berlusconi milan cessione

STA PER FINIRE L’ERA BERLUSCONI! IL BONIFICO E’ PARTITO, LA CESSIONE DEL MILAN AI CINESI E’ QUESTIONE DI ORE - LASCIARE RESTA UNA FERITA PER IL CAV CHE NON PENSA ALLA PRESIDENZA ONORARIA, ARRIGO SACCHI RIVELA: “HO SENTITO BERLUSCONI, ERA MOLTO ADDOLORATO” - IL VIDEO DI MILAN-STEAUA E LA PRIMA, INDIMENTICABILE COPPA DEI CAMPIONI DI BERLUSCONI

 

 

 

 

Laura Bandinelli per la Stampa

 

HAN LI - BERLUSCONI - Yonghong LiHAN LI - BERLUSCONI - Yonghong Li

O ggi Silvio Berlusconi dirà addio al Milan. Per tre volte si era preparato a questo momento, poi il closing era sempre saltato e così aveva cominciato ad affrontare la vicenda vivendola giorno per giorno. Adesso però nulla è più rimandabile, è arrivato il momento della separazione definitiva.

 

Alle 9 di questa mattina, nel centro di Milano davanti al notaio Ridella, la Fininvest - dopo aver avuto la certificazione dell' ultimo bonifico - girerà il 99,97 % delle azioni rossonere al cinese Yonghong Li. A quel punto il closing sarà cosa fatta e si potrà veramente parlare di un nuovo corso.

Berlusconi, almeno fino a ieri, era intenzionato a uscire del tutto.

 

L' ipotesi di accettare o meno la presidenza onoraria l' ha tormentato per molto tempo ma alla fine si è convinto: meglio staccarsi del tutto, per non trascinare qualcosa che ormai non gli appartiene più.

VERTICE CESSIONE MILANVERTICE CESSIONE MILAN

Sentimento O tutto o nulla, Berlusconi è così, un innamorato che vuole avere il pieno controllo della propria creatura. Una creatura però che da anni non è più bella né vincente, che spesso gli ha creato degli imbarazzi e che con l' ultimo tecnico Montella si era allontanata molto dalle sue idee. Il Milan per lui non è mai stato ragione ma sentimento, un rapporto impulsivo, senza logica e dalle mille sfaccettature.

 

Al punto da non voler più assistere alle partite (l' ultima apparizione dell' ex Cavaliere allo stadio risale, casualità, al derby di andata), da non andare più neanche a Milanello (dove non s' è più visto dallo scorso maggio, prima della finale di Coppa Italia). I giocatori da un giorno all' altro si troveranno con un nuovo presidente e, se ci sarà un saluto, sarà in forma privata. Berlusconi ha fatto sapere di volere un' uscita di scena molto sobria, al massimo lascerà un pensiero sul proprio profilo Facebook. L' argomento closing negli ultimi tempi è diventato una ferita troppo dolorosa, «l' ho sentito molto addolorato» racconta del suo ex presidente Arrigo Sacchi.

 

BERLUSCONI E LI YONGHONGBERLUSCONI E LI YONGHONG

Si dice che addirittura si sarebbe alzato da tavola all' improvviso, durante uno dei tanti pranzi del lunedì, per ritirarsi nella propria stanza a riflettere e per non sentir più parlare della cessione. C' è anche chi, vedendolo così provato, gli ha consigliato di far saltare tutto, mentre i figli hanno sempre sottolineato di averlo lasciato libero di decidere. Ma il Milan non era più sostenibile.

 

I dubbi Negli ultimi tempi Berlusconi ha anche iniziato ad avere dei dubbi sui compratori, chiedendosi se fossero le persone giuste per rilanciare il Milan. Pensieri in libertà che sono stati poi sostituiti da numeri impressionanti. Berlusconi aveva dato una valutazione molto elevata al Milan ma alla fine ha avuto ragione. Yonghong Li, il cinese che ha messo in piedi la trattativa e che da ieri è a Milano, oggi pagherà il Milan più di 700 milioni. A Fininvest ne andranno 520 più i debiti, che si aggirano sui 220 milioni.

 

MARCO FASSONEMARCO FASSONE

Yonghong Li stasera verrà ricevuto ad Arcore insieme con il suo braccio destro David Han e il futuro amministratore delegato Marco Fassone. Saranno presenti i vertici di Fininvest, Adriano Galliani e forse anche Barbara Berlusconi. Si respirerà un' aria diversa e non certo perché in questi giorni girano per le stanze di Villa S. Martino gli agnellini che Berlusconi ha adottato per la sua svolta animalista. Si parlerà delle potenzialità del mercato cinese ma soprattutto di calcio. Berlusconi di sicuro non resisterà e parlerà anche di schemi e di mercato, magari se fosse rimasto presidente onorario avrebbe consigliato il licenziamento di Montella.

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