striscia di gaza donald trump benjamin netanyahu mohammed bin salman

L’EFFETTO TRUMP: QUALCOSA SI MUOVE IN MEDIO ORIENTE  IL NEOMINISTRO DEGLI ESTERI DELLO STATO EBRAICO, GIDEON SAAR, PARLA DI “PROGRESSI” VERSO IL CESSATE IL FUOCO IN LIBANO. HEZBOLLAH LO GELA: “NON ABBIAMO RICEVUTO PROPOSTE UFFICIALI” – BIDEN HA BLOCCATO L’INVIO DI BULLDOZER CHE SERVONO A NETANYAHU PER “SPIANARE” QUEL CHE RESTA DI GAZA. E “BIBI” CHIAMA THE DONALD PER FARSI PROMETTERE NUOVI AIUTI – IL PRINCIPE SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN, PRENDE POSIZIONE E CONDANNA “IL GENOCIDIO NELLA STRISCIA”: ALZA L'ASTICELLA PER PREPARARSI A NEGOZIARE I "NUOVI" ACCORDI DI ABRAMO CON L'AMICO TRUMP?

ISRAELE, QUALCHE PROGRESSO PER CESSATE IL FUOCO IN LIBANO

GIDEON SAAR

(ANSA-AFP) - Il neo ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar parla di "alcuni progressi" verso il cessate il fuoco in Libano.

 

HEZBOLLAH, 'NESSUNA PROPOSTA UFFICIALE DI CESSATE IL FUOCO'

(ANSA) - Il portavoce di Hezbollah, Mohammed Afif, ha affermato di non aver ricevuto alcuna proposta ufficiale di cessate il fuoco e che il gruppo ha armi e rifornimenti sufficienti per combattere una lunga guerra con Israele. Lo riporta il Times of Israel.

 

RAZZI DI HEZBOLLAH NEUTRALIZZATI DALL IRON DOME

Afif sostiene che le forze israeliane non sono riuscite a mantenere il territorio dopo sei settimane dall'inizio dell'invasione via terra, sottolineando quello che ha definito il fallito tentativo israeliano della scorsa settimana di entrare nella città meridionale di Khiam: "Finché non si riesce a controllare le aree sul terreno, non si raggiungeranno i propri obiettivi politici", ha affermato. Israele, riferisce ancora il Times, afferma di non avere intenzione di occupare i villaggi libanesi per lunghi periodi o di spingersi più in profondità nel Libano.

 

ISRAELE,CREAZIONE STATO PALESTINESE OPZIONE NON REALISTICA

(ANSA-AFP) - La creazione di uno Stato palestinese non è una "posizione realistica". Lo afferma il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar. "Ci sono alcuni progressi", ha detto Saar in risposta a una domanda su un possibile cessate il fuoco. "Stiamo lavorando con gli americani sulla questione", ha detto ai giornalisti a Gerusalemme, come riportano i media israeliani.

 

MOHAMMED BIN SALMAN CONDANNA 'IL GENOCIDIO' A GAZA

MOHAMMED BIN SALMAN - JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

(ANSA-AFP) - Il principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman, ha condannato oggi il "genocidio" di Gaza ed ha chiesto l'immediato cessate il fuoco nella Striscia e in Libano, durante il suo intervento al summit della Lega Araba e dell'Organizzazione per la cooperazione islamica.

 

"Chiediamo alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità... ponendo immediatamente fine agli attacchi israeliani contro i nostri fratelli in Palestina e in Libano", ha dichiarato il principe ereditario, che ha accusato Israele di commettere un 'genocidio' nella Striscia di Gaza. Mohammed Bin Salman ha poi invitato Israele a rispettare la sovranità dell'Iran e ad astenersi dall'attaccare il suo territorio.

 

STOP A BULLDOZER E BOMBE «BIDEN RALLENTA GLI AIUTI» MA C’È OTTIMISMO SULLA TREGUA

Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”

 

DONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU A MAR-A-LAGO

«Quando mi sbloccate i bulldozer?». Come un qualunque impresario di demolizioni, l’altro giorno Bibi Netanyahu l’ha chiesto direttamente al suo più affezionato fornitore, Donald Trump: ci sono 134 enormi caterpillar D9 che il dipartimento di Stato Usa tiene fermi. Bloccati per ordine di Joe Biden. La vendetta dell’anatra zoppa, commentano i media israeliani, che non riserva a Bibi gli stessi aiuti promessi entro gennaio all’Ucraina.

 

Il presidente uscente aveva congelato mesi fa le forniture d’elicotteri Apache, ora terrebbe fermi i bulldozer «già ordinati e pagati, centinaia di milioni di dollari», necessari per spianare Gaza. «Sottotraccia — protestano dal governo israeliano —, in queste settimane Biden ha sospeso un numero crescente d’accordi sulle armi» […]

 

JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

[…] 1.300 bombe da duemila libbre sono bloccate alla Boeing, e lo stesso vale per mille veicoli Jltv. I generali sostengono che senza queste forniture non si possono tenere due fronti aperti, Gaza e il Libano. E quindi: Netanyahu, pensaci tu.

 

Il premier israeliano ci ha pensato. E s’è mosso subito, mettendo The Donald alla prova bulldozer con tre telefonate in quattro giorni. […]

 

L’urgenza maggiore è portare a casa un cessate il fuoco, più in Libano che a Gaza: prima che se ne vada, gl’israeliani temono che Joe Biden dia l’ok a una risoluzione Onu su una tregua nella Striscia, in un momento in cui invece Bibi vuole mantenere la pressione militare. «Mi aspetto un accordo su Gaza», dice il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan.

 

GIDEON SAAR

Meglio congelare il fronte Libano, però: Netanyahu non esclude un ritiro delle truppe, aprendo un negoziato che coinvolga anche la Russia e la Siria, col ministro Ron Dermer a far da spola fra Mosca e Washington. Un asse Trump-Putin sul Medio Oriente potrebbe essere la carta da giocare: a Riad, ospiti del re saudita, da oggi si riuniscono anche i leader arabi e musulmani — dal palestinese Abu Mazen al libanese Miqati, dai pakistani ai nigeriani — per parlare del nuovo scenario.

 

Donald Trump Mohammad bin Salman

«Sul Libano c’è ottimismo», dice Ben-Yishai: secondo l’Idf, sono stati uccisi 2.550 hezbollah, 5mila i feriti, l’80% dei razzi con gittata di 40 km è stato distrutto e ne sono rimasti solo un centinaio a guida di precisione, insomma s’è venuti a capo del Libano prima che di Hamas e anche il nuovo leader sciita, a Beirut, sembra più realista.

 

[...]  i familiari degli ostaggi guardano con ansia al cambio della guardia di Washington: «Temiamo che Netanyahu si concentri sul Libano per evitare un accordo sul rilascio: s’aspetta che arrivi Trump, a gennaio, per non dare a Biden la soddisfazione di chiudere prima». [...]

JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…