A CHE SERVONO GLI STUDENTI D'ARTE DI NEW YORK? A LAVORARE CON LA POLIZIA PER IDENTIFICARE CORPI DI VITTIME SCONOSCIUTE, TRASFORMANDO TESCHI IN VOLTI, CON OCCHI, CAPELLI E LINEE SOMATICHE
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Chiunque si imbatte nella camera 501 della “New York Academy of Art” di TriBeCa, trova una stanza piena di studenti e facce di argilla che sembrano vive.
Le persone rappresentate dalle sculture sono accomunate tutte da un triste destino: i loro scheletri sono stati ritrovati in luoghi desolati a New York, tra binari, boschi e seminterrati. La maggior parte dei corpi portano segni di violenza, forti traumi, pallottole alla testa. Tutti "hanno perso la loro identità", ha detto l’insegnante Joe Mullins. "Stiamo lavorando per restituirgliela."
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È lo scopo di un workshop in cui gli studenti hanno cercato di restituire il volto a 11 vittime di reati non identificati, ritrovati nel corso degli anni.
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Ad ogni studente è stato affidato un teschio, (una replica fornita dall'ufficio del medico legale di ogni vittima) e un blocco di creta per scolpire il volto. Due biglie per gli occhi e uno stuzzicadenti per delineare la struttura nasale.
Gli studenti hanno analizzato le informazioni ricevute dagli investigatori e hanno esaminato lo scheletro, cercando di stimare l’età, l'altezza, il tipo di capelli o di stile, le possibili taglie.
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È la prima volta che studenti d’arte hanno cercato di identificare le vittime di un omicidio. Il signor Mullins ha detto agli studenti di lavorare come se fossero disegnatori della polizia. Non erano lì per creare opere d’arte, ma piuttosto per ricavare un ritratto abbastanza vicino alla realtà in modo da indurre parenti o conoscenti a riconoscere le vittime.
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Le fotografie delle sculture verranno inviate alla polizia di New York e pubblicate sul database delle persone scomparse.