totti fiorello

TOTTI SHOW DA FIORELLO (MEJO DI TOMAS MILIAN): “CHI E’? SONO LUCA…LUCAZZO”, “UN RIGORE A BUFFON? GLIELO TIREREI SUI COGLIONI” – E QUANDO FIORE GLI DICE “VIENI A FARE IL VECCHIO QUI CON NOI IN PANCHINA”, LUI REPLICA: "TANTO CI SONO ABITUATO" - IERI DA COSTANZO: "PERCHÉ SPALLETTI VUOLE CHE FIRMI IL RINNOVO SE NON MI FA MAI GIOCARE?" - VIDEO

 

Francesco Persili per Dagospia

TOTTI FIORELLO 1TOTTI FIORELLO 1

 

«Pompa ci sei?», «Chi è?», «Sono Luca…Lucazzo». Duetti irresistibili con i personaggi dell’Edicola Fiore e battute alla Tomas Milian per Francesco Totti che regala spettacolo nella trasmissione di Fiorello. Stacchi su Vigna Clara e inquadrature non memorabili, il Capitano giallorosso prova a fare anche il regista, prima che lo showman lo inviti a entrare in studio. «Vieni a fare il vecchio qui con noi in panchina».

 

«Tanto ci sono abituato», la replica del numero dieci della Roma. Parlando con il Pompa, il benzinaio star dell’Edicola Fiore, Totti ricorda che da piccolo sognava di lavorare in un pompa di benzina: “Mi piaceva l’odore e poi vedevo sempre tanti soldi nel portafogli dei benzinai”. Poi ancora battute su Russel Crowe visibilmente ingrassato e sul sequel del film “Il Gladiatore”: “Al mio segnale scatenate la porchetta”. Poi si parla di calcio e il numero dieci giallorosso si lancia in un pronostico su Italia-Albania. “Vinciamo due a zero, gol di Belotti e De Rossi”.

TOTTI FIORELLO 2TOTTI FIORELLO 2

 

Un pensiero anche all’amico Gigi Buffon che raggiunge le 1000 presenze: “Gli ho fatto tra i 10 e i 15 gol in carriera. Ma gli faccio tanti auguri, di cuore. Un rigore? Glielo tirerei sui coglioni”. La crisi demografica dell’Italia non riguarda Totti che annuncia “l’inizio dei lavori” per il quarto figlio. “Ma dipende dall’altra parte…”. Poi si mette al piano per il gran finale con Fiorello sulle note di De Gregori e de “La Leva calcistica del ‘68”. Un calciatore, si sa, lo vedi sempre “dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…”

 

 

2. TOTTI: AMORE CALCIO E LA ROMA

 

Gianluca Lengua per Il Messaggero

 

TOTTI COSTANZOTOTTI COSTANZO

Francesco Totti a 360 gradi: amore, calcio e la Roma. Il capitano romanista si racconta al programma “L’Intervista” di Maurizio Costanzo. Un viaggio nella vita che ripercorre tutta la vita del calciatore più amato dal pubblico romanista. 

 

Ilary. «Inizialmente ho faticato a conquistarla, anche perché era fidanzata e viveva tra Roma e MIlano, faceva la letterina. Non avevo la possibilità di conoscerla a 360 gradi, mi ha colpito subito lo sguardo. Da parte mia è stato un colpo di fulmine, in questo momento oltre ai miei figli è la persona più importante che ho vicino, mi da stabilità. Nella vecchiaia Ilary ed io diventeremo campioni di Burraco, andremo a fare i tornei ovunque. Lei smetterà il lavoro io pure e staremo sempre insieme». 

 

La Ferrari. «Il giorno prima di uscire con lei mi si ruppe la macchina, avevo un ML. La portai dal meccanico e avevo solo la Smart che però ha preso mia madre. Allora mi rimase solo la Ferrari, e che faccio? Le mando un messaggio scrivendo che c’era un piccolo problema. Lei mi rispose: “Non vuoi più vedermi”. Le dissi che avevo solo la Ferrari e lei mi disse che non c’era nessun problema. Siamo andati al cinema e a cena e quella sera l’ho baciata. Il primo giorno che l’ho vista ho detto che era la donna della mia vita. Io vado a sensazioni, a pelle e se punto una cosa vado fino in fondo e so quello che faccio. La maglietta “Sei Unica” era per lei ed è unica in tutto». 

TOTTITOTTI

 

Il selfie alla Curva e il calcio. «È stata una cosa particolare che nessuno si sarebbe aspettato, neanche io. Da piccolo avevo la scuola di fronte casa, studiavo sempre fuori al balcone  e appena sentivo il rumore del pallone scendevo e giocavo fino alle 8. Era la mia passione, era il destino. Se non avessi fatto il calciatore avrei fatto il benzinaio perché mi piaceva sia l’odore della benzina sia perché quando aprivano il portafoglio avevano un sacco di soldi. Poi crescendo ho capito che non erano i loro ed era un lavoro come tutti gli altri».

 

TOTTI COSTANZOTOTTI COSTANZO

Il gol indimenticabile. «Anche se banale è quello dello scudetto. Un gol che speravo di fare prima o poi in questi 25 anni di carriera. Ci sono riuscito sotto la Curva, un sogno che sono riuscito a realizzare. Ce ne sono anche altri di sogni, ma questo ha un significato differente».

 

totti 12totti 12

La famiglia. «Sono le persone che mi hanno dato tutto. Mio papà è soprannominato Sceriffo perché ogni cosa che gli chiedi in ogni momento della giornata riesci ad averla. Anche mio fratello Riccardo giocava a pallone e mio padre tutt’ora mi dice che mio fratello era bravo ed io una pippa. Lui è più grande di me di sei anni, è bravo ma non ha la mia stessa passione. E quando mio padre vedeva le mie partite mi diceva che ero una pippa perché invece di fare tre gol ne dovevo fare sei. Riccardo ormai non gioca più, succedeva quando eravamo piccoli. Forse quando smetto mi dirà che mi ha preso in giro per 25 anni. Sono stato un bravo figlio perché mi hanno insegnato tanto, educazione e rispetto, la mia famiglia non ci ha fatto mancare nulla. Riccardo guai a chi lo tocca, è una famiglia solida, mio papà viene anche in trasferta. Mi ha detto: “Negli ultimi schioppi vengo fino alla fine”. Mi dispiace non giocare, ma io rispetto Spalletti».

 

Il futuro. «Ha sempre detto che se non firmo si dimette, ma non so il motivo. Io la domanda vorrei fargliela, vuoi che firmo e poi non gioco? Lui è un allenatore fortissimo, è l’allenatore del futuro, può far vincere la Roma. Conosce bene l’ambiente. Io sto a fine carriera e lui deve pensare al futuro. Fare l’allenatore non mi piace sarei uno contro 30 e i giocatori sono una massa di paraculi e se si schierano insieme è difficile contrastarli. Spalletti ha fatto una scelta di vita, io che sono stato giocatore non farei mai l’allenatore. Io mi diverto a giocare, finché non mi passa la voglia di divertirmi mi dispiace smettere. Vado al campo e mi diverto, mi diverto tutti i giorni. Solo il pensiero di andare nello spogliatoio, poi in campo l’allenamento, è la mia vita. Se vado al campo scoglionato allora sono il primo a fermarmi. A giugno mi scade il contratto da giocatore e devo vedere se smettere. Devi fare un appello a Pallotta? Io tanto già so cosa devo fare e cosa farò».

TOTTITOTTI

 

I figli. «Cristian gioca nei pulcini della Roma, ha 10 anni. Chanel da grande vorrebbe fare tante cose sentendo lei, ma quello che le piace più di tutti è la veterinaria. Cristian è innamorato pazzamente di me, mi scruta dalla mattina alla sera, dalla testa ai piedi. Lui è incredibile ed io la penso come lui. Chanel è già donna, la vedi come interagisce. Isabel mi ha levato la vita, ha chiuso il cerchio. Lei è un amore in tutto. Tra poco potremmo fare un altro figlio, tocca fare il un maschio altrimenti Cristian si arrabbia. Ce lo ha chiesto lui. Sono abbastanza geloso, è la vita. Quando Chanel e Isabel troveranno un fidanzato io guarderò la famiglia che ha dietro e come si comporterà con lei. Avranno un papà bravo che gli spiegherà tante cose.

 

Quando gli dirà no gli spiegherò il perché. Le favole le racconta Ilary, io li seguo in italiano, matematica, mentre Ilary fa inglese. Ilary mamma che io inizialmente quando nacque Cristian non eravamo capaci a fare i genitori a tutto tondo. Litighiamo solo per loro, tipo quando non gli faccio fare i compiti per giocare alla Playstation. Se Chanel e Isabel si fidanzano con un calciatore o un tifoso della Lazio è un problema loro, l’importante è che siano bravi ragazzi. Cristiano è malato di Roma, va con il nonno o lo zio a vedere la Roma. Quando ci sono le partite serali un po’ meno, quando non gioco si innervosisce ancora di più. Far entrare cinque minuti un giocatore non si fa. Spalletti non guarderà il programma, ma lo verrà sapere». 

TOTTITOTTI

 

Lasciare il calcio. «Il calcio non voglio lasciarlo. C’è stato un momento in cui stavo pensando di lasciare la Roma per il Real Madrid. C’è mancato pochissimo, ma in Italia non sarei mai andato».

 

Fare tv. «Mi emoziona farla. Anche se ci sono delle scene che mi diverte particolarmente fare. Io non uso copione, è tutto istinto. E’ una cosa mia che ho sempre avuto, non so se è una fortuna o una disgrazia. Mi hanno proposto tante volte di fare un programma con Ilary. Ci penserò, dipende anche da Ilary. Per lei è il pane quotidiano, per me è un altro tipo di lavoro. Un conto è farlo per divertimento ogni tanto. Non so se facendolo giornalmente mi piacerà come adesso».

 

 

francesco totti ilary blasifrancesco totti ilary blasi

Mazzone. «Esordii in Serie A con Boskov, l’anno successivo venne Mazzone e lì ho avuto la fortuna di conoscere una bella persona. Un uomo vero, in quel periodo era come un padre. Nell’ambito calcistico era il top, in quell’età è facile che tu ti perda, è una persona vera, mi ha dato tutto ed io ho cercato di dargli tutto».

 

Capello. «È il numero uno degli allenatori a fare una squadra competitiva per vincere»

 

TOTTI SPALLETTITOTTI SPALLETTI

I campioni. «Mardona è il calcio, hanno inventato il pallone con scritto Maradona. Messi e Ronaldo sono due extraterrestri. Baggio ha fatto la storia del calcio italiano, grande persona sia in campo che fuori. Del Piero ha fatto la storia della Juve, ci ho vinto un Mondiale insieme. Cassano ci ho giocato insieme, matto di testa, ma con i piedi è eccezionale. Lui adesso sta cercando squadra, è un peccato perché per me ha fatto solo 50% di quello che poteva fare. Se fosse rimasto a Roma avrebbe fatto la mia stessa carriera, invece ha ascoltato altre voci. Io ruberei la velocità con la palla piede di Messi e Ronaldo, le cose che fanno loro neanche sulla Playstation riescono».

 

Il rimpianto. «Quello di non aver mai giocato con Ronaldo il Fenomeno. Umanamente è di non aver vinto la Champions League. Non è facile ormai non ci sono i tempi e non siamo all’altezza di Barcellona, Real Madrid o Bayern Monaco».

TOTTI SPALLETTITOTTI SPALLETTI

 

La Cina. «Qualcosa si muove, dovrei spostare tutti. Se vado mi porto anche Spalletti».

 

Cristian alla Juventus. «Se gli offrissero un ruolo gli direi di accettare perché non deve fare quello che ho fatto io. Se vuole andare in un’altra città deve farlo».

 

Tra un anno. «Le possibilità sono tre o sui campi di calcio, non dietro la scrivania. O dirigente della Roma con un punto interrogativo, ma non so cosa fare, oppure lasciare il calcio e fare un’altra cosa. In questi ultimi mesi sto riflettendo tantissimo per quello che ho intenzione di fare, ho preso quasi una decisione, ma aspetto maggio o giugno. Al massimo posso andare a fare il procuratore a cercare talenti in giro per il mondo, un po’ di calcio ci capisco, poco ma ci capisco. Posso cercare anche qualche allenatore». 

TOTTI SPALLETTITOTTI SPALLETTI

 

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...