"SEI UNA SCIMMIA DI MERDA" - INSULTI RAZZISTI DURANTE UNA PARTITA DI CALCIO DI PRIMA CATEGORIA A CAMPOBASSO CONTRO IL SENEGALESE LAMINE SOW, 22 ANNI, DA PARTE DI UN AVVERSARIO 48ENNE: I COMPAGNI DEL RAGAZZO OFFESO HANNO LASCIATO IL CAMPO PER PROTESTA, ANCHE SE L'ARBITRO NON AVEVA SENTITO NULLA - LA SQUADRA ACCUSATA SI DIFENDE: "NESSUNA OFFESA, SOLO UN NORMALE BATTIBECCO CHE È STATO STRUMENTALIZZATO"
Nicola Catenaro per il “Corriere della Sera”
insulti razzisti a lamine sow della lokomotiv riccia 4
«Sei una scimmia di m». La frase, ripetuta due volte contro un calciatore senegalese, Lamine Sow, 22 anni, è stata pronunciata, secondo le accuse che gli vengono rivolte, dal centravanti della squadra avversaria, Michele Zullo, 48 anni, finito a terra al termine di un'azione.
«È stato bruttissimo - ha dichiarato Lamine -. Io stavo protestando perché lui diceva di aver subìto un fallo. E lui ha iniziato a insultarmi». A sentire gli insulti razzisti non è stato solo Lamine, schierato sabato nella squadra ospite, il Lokomotiv Riccia, contro il Sant'Angelo Limosano (Campobasso) in una partita di prima categoria: anche i suoi compagni hanno colto quelle parole in modo chiaro, mentre lui era in lacrime.
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L'arbitro invece non ha sentito niente, ma i giocatori ci hanno messo poco a decidere di abbandonare il campo, sapendo di poter perdere a tavolino la partita. «Abbiamo appoggiato la loro scelta spontanea - spiega il presidente del Lokomotiv Riccia, Giuseppe Pontelandolfo -, basta minimizzare o girarsi dall'altra parte, bisogna prendere le distanze da atteggiamenti sbagliati e riprovevoli. Chi ha rivolto quell'ingiuria ci ha chiesto scusa ma poi ha ritrattato tutto, anche questo è molto triste».
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La società finita sotto accusa non ci sta a passare per razzista e, sui social, pubblica un post in cui sostiene di avere «sempre condannato con forza qualsiasi episodio di discriminazione» e che l'accaduto «è scaturito da un semplice e normale "battibecco" fra due calciatori durante una fase di gioco ed è stato purtroppo strumentalizzato in maniera eccessiva».
«Spesso in campo - prova a spiegare Angelo Gabriele, il capitano della squadra - si dicono parole non belle, accade per la tensione, io non ho sentito niente perché ero in panchina, mi è stato però detto che il nostro centravanti ha pronunciato la parola scemo, non l'altra che viene riferita».
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Ai microfoni del tg regionale, Lamine, ripensando al trattamento subìto in campo, si commuove di nuovo. I suoi compagni confermano tutto e condannano la gravità dell'episodio.
«È un bravissimo ragazzo - racconta il presidente Pontelandolfo -, che si è perfettamente integrato grazie al suo impegno. Lavora in un'azienda di trasporti e gioca a calcio. A noi ha sempre detto che siamo la sua seconda famiglia, per questo fa ancora più male vederlo in difficoltà per un'offesa di questo genere».
MICHELE ZULLO AUTORE DEL PRESUNTO INSULTO RAZZISTA
«Non ho mai offeso il ragazzo in questione, né l'ho apostrofato con insulti razzisti», si difende con un lungo post Zullo. «Ho avuto con lui un battibecco, episodi che durante una partita di calcio accadono e che vengono chiariti e risolti senza volerne fare una questione di etnia sociale».