vladimir putin volodymyr zelensky donald trump

UN CETRIOLO PER KIEV E PER NOI - TRUMP VUOLE UNA TREGUA IN UCRAINA “SPORCA E VELOCE”, SENZA PREOCCUPARSI DI DARE GARANZIE DI SICUREZZA A ZELENSKY – L’IDEA DI WASHINGTON E’ SBOLOGNARE IL PRESIDIO DEI CONFINI RUSSO-UCRAINI ALL’EUROPA CHE DOVREBBE COSI’ SOBBARCARSI COSTI ENORMI PER MANTENERE UN CONTINGENTE DI 200 MILA SOLDATI (SI TRATTA DELLA METÀ DELLE FORZE SCHIERABILI DA TUTTI GLI ESERCITI EUROPEI) - DA SETTIMANE PARIGI E LONDRA SI STANNO CONSULTANDO SU QUESTO SCENARIO E MACRON NE HA PARLATO NELLA SUA VISITA IN POLONIA - UNA PARTE IMPORTANTE DEGLI ARMAMENTI E DEI SISTEMI DI SICUREZZA INFORMATICA SAREBBE VENDUTA DAGLI STATI UNITI (COSI’ CI GUADAGNANO ANCHE)

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME - ZELENSKY - MACRON - TRUMP

Duecentomila uomini con gli stivali sul terreno, sotto la responsabilità dei principali Paesi europei. Sono queste le dimensioni della forza di mantenimento della pace da schierare lungo la linea di contatto fra Russia e Ucraina, secondo il team di politica estera di Donald Trump. Naturalmente, se e quando Mosca e Kiev accetteranno un cessate-il-fuoco e a condizione che i governi europei siano disposti e in grado di sostenere un contingente simile.

 

donald trump volodymyr zelensky

La scorsa settimana una delegazione ucraina ha incontrato a Washington la squadra del nuovo presidente, che si prepara a giurare tra 39 giorni. A guidare la missione erano Andriy Yermak, capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, e la vicepremier Yulia Svyrydenko. Per loro è stata l’occasione di sondare la squadra di Trump e soprattutto quella del suo inviato per l’Ucraina Keith Kellogg.

 

VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - DONALD TRUMP - MEME BY OSHO

I colloqui hanno lasciato agli emissari di Kiev un’impressione piuttosto netta: Trump ha fretta di regolare la questione per concentrarsi sull’Indo-Pacifico e sul contenimento della Cina. Gli americani, quanto a questo, puntano a un cessate-il-fuoco anche imperfetto purché rapido. «Quick and dirty», sono state le parole ripetute più volte: una tregua «sporca e veloce». Da parte della Casa Bianca si cercherà di far tacere le armi, lasciando per un momento successivo gran parte delle questioni politiche.

volodymyr zelensky donald trump

 

È già chiaro fra l’altro che agli ucraini non saranno offerte garanzie di sicurezza né da parte della Nato, né degli Stati Uniti. Questa era una delle richieste di Zelensky. Il leader ucraino è convinto che congelare la guerra senza blindare la protezione militare del suo Paese darebbe solo tempo alla Russia per riorganizzarsi e aggredire di nuovo in seguito. […]

 

Senza un impegno americano e con qualunque ipotesi di ingresso nella Nato nel cassetto, ora toccherebbe agli europei. È dai governi dell’Unione che potrebbero venire le uniche garanzie di sicurezza disponibili. E vista la loro debolezza tecnologica e di mezzi, agli europei non resterebbe che schierare in Ucraina un contingente di pace sotto le bandiere nazionali di ciascun Paese; il Cremlino non accetterebbe una forza sotto l’ombrello Nato lungo quelli che considera i propri confini.

 

volodymyr zelensky donald trump

Da settimane Parigi e Londra si stanno consultando su questo scenario e Emmanuel Macron, il presidente francese, ne ha parlato nella sua visita in Polonia. Una parte importante degli armamenti e dei sistemi di sicurezza informatica sarebbe fornita — o meglio venduta — dagli Stati Uniti.

 

Resta la questione del contingente. La squadra di Trump ha sostenuto la settimana scorsa che servono duecentomila uomini, perché la linea di contatto con l’esercito russo è di poco meno di duemila chilometri da Chernhiv a Nord a Kherson a Sud. Non è un calcolo sorprendente: nel 1999 la forza internazionale di peacekeeping in Kosovo contava 40 mila militari (3.100 russi), dopo una guerra molto più breve e meno sanguinosa in un territorio decisamente più piccolo con appena 1,5 milioni di abitanti. Oggi però duecentomila uomini equivalgono a circa la metà delle forze schierabili da tutti gli eserciti europei e a un livello di spesa molto elevato. Non a caso gli ambienti attorno a Macron parlano di quattro o cinque brigate europee, ventimila uomini: un numero insufficiente. […]

volodymyr zelensky donald trump

Ultimi Dagoreport

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”