filippo tortu marcell jacobs 4x100 tokyo 2020

IL SEGRETO DEL TRIONFO DELLA 4X100? SONO STATI I CAMBI. SOPRATTUTTO IL SECONDO, QUELLO TRA JACOBS E DESALU, È STATO "ALLUNGATO". TUTTI I PASSAGGI DI TESTIMONE SONO STATI PERFETTI, TUTTI AL LIMITE... – LA SCELTA DI SCHIERARE L'UOMO SULLA CARTA MIGLIORE, JACOBS, IN SECONDA E NON IN ULTIMA FRAZIONE PERCHE' CHI CORRE IL RETTILINEO OPPOSTO A QUELLO DI ARRIVO, HA A DISPOSIZIONE UN MAGGIOR NUMERO DI METRI RISPETTO A CHI "CHIUDE" - VIDEO

 

ANDREA BUONGIOVANNI  per la Gazzetta dello Sport

 

marcell jacobs

Prima le note di Raffaella Carrà, poi quelle di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato. Infine i cori dell'esaltata curva azzurra, là dopo il traguardo, con atleti e allenatori. È Tokyo, Giappone. Sembra Roma, Italia. Con gli inglesi beffati come all'Europeo di calcio del mese scorso. Merito di Lorenzo Patta (frazione con partenza da fermo cronometrata in 10"558 dopo una reazione allo sparo di 0"154), di Marcell Jacobs (lanciata da 8"925), di Fausto Desalu (da 9"172) e di Filippo Tortu (da 8"845).

 

I rilevamenti sono il frutto della video analisi effettuata dallo staff tecnico azzurro nel dopo-gara: possono essere presi per buoni, ma non sono quelli ufficiali. Sia quel sia: la 4x100 azzurra trionfa, si chiude il programma della penultima giornata olimpica in pista e lo stadio, pur senza pubblico, viene inondato da ritmi tricolori. "Notti magiche": ma per davvero. Con la consapevolezza che per realizzare un sogno grande come quello della staffetta ci vuole tempo e pazienza. Soprattutto lavoro. Tanto lavoro. Alle spalle di questo esagerato successo, ci sono degli uni e c'è dell'altro.

FILIPPO TORTU MARCELL JACOBS LORENZO PATTA ESEOSA DESALU - ABBRACCIO DOPO L ORO A TOKYO 2020 NELLA 4X100

 

I cambi «Siamo arrivati all'ultimo atto dopo aver realizzato il quarto tempo nelle semifinali del giorno prima - ricorda Filippo Di Mulo, il 61enne catanese referente del progetto 4x100 e del settore della velocità azzurra - quindi, per provare ad arrivare sul podio, avremmo dovuto azzardare qualcosa. E quel qualcosa, in staffetta, non possono essere altro che i cambi. Tanto poi quarti o ottavi cambia poco o niente».

 

Così, come annunciato alla vigilia, soprattutto il secondo, quello tra Jacobs e Desalu, è stato "allungato". Fausto, rispetto al turno precedente, al proprio punto di messa in moto, ha aggiunto alcuni "piedi", l'unità di misura di queste operazioni, per farsi raggiungere un po' più avanti dal compagno già oro nella gara individuale, così da sfruttarne al massino l'accelerazione. Ha funzionato. Hanno funzionato: perché tutti i passaggi di testimone sono stati perfetti, lunghi e rapidissimi. Tutti al limite, intorno al 25° metro dell'area di 30 all'interno delle quali devono avvenire.

MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU ORO NELLA 4X100

 

Tre gare «Abbiamo fatto i nostri calcoli - gongola Di Mulo - e li abbiamo fatti bene. Nelle ore prima della finale andavo ripetendo: "Se usciamo dal secondo cambio indenni è fatta, realizzeremo grandi cose". Con tutta onestà pensavo al podio, non a una medaglia d'oro. E invece i ragazzi sono andati oltre ogni previsione. Tutti sono cresciuti da un punto di vista prestativo. Sono stati grandissimi, Tortu probabilmente ancora di più». Per quel che vale, date le partenze dai blocchi e non lanciate, il differenziale tra la somma dei personali sui 100 dei quattro azzurri (40"39) e il tempo realizzato (37"50) è enorme, pari a 2"89. E si badi: la 4x100 azzurra, nel 2021, aveva gareggiato tre volte, sempre nella polacca Chorzow, in Slesia, ma mai con questo quartetto.

 

Dapprima, l'1-2 maggio, alle World Relays che hanno portato alla qualificazione olimpica, con Desalu, Jacobs, Manenti, Tortu, con un 38"45 in batteria e un 39"21 in finale per un secondo posto figlio soprattutto degli errori altrui. Poi, il 29 maggio, nel medesimo impianto, agli Europei a squadre, con Cattaneo, Desalu, Manenti, Patta, una formazione d'emergenza, quindi, priva dei due tenori, una quinta piazza con 39"26. «Ma con due raduni in aprile e uno in luglio - spiega Di Mulo - abbiamo complessivamente provato un centinaio di cambi e qual lavoro, al tirare delle somme, si è rivelato decisivo». Seconda frazione Come lo è stato lo spostamento di Desalu dalla prima frazione, dove era in qualche modo sacrificato e sprecato, alla terza.

 

MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU - 4X100 ORO A TOKYO 2020

«Questo era il mio schieramento dei sogni - ammette Di Mulo - ma per tanti motivi non ero mai stato in grado di proporlo in gara». Questione anche di scelte. Come quella - non facilmente comprensibile dal grande pubblico - di schierare l'uomo sulla carta migliore, Jacobs, in seconda e non in ultima frazione. Ma il motivo è presto detto: così facendo, chi corre il rettilineo opposto a quello di arrivo, ha a disposizione un maggior numero di metri rispetto a chi "chiude". E il suo potenziale, così, può essere meglio valorizzato. Non a caso in finale, non solo l'Italia, ha optato per questa "formula". E in passato persino Usain Bolt, con la sua Giamaica, si era sacrificato in tal senso.

Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu, Filippo Tortu

 

Il metodo «Ho la presunzione di affermare che la scuola italiana dei cambi non è seconda a nessuna al mondo - sostiene Di Mulo - ogni atleta nel giro della nostra staffetta, passato e presente, è schedato e archiviato, come tutti i tempi di partenti e riceventi, così che sappiamo fino a che punto è giusto rischiare.

 

Marcell Jacobs

Inoltre il nostro addestramento al passaggio del testimone è ovunque copiato. Ricordo un convegno a Birmingham di alcuni anni fa: illustrammo le nostre tecniche. Un allenatore olandese, dopo, venne a Catania per approfondire il discorso. Il quartetto femminile arancione, agli ultimi quattro Europei, è salito tre volte sul podio e lui stesso, per spiegare i risultati delle sue ragazze, ha parlato di "metodo italiano"». È ufficiale: è un metodo vincente.

Marcell JacobsMEME SULLA VITTORIA DELL ITALIA NELLA 4X100 A TOKYO 2020

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