giorgia meloni migranti albania marina militare libra

CARO CI COSTA LO SPOT DELLA MELONI SUI MIGRANTI – LA PRIMA NAVE DELLA MARINA DIRETTA NEI NUOVI CENTRI IN ALBANIA TRASPORTA 16 PERSONE, 10 EGIZIANI E 6 BENGALESI CHE ERANO PARTITI DALLA LIBIA SU BARCONI – IL VIAGGIO DA LAMPEDUSA A SHENGJIN COSTA TRA I 250 MILA E I 290 MILA EURO, OSSIA 18 MILA EURO A MIGRANTE – A BLOCCARE IL PROTOCOLLO SIGLATO TRA LA DUCETTA ED EDI RAMA POTREBBERO INTERVENIRE I GIUDICI…

https://www.repubblica.it/italia/2024/10/15/news/migranti_albania_libra_nave-423555397/?ref=RHLF-BG-P2-S1-T1

 

Estratto dell’articolo di Alessia Candito e Viola Giannoli per “la Repubblica”

 

IL PATTUGLIATORE DELLA MARINA MILITARE LIBRA

La prima nave della Marina militare salpata per portare i migranti fino in Albania è partita con sedici persone a bordo. Due giorni di viaggio per trasferire fuori dall’Italia dieci egiziani e sei bengalesi che su barconi di fortuna avevano lasciato le coste libiche di Sabrata e Zuara e si sono ritrovati a occupare gli 80 metri della Libra, capace di caricare da sola fino a 80 marinai e circa 200 passeggeri.

 

Eccolo, dunque, il primo carissimo viaggio dei migranti lontano dai confini italiani: dovendo la Libra fare la spola tra Lampedusa e Shengjin — e pure rapidamente se è vero che non ci sono altre navi della Marina a fare da hub — la traversata rischia di costare tra i 250 mila e i 290 mila euro, calcolano alcuni marittimi, ossia 18 mila euro a migrante, per un’operazione che nella sua interezza peserà per quasi un miliardo sulle casse dello Stato.

 

SERGIO MATTARELLA E GIORGIA MELONI - MIGRANTI - VIGNETTA ELLEKAPPA

Lo dicono i numeri, prima ancora dei probabili inciampi giuridici che verranno a galla al di là dell’Adriatico, che fin qui il protocollo Italia-Albania voluto e siglato da Giorgia Meloni e Edi Rama, sbandierato come modello dal governo e che piace anche alla presidente Ursula von der Leyen, non che è un’iniziativa politica di facciata che nella realtà vale una briciola. […]

 

«Il più costoso e inutile spot propagandistico della storia repubblicana », commenta da Iv, Davide Faraone. «Ottocento miliardi buttati per una deportazione», aggiunge la segretaria dem Elly Schlein. E se a Palazzo Chigi si ragiona su un viaggio di Meloni in Albania, la partenza di ieri è stata in sordina. E la chiave è di nuovo nei numeri.

 

centro per migranti a gjader

[…]  Con il meteo clemente e il mare piatto sono state ore di arrivi a Lampedusa: barchette di legno, gusci di ferro e gommoni, tutti carichi e malconci. Mentre la Libra navigava semi vuota verso l’Albania, nella tarda serata di ieri nell’hotspot di Lampedusa si contavano più di 1.200 persone. Alcune di queste sono passate dalla nave della Marina, rimasta più di ventiquattro ore a 15-20 miglia da Lampedusa.

 

[…] Le immagini che l’ong Mediterranea è riuscita a ottenere e ha mostrato a Repubblica lo confermano. Nella prima, scattata con un visore notturno, si vede la nave ferma all’ancora non lontano da Lampedusa. La seconda mostra invece le operazioni in corso: la motovedetta che si accosta al pattugliatore su cui i naufraghi appena soccorsi sono stati costretti a salire.

 

matteo piantedosi e giorgia meloni in albania con edi rama ai futuri centri migranti

«Non ero vicinissimo, ma il ponte era illuminato, c’erano persone sedute a terra, come in attesa». È lì, sul ponte, che è avvenuto lo screening, il primo del loro viaggio. Donne e bambini da una parte, famiglie e minori non accompagnati pure, i naufraghi provenienti da Paesi non sicuri, lo stesso. Zuppi, stremati, la maggior parte sono stati trasferiti nuovamente sulle motovedette e portati a Lampedusa da dove verranno immessi nel normale circuito di accoglienza in attesa che la loro richiesta d’asilo venga vagliata dalle commissioni territoriali.

Sulla Libra sono rimasti invece sedici uomini, adulti e “non vulnerabili”, provenienti da Egitto e Bangladesh che la Farnesina ritiene Paesi sicuri, ora diretti nei centri in Albania. […]

 

giorgia meloni in albania con i militari italiani

Lì dovrebbero essere reclusi i sedici che tra stanotte e domani toccheranno suolo albanese, nel porto di Shengjin e per i quali scatterà il fermo che dovrà essere convalidato entro 48 ore dai giudici della sezione immigrazione di Roma. Un giudizio su cui pesa la sentenza emessa il 4 ottobre dalla Corte di giustizia europea che riscrive i criteri per i Paesi sicuri e rischia di minare il fondamento giuridico dell’intero progetto albanese.

 

Per ora il governo Meloni ha deciso di tirare dritto. Da giorni i giornali di destra gridano alle toghe rosse. E il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato che il governo è pronto a «impugnare» le sentenze e a portarle «al giudizio delle massime giurisdizioni del nostro Paese». Sarà una prova di forza sull’esperimento delle procedure accelerate di frontiera fuori confine, sulla pelle di sedici persone.

agenti di polizia davanti all hotspot per migranti di shengjin in albania

NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIANUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIAIL PATTUGLIATORE DELLA MARINA MILITARE LIBRAcentro per migranti a gjader centro migranti italiano in albania

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…