futbol 1

VOLVER! GARDEL E MARADONA, TANGO E FUTBOL: IN UN LIBRO LA STORIA SOCIALE DEL CALCIO ARGENTINO – CORRUZIONE, PESTAGGI, PRESIDENTI CHE PRENDONO A CAZZOTTI GLI ARBITRI. MONTI “CAGASOTTO”, LO STUFATO E IL VINO ROSSO DI MORENO, LE SFIDE INFINITE BOCA-RIVER E NELLA NOTTE PIU’ BUIA, UNA LUCE: DIEGO. “IL SUO CALCIO HA LA PICARDIA, L’IRONIA CHE BISOGNA UTILIZZARE PER COMBATTERE CON LA VITA” – VIDEO

 

Francesco Persili per Dagospia

 

Un sentimento che si balla. Il calcio argentino come il tango nasce nelle periferie. Volver.

maradona gol all inghilterra

A Buenos Aires, nel quartiere di Palermo e nel mercato dell’Abasto, il pallone rotola tra marinai, operai, umili e sfruttati e unisce italiani e spagnoli, provinciali e portegni che si riconoscono nella voce di Carlos Gardel, “el francesito dai mille mestieri” che impazzisce per i dribbling di Ochoa e gli dedica un tango.

 

“Ochoita, el crack de la aficion”. Gesti esibiti, sguardi accesi, intenzione e desiderio, corpo e anima in comunione mistica. Invece di andare alle assemblee operaie i lavoratori si adunavano per ballare il tango il sabato sera e vedere il calcio la domenica pomeriggio.

 

Milonghe e futbol.

 

A Rosario, la capitale argentina del futbol, la città di “Che” Guevara, Menotti, Messi e del “Loco” Bielsa, i calciatori sono così eleganti che sembra si muovano ballando. Parole e musica di Osvaldo Bayer, scrittore e giornalista, scomparso nel 2018, che in “Futbol” (edizioni Alegre) ci racconta attraverso il calcio le vicende politiche e sociali dell’Argentina.

gardel

 

 

Una danza di scoperta, un atto ribelle. Il prologo è scritto dagli inglesi, poi arriva la mano de Dios, il sublime sberleffo post-coloniale di Maradona che chiude simbolicamente il derby con i sudditi di sua Maestà iniziato nei campetti incolti del porto di Buenos Aires nel 1867 (“Il giorno della partita alcuni non trovarono il coraggio di mettersi in pantaloncini corti perché erano presenti delle dame”).  

 

tesorieri

Dimenticate le logiche del calcio-business, si tratta di tornare alle origini del Gioco, alla semplicità dell’homo ludens, alle leggende che accompagnavano la potenza di fuoco di Bernabè (che avrebbe avuto il collo del piede rivestito con una lamina d’acciaio e un osso a forma di grilletto), alle storie di riscatto come quella del “cagasotto” Monti, il capro espiatorio della sconfitta dell’Argentina contro l’Uruguay nel 1930 e poi campione del mondo con l’Italia 4 anni dopo.

 

moreno pederneradi stefano

Si oscilla tra Soriano e Camus, si indaga la differenza tra il gioco "capitalista che richiede il rendimento" e il gioco socialista, tendenza Independiente anni '60, "perchè richiede lo sforzo di tutti", si palpita per le sfide infinite Boca-River.

 

I balzi felini di Americo "Merico" Tesorieri, portiere degli azul-oro“, che aveva la musica di Mozart in corpo” e José Manuel Moreno, il centrocampista ribelle della squadra dalla banda rossa, grande frequentatore di milonghe, che starebbe bene in una canzone di Guccini. Prima di scendere in campo si concedeva un abbondante stufato accompagnato da una bella bottiglia di vino rosso.

 

Lo stile Boca (“Non solo una squadra di calcio, è un’altra cosa”) esaltato da Varela, detto lo Spirito Santo, perché in campo aveva il dono dell’ubiquità e la Macchina del River, una delle squadre più spettacolari di sempre. 5 attaccanti, calcio totale e due cervelli: Carlos Peuce­lle e Renato Cesarini.

 

bernabe

E poi corruzione, pestaggi, il presidente dell’Huracan che prende a cazzotti l’arbitro nel 1941, e ancora il tango di Discepolo per raccontare il periodo di dittature militari degli anni ’30, il Decennio Infame, quello “dello scaldabagno e della Bibbia,” quando in molte case popolari il libro sacro era finito a pendere nel bagno attaccato dallo scaldabagno a una cordicella, accanto al cesso, come sostituto economico e un po’ blasfemo della carta igienica.

 

Ci sono gli scioperi dei calciatori, la nascita nei ’60 all’interno delle curve di gruppi organizzati e violenti, le "barra bravas" e il paradosso del solito dittatore militare di turno, Onganía che ordinerà misure drastiche contro la violenza in campo quando lui stesso era il primo ad aver dato il cattivo esempio, essendosi aperto la strada verso il potere con la punta delle baionette.  Nel 1976 niente più scherzi né sorrisi. Il Paese si ricopre di sangue.

maradona

 

Esilio, carcere, sparizioni, sequestri, torture, estorsioni, stupri. Spariscono anche i bambini. Nella notte più buia dell’Argentina, una luce. Debutta un ragazzino nell’Argentinos Juniors. Ha solo sedici anni e si chiama Maradona.

 

Di lui venne scritto: “Diego è il rappresentante di una vecchia storia calcistica. In ogni movimento si sente la nostalgia di un calcio che se n’e andato. Il suo calcio ha la picardia, l’ironia che bisogna utilizzare per combattere con la vita”. L’Argentina, diversi anni dopo Gardel, aveva ritrovato la sua voce. Quella che unisce la città cosmopolita al barrio, il ricordo e la nostalgia, l’eleganza e la miseria, i sogni di infanzia e quel pensiero audace che ora si balla. Il tango, il futbol. La vita. Volver!

futbol

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...