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ASPETTANDO IL CANTO DEL “GALLO” BELOTTI - STASERA ITALIA-ALBANIA A PALERMO: VIETATO DISTRARSI PER NON PERDERE LA VETTA DEL GIRONE INSIEME ALLA SPAGNA - IL CT DELL’ALBANIA DE BIASI AMMETTE: “NON SIAMO MESSI BENISSIMO” - VIDEO

 

Massimiliano Nerozzi per la Stampa

 

 

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Vista da una parte (gli azzurri) basterebbe accompagnare la semplice cronaca del pronostico, dall' altra si cerca l' impresa epica, come dice dell' avversario Giampiero Ventura.

 

Italia-Albania, stasera a Palermo, è la sfida tra gli opposti del pallone, nazioni vicine e nazionali lontanissime: una quattro volte campione del mondo, l' altra sparsa in tutto il mondo. «Gli albanesi sono ovunque - sorride il ct - ne conosco tanti anch' io, e da giorni mi mandano messaggi: "Arriveremo pure lì". Mi aspetto l' invasione».

 

Come fu a Genova, novembre 2014, in amichevole, unico precedente. Forse stavolta non saranno maggioranza chiassosa, ma neppure minoranza silenziosa: del «Renzo Barbera» che va verso il tutto esaurito (con 29 mila biglietti su 32 mila già venduti), poco meno di un terzo tiferà infatti «Alba». Per questo, l' impegno potrebbe essere meno banale del previsto, riflette Ventura: «Servirà una buona Italia, perché l' Albania farà una partita per entrare nella storia».

 

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Agli azzurri sarà sufficiente non perdere la testa, in senso letterale (durante la partita) e figurato (il comando del girone). Lasciare punti per strada qui, e con il Liechtenstein a giugno, renderebbe inutile il gran duello con la Spagna. Come sempre, bisogna battere le piccole per pensare di diventare grandi. E, magari, andare ai Mondiali 2018 senza passare dagli spareggi riservati alla seconde.

 

Gioventù e pressione Comincia insomma a prendere lezioni d' esperienza una Nazionale che in sei mesi, tra i convocati, Ventura ha portato dai 31 anni d' età di media ai 26,6 di quest' ultima chiamata. Da Belotti a Immobile, passando per Insigne e Zappacosta, per restare a chi giocherà dall' inizio, arrivano i momenti da non sbagliare: adesso, come poi dovrà succedere in Spagna, a settembre.

 

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Per questo, Ventura s' augura il risultato e la prestazione: «Mi aspetto un passo in avanti, rispetto all' ultima uscita: e se vinciamo, significa che siamo sulla strada giusta». In fondo, nel 2016 gli azzurri salutarono con un buon pareggio a San Siro, contro la Germania, una squadra di alto e altro livello. Al di là della concentrazione, il ct mostra però fiducia, e lo si capisce dai sorrisi e dalle battute. Come quando gli dicono che Basha, con lui ai tempi del Toro, ha spiegato tutti i segreti tattici a De Biasi: «Ha fatto la spia?

 

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Beh, gioca a Bari, la città dove abito: prima o poi lo becco». Idem sulla formazione: «Gioca Buffon», seduto al suo fianco. E poi? «Sempre i soliti».

 

Tentazione Parolo I soliti sarebbero poi quelli per assemblare il 4-2-4, che non è altro che l' inclinazione offensiva de l 4-4-2, ma in questi casi ci può stare se sugli esterni metti due attaccanti e non terzini (Candreva e Insigne). Questo è l' assetto che l' Italia ha testato a Coverciano a porte chiuse.

 

Blocco Juve dietro, Buffon, Barzagli e un recuperato Bonucci, con Zappacosta a destra e De Sciglio a sinistra. A pilotare nel mezzo, De Rossi e Verratti. La grande sorpresa, provata come opzione, è l' innesto di Parolo per Insigne, per un 4-3-3 ad assetto variabile: comunque già visto. In ogni caso, si profila un assedio: «Non siamo messi benissimo, non potremo che stare chiusi e tentare di ripartire», ammette De Biasi. Asserragliati, fino all' alba: si aspetta il canto del Gallo.

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