federer 4

"CON IL TRAMONTO DI FEDERER IL REGNO DELLA BELLEZZA STA PER SCOMPARIRE" – IN UN LIBRO RISPLENDONO LA GRAZIA E LE VIRTU’ DI "KING ROGER" – “HA DIMOSTRATO CHE IL MODO PIÙ EFFICACE DI GIOCARE A TENNIS È ANCHE IL PIÙ BELLO, E VICEVERSA. CON LUI ESTETICA E VITTORIA SONO ANDATE DI PARI PASSO - MA COSA SUCCEDE SE TI MANCA UN SOLO PUNTO PER DIVENTARE CAMPIONE? CI SARÀ MAI UN ESEMPIO PIÙ STRAZIANTE DI ROGER CHE SERVE NELLA FINALE DI WIMBLEDON 2019 CONTRO DJOKOVIC A 8-7 NEL QUINTO SET? QUELLA DISCESA A RETE SUL 40-30…" - VIDEO

 

 

Stralci del libro di Geoff Dyer “Gli ultimi giorni di Federer” pubblicati da “Il fatto Quotidiano”

 

 

federer

Gli esperti hanno discusso dell’eventuale ritiro di Roger (Sì, “Roger”, non “Federer”; anche se non l’ho mai incontrato di persona per me lui è Roger, sempre e solo Roger) per più anni di quanti Borg ne abbia trascorsi nel Tour.

 

Le voci sul ritiro crebbero in volume e intensità dopo che nel 2013 Roger venne battuto al secondo turno di Wimbledon da Stachovs’kyj, numero 116 del ranking. Il perdurare del problema alla schiena, uno dei fattori di quella sconfitta, alimentò le speculazioni sulla futura durata della sua carriera. Tra il 2013 e il 2016 non vinse nemmeno uno Slam.

 

L’operazione al ginocchio del febbraio 2016 fu seguita da un nuovo infortunio in luglio e dal conseguente ritiro da tutte le competizioni per il resto dell’anno. Durante questo periodo Roger respinse qualsiasi domanda sul suo ritiro come se si stesse allenando. Non era solo il tennis, diceva. Gli piaceva anche essere nel Tour.

 

geoff dyer cover federer

Gli piacevano gli hotel di lusso, i viaggi (con aereo privato), l’adorazione. Gli piaceva invitare Dimitrov e Haas nella sua suite per cantare insieme. Gli piaceva andare in tante città diverse, benché, come la maggior parte dei giocatori, non riuscisse a vedere molto di queste città, in parte perché ovunque si presentasse scatenava sommosse amorose...

 

Dopo aver perso contro Nadal nella finale degli Australian Open del 2009, era in lacrime (“Dio, questa cosa mi uccide”), ma negli anni successivi venne a patti con lo schema ricorrente che lo vedeva navigare nelle acque calme dei primi turni prima di scontrarsi con la minaccia vorticosa della mano sinistra di Nadal o con il muro balcanico di Djokovic.

 

Quindi, anche quando ci sembrò che non avrebbe mai più vinto un altro Slam, eravamo contenti che continuasse a giocare, contenti che non si fosse adeguato all’ideale a somma zero di Borg: o numero uno o fallito, perché ci dava la possibilità di vederlo. Forse era impossibile battere Djokovic o Nadal, ma contro quasi tutti gli altri sembrava che stesse giocando il tennis più perfetto possibile. Era un’illusione in cui potevamo cullarci.

federer

 

Poi arrivò l’annus mirabilis, il 2017, quando subito dopo l’operazione al ginocchio vinse gli Australian Open, Indian Wells, Miami e Wimbledon. Non soltanto lo stavamo vedendo giocare; forse era giunto addirittura a un nuovo vertice.

 

Ora colpiva vincenti di rovescio all’altezza delle spalle, punto dopo punto. Il suo bottino di Slam fu di diciannove, seguito, nel 2018, dal ventesimo (a Wimbledon) e da un paio di esaltanti ritorni al posto numero uno del ranking mondiale. Ma il vero trionfo era al di là delle statistiche e dei calcoli.

 

Aveva dimostrato ancora una volta che il modo più efficace di giocare a tennis era anche il più bello, e viceversa. Estetica e vittoria potevano andare di pari passo, ma con il tramonto di Roger il regno della bellezza sta per scomparire. Uno dei motivi per cui amiamo guardare Roger è il modo in cui sembra muoversi in una dimensione del tempo diversa, più rilassata. La ragione è che dà meno tempo agli avversari fino a quando, alla fine, non hanno più tempo per fare niente.

 

Ottiene questo effetto stando vicino alla linea di fondo campo, prendendo la palla in anticipo e cercando di accorciare gli scambi. Mentre Roger riduce il tempo concesso ai suoi avversari per prepararsi prima che il suo servizio arrivi roteando, i lunghi secondi spesi ad aspettare che Rafa si contorca nel suo interminabile rituale pre-servizio rosicchiano gradualmente le riserve di concentrazione degli avversari. (Djokovic può risultare ancora più esasperante: è impossibile sapere quando smetterà di far rimbalzare la palla e si degnerà di colpirla). Più volte durante i loro incontri Roger si è lamentato con l’arbitro per il tempo che Rafa impiega a servire. C’è una sorta di partita in corso anche quando non succede niente, quando la palla non è in gioco: un sottile e invisibile tiro alla fune temporale...

federer

 

Ma cosa succede se ti manca un solo punto per diventare campione? Ci sarà mai un esempio più straziante di Roger che serve nella finale di Wimbledon 2019 a 8-7 nel quinto?

Due ace lo portano al 40-15. Nel punto successivo colpisce un dritto largo sulla linea di demarcazione destra. Sul 40-30 si presenta a rete con un approccio non perfetto e viene superato facilmente. Pari. Djoko vince i due punti successivi e si arriva all’8-8. L’incontro si protrae fino al tie-break del terzo set, il primo in assoluto a Wimbledon, ma da quel momento si intuisce che la possibilità di Roger è sfumata. Forse l’ha intuito anche lui... Avere di nuovo quei due punti di Wimbledon, aver fatto le cose in modo diverso, rimanere indietro invece di precipitarsi a rete sul 40-30…

 

ultima partita di roger federer 9

C’erano tante possibilità che quei due punti, quei due momenti, potessero andare diversamente, ma perché ciò accadesse anche tutto il resto, non solo in quella partita ma nella carriera e nella vita di Roger, sarebbe dovuto andare in modo diverso, compresa la possibilità di battere quel gran servitore di Roddick in quella che era diventata, secondo le parole dello stesso Roger, una gara di servizio nel quinto Slam. E forse anche negli altri diciannove.

 

Fu una perdita particolarmente pesante, perché quel punto, uno dei mille vinti e persi nel torneo, nel giro di un’ora si trasformò in due cifre più significative: venti e sedici, anziché ventuno e quindici, cioè il numero di Slam vinti rispettivamente da Roger e Djokovic.

Quel punto avrebbe potuto fare la differenza tra il suo record intatto per sempre e il sorpasso da parte di Djokovic e Nadal...

 

ultima partita di roger federer 2

Poi il Covid ha interrotto il ciclo e i tabelloni di Wimbledon, bloccati dal 2019 al 2021, sono rimasti lì a indicare l’equivalente wimbledoniano dell’ultima lettera del tempo scritto.

federer djokovicfederer b6881federer 082649

federer l'equipeultima partita di roger federer 1

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!