xi jinping dazi auto cina cinesi unione europea europa ue

DAZI AMARI! – LA COMMISSIONE EUROPEA HA DECISO DI IMPORRE IN VIA DEFINITIVA DAZI AGGIUNTIVI FINO AL 35,3% SULLE IMPORTAZIONI DELLE AUTO ELETTRICHE CINESI. UNA RISPOSTA AI MAXI SUSSIDI DISPENSATI DA PECHINO – IL DRAGONE ANNUNCIA BATTAGLIA: "NON ACCETTIAMO LA DECISIONE E PRESENTEREMO UN RECLAMO AL WTO” –  SCHOLZ NEL PANICO: LA GERMANIA, IL GRANDE MALATO DELL’AUTO IN EUROPA, TEME LE RITORSIONI DELLA CINA, SOPRATTUTTO SULL’EXPORT DEI VEICOLI DI GRANDE CILINDRATA – AUDI (GRUPPO VOLKSWAGEN) CHIUDE LA FABBRICA DI BRUXELLES CHE PRODUCE VETTURE ELETTRICHE

CINA, 'DIFENDEREMO NOSTRE AZIENDE DOPO DAZI UE SU E-CAR'

DAZI SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI

(ANSA) - Pechino "non è d'accordo o non accetta" i nuovi dazi Ue sulle e-car made in China a chiusura delle indagini antisovvenzioni che hanno rimarcato criticità a carico delle case automobilistiche europee.

 

"La Cina non è d'accordo o non accetta la decisione e ha presentato un reclamo ai sensi del meccanismo di risoluzione delle controversie del Wto", ha detto un portavoce del ministero del Commercio, per il quale la Cina "adotterà tutte le misure necessarie per proteggere con fermezza i legittimi diritti e interessi delle sue aziende", pur prendendo atto che l'Ue continuerà le "consultazioni con la Cina sul piano di impegno sui prezzi".

 

URSULA VON DER LEYEN E XI JINPING

A seguito della pubblicazione del regolamento di attuazione in Gazzetta Ufficiale, le misure Ue saranno operative a tutti gli effetti il 31 ottobre: nel dettaglio, i nuovi dazi si attestano al 7,8% per le Tesla prodotte a Shanghai, al 17% per le e-car di Byd, al 18,8% per Geely e al 35,3% per Saic.

 

Invece, per gli altri gruppi che hanno collaborato all'indagine antitrust la sovrattassa all'import è del 20,7% di rispetto al 35,3% valido per tutte le aziende reticenti. Complessivamente, sommando l'obolo del 10% già in vigore, le tariffe raggiungeranno la quota del 45% e, una volta entrate in vigore, saranno definitive e dureranno cinque anni. "La Cina ha ripetutamente sottolineato che l'indagine antisovvenzioni dell'Ue sui veicoli elettrici cinesi presenta numerosi aspetti irragionevoli e non conformi, che rappresentano pratiche protezionistiche - ha rincarato il portavoce del ministero del Commercio nella nota -.

 

DAZI UE SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI

Ci auguriamo che l'Ue adotti un atteggiamento costruttivo, collaborando con la Cina per raggiungere rapidamente una soluzione accettabile per entrambe le parti ed evitare un'escalation di attriti commerciali".

 

Pechino, in risposta, ha anche avviato indagini sui sussidi Ue ad alcuni prodotti lattiero-caseari e di carne di maiale importati dal Dragone, oltre a sanzionare il brandy. Le crescenti tensioni commerciali tra Pechino e Bruxelles non si limitano alle auto elettriche, con l'Ue che sta indagando anche sui sussidi cinesi nei settori dei pannelli solari e delle turbine eoliche. L'Unione europea non è l'unica ad aver imposto tariffe elevate sulle importazioni di auto elettriche cinesi. Negli ultimi mesi, Canada e Usa hanno varato misure molto più elevate, pari al 100%, per stroncare i possibili effetti distorsivi sulle industrie nazionali.

 

UE, DAZI SULLE ELETTRICHE CINESI AUDI CHIUDE UNO STABILIMENTO

Estratto dell’articolo di Diego Longhin per “la Repubblica”

 

olaf scholz xi jinping in cina

[...] dalla mezzanotte di oggi i produttori di auto elettriche del Dragone che importano le loro vetture nel Vecchio Continente dovranno fare i conti con i nuovi dazi. E la Germania, il grande malato dell’auto in Europa, teme le ritorsioni della Cina, soprattutto sull’export dei veicoli di grande cilindrata.

 

Motivo in più per il cancelliere Olaf Scholz, che è già alle prese con la Volkswagen pronta a chiudere tre stabilimenti e con Audi che ha annunciato lo stop della produzione di auto a batteria nell’impianto a Bruxelles, di andare in pressing su Ursula von der Leyen per trovare una soluzione pacifica con Pechino.

 

auto elettriche cinesi - dazi

La presidente della Commissione Ue, dal canto suo, ha già iniziato una ricognizione per capire quali misure adottare per sostenere l’industria dell’automotive. L’Europa vuole prendere in mano la situazione prima che sia troppo tardi.

 

Von der Leyen ha già fatto una serie di incontri. Il primo ottobre ha visto a Ginevra il presidente di Stellantis, John Elkann, con il quale ha avuto uno scambio informale durante un pranzo di lavoro per capi di Stato e di governo, ministri e capidelegazione dedicato alla competitività dell’industria auto. Il 7 ottobre, a Bruxelles, ha invece ricevuto l’ad di Bmw, Oliver Zipse, e quello di Mercedes-Benz, Ola Källenius. Elkann non andrà in audizione in Parlamento, come richiesto dalle mozioni approvate alla Camera. [...]

 

Audi Q8 e-tron

In Germania sta invece montando la protesta dei lavoratori Volkswagen con manifestazioni davanti alla fabbrica di Osnabrueck. A rischio anche quelle in Sassonia, mentre in Belgio a febbraio chiuderà la fabbrica Audi che realizza il Suv Q8 e-tron. Il governo semaforo sembra poi essere arrivato al capolinea per le divisioni interne e la crisi del principale produttore tedesco ieri è stata affrontata con incontri separati.

 

volkswagen

Il primo con il leader liberale delegato alle Finanze, Christian Lindner, senza concludere nulla. Poi nel pomeriggio il vero vertice a cui ha partecipato Scholz e l’ad della casa di Wolsburg, Oliver Blume. Il cancelliere avrebbe messo sul tavolo sconti sui costi dell’energia. Un aiuto che pare insufficiente.

 

Gli effetti della crisi tedesca, dove la produzione in generale è scesa del 4,2% e in Volkswagen del 18%, rischiano di essere pesanti per l’Italia, dove il governo Meloni ha tagliato 4,6 miliardi dal fondo automotive, l’80%, cancellando qualsiasi ipotesi di incentivi per l’acquisto di veicoli nel 2025. Per l’Anfia l’export della componentistica italiana da gennaio a luglio è calato dello 0,8%, ma quello diretto verso la Germania, primo partner commerciale, ha subito un calo del 6%. [...]

volkswagen OLAF SCHOLZ XI JINPING XI JINPING E URSULA VON DER LEYEN

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...