LA SHARAPOVA CI PROVA: SUCCHIATEMI! - MARIA VUOLE CAMBIARE NOME PER PUBBLICIZZARE LE SUE CARAMELLE: SARA’ LA “SUGARPOVA”!
Stefano Semeraro per La Stampa
In campo non sta attraversando il suo momento migliore dopo la finale di Parigi ha vinto appena una partita e in classifica si è fatta staccare anche da Vika Azarenka -, ma se parliamo di marketing la regina è sempre lei, Maria Sharapova. Anzi, scusate: Miss Sugarpova, visto che l'obiettivo della numero 3 del tennis mondiale è ora di cambiare nome per le due settimane degli Us Open allo scopo di pubblicizzare la sua già fortunatissima linea di dolciumi ipercalorici, appunto le caramelle Sugarpova.
Secondo un'indiscrezione dell'autorevolissimo Times (e visto che il 1º aprile è lontano ci si può fidare) Maria ha appena chiesto il nullaosta al temporaneo cambio di anagrafe alla Suprema Corte della Florida, lo stato dove risiede, ma avrà bisogno anche dell'okay del comitato che governa le faccende relative ai tornei dello Slam.
Un bell'esempio di guerrilla marketing per la scafatissima Maria, che comunque a New York il 25 agosto si presenterà in campo con il logo delle caramelline - due labbra rosse - stampato sul completino. Il gioco vale la provocazione, visto che finora il prodottino zuccheroso (480 calorie a confezione) le è costato 500 mila dollari di investimento ma ha già reso 2 milioni. Quale palcoscenico migliore della Grande Mela per guadagnarsi gratis uno spot planetario e incrementare ulteriormente il fatturato?
La intraprendente siberiana non è però la prima a tentare lo stratagemma dello pseudonimo a gettone. Durante i Mondiali di rugby del 2007 il numero 8 di Tonga, Epi Taione, decise di farsi chiamare Paddy Power in cambio di qualche migliaio di sterline sganciate dalla omonima agenzia di scommesse. Altri grandi campioni prima della Sharapova hanno cambiato generalità , mai però per vile pecunia. Cassius Clay si trasformò in Muhammad Ali dopo la conversione all'Islam, la stessa molla che spinse il già grande cestista Lou Alcindor a farsi ribattezzare Kareem Abdul Jabbar.
Più recentemente l'ala dei Los Angeles Lakers, Ron Artest, ha assunto sempre nella Nba il bizzarro nome di Metta World Peace nel fumoso tentativo di ispirare pace e fratellanza. Nel calcio Luciano Siqueira de Oliveira iniziò a giocare nel Chievo come Eriberto per dribblare problemi di passaporto, mentre il ricevitore dei New England Patriots (Nfl), Chad Johnson, ha deciso di assumere il cognome di Ochocinco per imitare la pronuncia ispanica del suo numero di maglia, l'85.
Maria, che secondo Forbes da anni è la più pagata atleta del mondo, un nome in società se l'è già fatto da tempo, e la sua unica religione è la vittoria: anche negli affari. New York, in fondo, val bene una chicca.
MARIA SHARAPOVAMARIA SHARAPOVA MARIA SHARAPOVAMARIA SHARAPOVAWIMBLEDON 2011: MARIA SHARAPOVA