andrea agnelli e la super lega - meme super league juventus

SI METTE MALISSIMO PER ANDREA AGNELLI – IL TITOLO JUVE CROLLA IN BORSA E LA CONSOB ACCENDE UN FARO. LA SOCIETA’ SPAGNOLA PROMOTRICE DELLA SUPERLEGA SI PREPARA A CHIEDERE IL PAGAMENTO DI UNA PENALE DI CENTINAIA DI MILIONI DI EURO ALLA JUVE E AGLI ALTRI 11 CLUB COINVOLTI NEL PROGETTO. MA NON È FINITA. I CLUB DI A MINACCIANO UNA CAUSA CONTRO AGNELLI PER AVER FATTO FUGGIRE I FONDI - LA CONTROMOSSA DELL’UEFA PRONTA A...

Roberta Amoruso per "il Messaggero"

 

ANDREA AGNELLI E LA SUPER LEGA - MEME

Sono bastate 48 ore di critiche, tra governi, tifosi, organismi sportivi e club avversari, a far sciogliere come neve al sole il progetto della Superlega dei dodici club europei. Ma una manovra così rivoluzionaria per il mercato del calcio, seppure rientrata, non poteva non lasciare degli effetti, tra reazioni in Borsa, richieste di rotonde penali, non ancora ben precisate, per violazione degli accordi vincolanti e contromosse dell' Uefa per avviare un piano B. Intanto, Standard Ethics ha anche messo nel mirino Jp Morgan, principale finanziatore della Superlega, tagliando il corporate rating ad E+. Il progetto, dice, è «in contrasto con le migliori pratiche di sostenibilità», Onu, Ocse ed Ue, «tenendo conto degli interessi degli stakeholder».

 

agnelli ceferin

TRIPLO CHOC Il primo segno tangibile, tutto economico, è quello lasciato sui mercati finanziari. Il titolo della Juventus, che due giorni fa sull' onda dell' annuncio aveva segnato a Piazza Affari un +18%, ieri ha chiuso in calo del 13,7%, a quota 0,75 euro, praticamente sui livelli precedenti al lancio dell' alleanza. Più cauta la reazione del Manchester United a Wall Street (+1%), che già martedì aveva perso quasi tutto l' exploit legato all' annuncio. Ùn saliscendi, di cui qualche fortunato può avere anche approfittato positivamente. Ma altri, tra azionisti-tifosi. potrebbero essere rimasti bruciati affrettandosi a vendere titoli coinvolti in un accordo vincolante firmato, non dietro semplici rumors.

 

agnelli ceferin

Anche di questo, di eventuali movimenti anomali, si starebbe occupando in queste ore la Consob italiana sollecitata a intervenire anche dal Codacons, sul piede di guerra come Federconsumatori. L' Associazione ha presentato un esposto proprio alla Authority di controllo del mercato affinché indaghi per la possibile fattispecie di turbativa di mercato, spiega una nota del Codacons che punta a tutelare «tifosi ed azionisti danneggiati». Il progetto della Superlega sebbene definitivamente tramontato, «lascia dietro di sè strascichi per tifosi e investitori e danni per i quali i club dovranno ora rispondere - spiega il Codacons che continua- la gravità del comportamento di Juventus, Milan e Inter Superlega non può rimanere impunito, e deve portare a sanzioni e penalizzazioni per le tre squadre». L' invito a mobilitarsi è rivolto alle istituzioni sportive nazionali ed Ue. Non solo. Il Codacons «sta studiando le opportune azioni legali da intraprendere a tutela degli investitori che risulteranno danneggiati».

paratici nedved agnelli

 

LE CONTROMOSSE Il secondo effetto, di questa clamorosa retromarcia - almeno quanto l' annuncio - sono le contromosse di chi rappresenta oggi il mondo del calcio Ue.

In risposta alla sfida della Superlega calcio europea, affiancata da Jp Morgan e dai suoi 3,5 miliardi di euro, la Uefa sarebbe infatti pronta a contrattaccare con un progetto da 6 miliardi di euro da investire per rivedere e riformulare il torneo della Champions League. Secondo quanto riportato da Bloomberg, i 6 miliardi di finanziamento sarebbero messi a disposizione da fondi di Centricus Asset Management, con cui la stessa Uefa sarebbe in realtà in trattative già da mesi. L' affondo sulla Superlega avrebbe, però, fatto lievitare la scommessa rispetto ai 4,2 miliardi di euro immaginati inizialmente.

 

ceferin agnelli

È ancora da capire, invece, fino dove arriva il rischio che la società spagnola promotrice della Superlega, con la regia di Florentino Perez, il patron del Real Madrid, possa chiedere il pagamento di una penale ai 12 club, tra i quali Inter, Milan e Juve, che avevano firmato un' intesa vincolante per procedere al nuovo schema di competizione europea, senza Francia e Germania. Pare invece assodato che l' accordo prevedesse una clausola specifica, con il pagamento di sostanziose penali in caso di ripensamento delle dodici società prima del 2025 una volta avviata la competizione della Superlega. Con tanto di obbligo di preavviso di almeno un anno, anche dopo questa data, riferisce il Financial Times, che parla di centinaia di milioni di euro.

 

I CLUB DI A VANNO ALL'ATTACCO UNA CAUSA CONTRO ANDREA PER AVER FATTO FUGGIRE I FONDI

Monica Colombo per il "Corriere della Sera"

 

ceferin agnelli

«Sono fortunati perché gli stadi sono chiusi, sennò chissà che fischi». C' è chi la butta sul ridere, nelle ore successive alla notte più pazza del calcio, quella in cui i rivoluzionari si sono dovuti arrendere e dopo due giorni hanno ripiegato sulla ritirata. Il rientro nei ranghi dei tre club scissionisti non potrà avvenire però in maniera naturale, senza conseguenze, come se fosse la semplice ricomparsa del figliol prodigo.

 

agnelli florentino perez

Perché se è vero che dalla sede della Uefa trapela un messaggio distensivo - nessuno in questo momento desidera guerre tanto meno mediatiche e si attende dai ribelli un ritorno al rispetto del calcio, della sua storia e delle sue istituzioni -, dal contesto rissoso della Lega provengono altri segnali.

 

Ieri le telefonate fra i presidenti si sono moltiplicate, fra commenti, propositi e qualche minaccia.

 

Più di un presidente non ha dimenticato il dietro-front operato da Andrea Agnelli e da Beppe Marotta nella vicenda che ha riguardato l' ingresso dei fondi di private equity. Operazione che è sempre utile ricordare avrebbe garantito 1,7 miliardi alle moribonde casse delle società. Con il senno di poi non può non destare sospetto la retromarcia del presidente della Juventus sulla vicenda, dopo lo sbarco a Torino nel gennaio scorso di Florentino Perez.

Scaroni

 

Ciò che aggrava la posizione del n.1 bianconero, rispetto all' ad interista, è che Agnelli al contempo rappresentava tutti e 20 i club nel comitato dei cinque manager incaricati di trattare con il consorzio. Ecco perché più di un presidente, pur consapevole che il comitato non è un organo istituzionale della Lega, sta ora valutando l' ipotesi di far causa per danni ad Agnelli, considerato come il principale colpevole del fallimento dell' operazione. I più agguerriti vorrebbero rivalersi anche su Marotta, a cui si imputa il voltafaccia effettuato solo quando è spuntata nell' accordo preliminare con i fondi la clausola che imponeva ai club di non costituire la Superlega nei dieci anni successivi.

nepi fenucci foto mezzelani gmt

 

Di certo lo scisma tentato produrrà effetti collaterali: fra questi, Beppe Marotta lunedì rimetterà il mandato di consigliere federale. Se le dimissioni saranno accettate, chissà se al suo posto verrà ripescato Claudio Fenucci del Bologna che dopo essersi proposto aveva poi ritirato la candidatura. La nota positiva del terremoto degli ultimi giorni è aver indotto i presidenti nei contatti di ieri a valutare l' ipotesi di introdurre il salary cap, per contenere i costi e accompagnare le società su un percorso di calcio sostenibile.

agnelli marottaagnelli marotta

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!