giorgia meloni corte dei conti

TOGHE-MELONI: ARRIVA LA RESA DEI CONTI IN PARLAMENTO – IN SETTIMANA ARRIVA IN COMMISSIONE GIUSTIZIA IL COSIDDETTO DDL FOTI, LA RIFORMA DELLA CORTE DEI CONTI CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA MAGISTRATURA CONTABILE – È UNA VENDETTA DEL GOVERNO CONTRO I GIUDICI CHE HANNO CAZZIATO L’ESECUTIVO SU PNRR, BALNEARI E FONDI ALLA SANITÀ. SE PASSASSERO LE NUOVE NORME, CHE TOLGONO POTERI ALLA CORTE (ASSEGNANDO FUNZIONI PIÙ CONSULTIVE) E LIMITANO LA RESPONSABILITÀ DEI FUNZIONARI PUBBLICI, SAREBBE L’ENNESIMA DICHIARAZIONE DI GUERRA…

 

Articoli correlati

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Gianni Trovati per “il Sole 24 Ore”

 

giorgia meloni carlo nordio

I giorni decisivi per quello che sarà nei fatti l’unico esame parlamentare della legge di bilancio 2025 si profilano ormai sull’orizzonte della Camera. Ma nella settimana che inizia domani a Montecitorio si parlerà molto anche di giustizia: perché arrivano all’appuntamento con i voti in commissione due riforme diverse per genesi e modalità attuative, accomunate però da una contemporaneità di calendario.

 

Martedì si dovrebbero infatti chiudere i lavori in commissione Affari costituzionali e giustizia sulla separazione delle carriere dei magistrati […]. Affrontato l’ultimo correttivo, già martedì o al più tardi nella seduta successiva in programma giovedì, si passerà alla riforma della Corte dei conti, basata sul disegno di legge presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti.

 

CORTE DEI CONTI

Fin qui il tema ha acceso discussioni periodiche sulla natura dell’intervento, e un dibattito vivace all’interno di una Corte dei conti dove […] si incontra una maggioranza di chi, a partire dall’Associazione nazionale dei magistrati contabili, vede nel disegno di legge il pericolo di uno “svuotamento della sostanza delle funzioni della Corte” come si legge nel comunicato successivo all’assemblea di fine ottobre.

 

Ora però si entra nel vivo. E la temperatura promette di salire, alimentata anche dalla contemporaneità con la separazione delle carriere che rischia di polarizzare il dibattito intorno a un doppio “attacco” del Governo alle magistrature […].

 

Guido Carlino - presidente della corte dei conti

[…] Il cuore del progetto è un’evoluzione del ruolo della Corte in direzione delle funzioni consultive, riequilibrando il peso assegnato agli interventi successivi da parte delle Procure. Questa, almeno, è la visione rilanciata a più riprese dallo stesso Governo, che ha sposato da subito la riforma nata con la veste della proposta parlamentare.

 

“Il passaggio a una maggiore funzione consultiva è essenziale per dare alla Corte un ruolo di supporto alla corretta amministrazione, e per superare quella paura della firma che è un fatto reale, non un’invenzione”, ha ribadito ieri il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Nazario Pagano (Fi), ricordando nel suo intervento agli “Stati generali della Ripartenza” organizzati a Bologna dalla fondazione “Riparte l’Italia” anche l’atteggiamento non ostile espresso da più di un esponente dell’opposizione.

 

TOMMASO FOTI - UN GIORNO DA PECORA

Sul piano concreto, nel testo si incontra un potenziamento dei sistemi di consultazione preventiva dei controllori della Corte dei conti, accompagnato da un salvacondotto che mette al sicuro da rischi di contestazioni chi poi agisce in linea con le indicazioni dei magistrati.

 

Cambia anche la quantificazione delle condanne, che nella riforma non puntano più sempre alla restituzione integrale (ma spesso teorica) del danno ma trovano un tetto che impedirà di superare i due anni di stipendio del dipendente pubblico coinvolto (norma complicata da applicare quando la condanna riguarda un privato in rapporto di servizio con la Pa). Sul tavolo c’è poi la proposta di accentramento delle Procure regionali, accompagnata da un emendamento a firma di Paolo Emilio Russo (Fi) che chiede anche alla Corte dei conti una netta separazione delle carriere tra controllo e giurisdizione e prevede un drastico sfoltimento di sezioni centrali e relative presidenze.

PIO SILVESTRI - PROCURATORE GENERALE CORTE DEI CONTIGuido Carlino - presidente della corte dei conti

Ultimi Dagoreport

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”