocca per www.repubblica.it
"Non eravamo dei fenomeni prima non siamo delle pippe adesso". Giorgio Chiellini ha un doppio linguaggio. Quello informato e pacato di chi può disquisire per dieci minuti sulla Brexit e sulle sue conseguenze. E quello più diretto e senza fronzoli del calcio, dove i mezzi termini non esistono e i giudizi sono più netti.
Da veterano ha sentito il dovere di difendere i compagni ripassati ben bene dai giudizi feroci della critica, dopo la sconfitta con l'Irlanda "Ridateci l'Italia, ho letto. Ma dai su. Magari se Insigne non avesse preso il palo, vedevo Grande Italia. E anche a me può capitare di sbagliare: se Ibrahimovic avesse fatto gol e non fosse stato fuorigioco, cosa avrei letto?". Insomma prendeteci per quel che siamo: né fenomeni, né quella roba lì.
Giorgio Chiellini fa parte della santissima trinità azzurra: Barzagli, Bonucci, Chiellini. Quella che per convenzione si definisce miglior difesa al mondo, e questo mette tranquille un sacco di coscienze, rilassa. Il ragazzone livornese - in realtà ormai un omone arrivato alla soglia dei 32 - ne è perfettamente consapevole: "Il nostro compito è anche quello di essere un punto di riferimento, di far sentire sicuri gli altri, di farli giocare nelle migliori condizioni. Ma nemmeno il miglior difensore al mondo può giocare da solo, senza la collaborazione della squadra".
Alla santissima trinità è affidato il compito di fermare la trinità spagnola Silva, Morata, Nolito (a meno di qualche variazione dell'ultima ora). E nessuno meglio di lui può parlare di Morata: "Alvaro è un ragazzo speciale. Lo saluto con dispiacere da ex compagno. Però sono anche contento per lui. Mi auguro rimanga al Real Madrid perché lo merita, merita di essere il centravanti del Real e e della Spagna.
E mi dispiacerebbe molto che venisse usato come merce scambio per fare qualche soldo. Lui tiene tantissimo al Real Madrid, non vedo come non possa non essere un attaccante del Real per i prossimi dieci anni. Alvaro ha doti incredibili e ancora grandi margini di miglioramento. In questi anni di Juve è cresciuto tanto tatticamente, tecnicamente e soprattutto umanamente. Quando arrivò era un ragazzino, non considerato come un giocatore da prima squadra, poi ha fatto passi enormi, è cresciuto, è un generoso. Spero faccia male lunedì, ma che poi abbia una splendida carriera".
E dunque lì cade il discorso, la Spagna sempre lei. "Dal 2008 è la nostra bestia nera. L'inizio del ciclo spagnolo è passato per la partita e i rigori di Vienna. Mentre a Kiev eravamo troppo stanchi, non c'era stato modo di recuperare dopo la semifinale con la Germania. Ma tutte le altre partite furono equilibrate, e credo che lo sarà anche quella di Parigi. Ai Mondiali si vedeva che era una squadra che aveva un po' di problemi.
Oggi non la vedo affatto come una squadra morta anzi, secondo me, doveva avere 9 punti, poteva vincerle tutte. Hanno ritrovato un grande centravanti come il primo Torres, mentre strada si erano dovuti inventare Fabregas falso nueve. Abbiamo davanti due scuole diverse, ed è un po' un peccato vedere una partita così agli ottavi di finale, però è andata, anche questo sarà uno stimolo". Intanto Conte spera di recuperare Candreva.
Per prepararsi a questo ottavo di finale la squadra sta lavorando tantissimo: "Conte lo conoscete - dice - con lui giocare con Malta o con la Spagna è lo stesso. Devi sempre sempre sudare e faticare. Quindi quando anche si dice siete stati fermi una partita, vi siete riposati, vi posso assicurare che è tutto relativo".
Il calendario e il tabellone sono impazzati, tutte le grandi squadre sono cascate da una parte sola, e dunque ecco subito le superpartite, le finali anticipate. "Non credo si possa prevedere tutto. La Spagna non era prevista seconda, ma nemmeno noi eravamo previsti come primi. Forse ci sarebbe voluto maggiore equità e controllo per i turni successivi. Se fai un Europeo a 24 squadre può capitare. Però credo che così sarà anche più bello, potremmo vedere delle sorprese come la Grecia o la Danimarca. Comunque non me lo aspettavo. Due partite e ritrovarci qualificati e contro la Spagna no, non me lo aspettavo".
Dieci giocatori sotto diffida. "Non conta niente. Bonucci ha detto che è stato condizionato, ma perché era la partita con l'Irlanda. Posso assicurare che questo non succederà contro la Spagna, se si sarà ammoniti ci saranno i compagni pronti a sostituirti, senza problemi. E' una partita da dentro o fuori, non guardi queste cose".
Intanto però al tabellone sottosopra ha contribuito anche e soprattutto l'Italia. "Noi dobbiamo guidare a vista, essere la sorpresa. Abbiamo battuto Belgio e Svezia, un'Italia così non se l'aspettava nessuno. E la verità è che tutti dicevano prenota, che il 27 siete a casa. Tutti aspettavano morti e feriti, che arrivati a Lione potessimo già rientrare o che al limite saremmo stati tra le terze. Tanto passano pure quelle.... Possiamo ancora fare qualcosa di importante. E' bello sognare, ma guardare la realtà e andare avanti di partita in partita. Anche se mi auguro proprio che questo Europeo duri di più dei tre giorni che abbiamo davanti".