"VALENTINO E' UN DONO E BISOGNA CONDIVIDERLO" – DOMENICA IL DOTTOR ROSSI CORRERÀ PER L'ULTIMA VOLTA A MISANO DAVANTI AI SUOI TIFOSI, POI ALTRE DUE GARE E LA SUA CARRIERA SARÀ FINITA - TAVULLIA, LA SUA CITTÀ NATALE, È DIVENTATA UNA META DI PELLEGRINAGGIO PER I SUOI AMMIRATORI – “IL FAN CLUB HA IL TRIPLO DEGLI ISCRITTI RISPETTO A QUANDO VALE VINCEVA. DI SOLITO NELLO SPORT QUANDO NON FAI RISULTATI, SI DIMENTICANO IN FRETTA DI TE” – PER CELEBRARE ROSSI, A MISANO I TIFOSI…
Matteo Aglio per “La Stampa”
Un ragazzo si affaccia alla porta del Fan Club, in mano casco d'ordinanza con i colori del Dottore: «Mi date un poster? Sono tesserato, venerdì sarò in circuito per il GP e sono di Tavullia» snocciola le sue credenziali. Viene naturalmente accontentato, mentre marito e moglie, inglesi e vestiti rigorosamente in tuta di pelle, compilano i moduli per l'iscrizione.
Qualche metro più in là, un enorme striscione, giallo come s' impone, con la scritta "Grazie Vale!" copre il muro che costeggia la strada. «Durante l'estate c'è talmente tanta gente che Tavullia sembra essere una località di mare - scherza Flavio Fratesi, uno dei 12 fondatori della tifoseria del Dottore -. C'è perfino chi programma le vacanze in modo da riuscire a fare una tappa qui».
Le spiagge non sono distanti, ma il piccolo paese delle Marche ha un'altra attrattiva, il suo cittadino più famoso: Valentino Rossi. Per 26 anni è stato sinonimo di motociclismo e ora che la sua carriera sta per finire non c'è tifoso che non voglia toccare con mano dove è nato il mito.
Camminano per la strada impugnando la macchina fotografica, immortalando quelle discese che furono una pista ante litteram quando ragazzino sfidava gli amici sull'Apecar, si fermano per un caffè nella pizzeria del Dottore, posano davanti al cartello d'ingresso al paese, su cui il nome non si legge neanche più, coperto da adesivi e scritte, perché tutti vogliono lasciare un ricordo.
«Il Fan Club ha il triplo degli iscritti rispetto a quando Vale vinceva, abbiamo superato i 15 mila - racconta Fratesi -. È incredibile, di solito nello sport funziona diversamente: quando non fai risultati, si dimenticano in fretta di te». Invece Valentino è più amato che mai, tanto che in piazza viene messo uno striscione bianco prima di ogni gran premio e domenica sera è pieno di firme e saluti. Il pellegrinaggio laico è un dovere ancora di più in questi giorni prima della gara di Misano.
L'ultima per Rossi in quella pista a una manciata di chilometri da casa, tanto che due anni fa la raggiunse sulla sua MotoGp, il pendolare più veloce del mondo. Non è il circuito dove ha vinto di più, ma è quello in cui è nata la sua stella. Nel 1993 provò per la prima volta una moto vera, a ruote alte, e quelle curve diventarono sue.
Da ragazzino che sognava guardando i piloti con il naso incollato alle reti, diventò protagonista di quel mondo. In poco più di un quarto di secolo ha fatto la storia del motociclismo, naturalmente vincendo, ma anche facendo appassionare generazioni di tifosi. Le sue gag sono diventate una firma per ogni successo e alcuni di quei personaggi sono protagonisti di un parco giochi per i bambini, che presto avrà una sua versione itinerante per seguire il Motomondiale.
valentino rossi pollo osvaldo 1
Il pollo Osvaldo, della omonima polleria, saluta i visitatori: «A un certo punto abbiamo dovuto smettere di usarlo perché oscurava gli sponsor veri» ride Fratesi, sintetizzando quella voglia di non prendersi mai troppo sul serio che ha caratterizzato il Dottore e il suo gruppo di amici. Domenica Valentino correrà a Misano, poi altre due gare a Portimao e Valencia e la sua carriera sarà finita. Almeno quella a due ruote, perché in auto continuerà a essere un pilota.
Il suo nome continuerà a restare in MotoGp, con un team ai blocchi di partenza, e pure il Fan Club non chiuderà la porta. «Ce lo hanno chiesto i tifosi e abbiamo tanti progetti». Soprattutto legati ai bambini costretti in ospedale, un'iniziativa nata qualche anno fa e che ne ha già raggiunti a migliaia. Dal prossimo anno alcuni di loro potranno andare a Tavullia e vivere una giornata da Valentino: maglietta col numero 46, pranzo alla sua pizzeria, in visita al Ranch e a Misano.
«Valentino è un dono e bisogna condividerlo» la filosofia. Il suo popolo giallo vuole salutarlo e mostrargli il suo affetto, a Misano i biglietti si stanno esaurendo e sono pronti 11.000 cappelli in stile Borsalino, saranno distribuiti gratuitamente e verranno sollevati all'unisono per rendergli omaggio. Chapeau, Dottore.
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