captain tsubasa rise of new champions

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE – L’UNICO CALCIO UMANO È QUELLO OLTRE-UMANO DI “HOLLY E BENJI”! IL MITO “MANGA” E “ANIME” DEGLI ANNI ’80 RIVIVE IN “CAPTAIN TSUBASA RISE OF NEW CHAMPIONS” PER PS4, MICROSOFT WINDOWS E SWITCH. UN VIDEOGAME NON SOLO PER GLI APPASSIONATI DELLA SERIE DI TAKAHASHI MA ANCHE PER CHI NON AMA IL CALCIO “VERO” E QUINDI NEANCHE FIFA O PES… – VIDEO

 

 

CAPTAIN TSUBASA RISE OF NEW CHAMPIONS

Federico Ercole per Dagospia

 

captain tsubasa rise of new champions

L’unico calcio umano pare quello oltre-umano del Capitano Tsubasa e la sua squadra di campioni, il super eroe del pallone un tempo conosciuto come Holly e in Italia affiancato, in una negazione del suo assoluto protagonismo, al portiere Benji ovvero Genzo Wakabayashi.

 

Malgrado le iperboli, l’epica e la totale mancanza di realismo della rappresentazione agonistica, il calcio “anime” di Tsubasa risulta assai più vero e umanista, in un ambito videoludico, che le simulazioni iperrealistiche di PES o FIFA con i loro tecnicismi artificiosi e i campioni su licenza digitalizzati che sono tuttavia solo superficie, numeri in azione, senza alcuna personalità se non quella restituita dall’immagine, pura prestazione.

 

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Nelle gesta di Tsubasa e compagni è invece centrale proprio l’elemento umano, la rappresentazione della partita come teatro di un dramma intimo e corale, un rito di passaggio. Così il calcio virtuale torna ad essere vissuto come un sogno, in maniera infantile e meravigliosa, quello dei giardinetti e dei campi di quartiere, dell’ora di ginnastica.

 

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Ecco dunque  che anche chi è più annoiato dalle dinamiche miliardarie, talvolta oscure, e dallo star-system del calcio contemporaneo, tanto da schifarlo persino nelle sue versioni numeriche più blasonate, potrebbe ritrovare in Captain Tsubasa Rise of New Champions per PlayStation 4, Microsoft Windows e Nintendo Switch, la bellezza di uno sport inteso come gesta, la poesia di un “Fuga per la Vittoria” invece che la gelida telecronaca.

 

IL TORNEO DELLE MEDIE

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Sono innumerevoli le modalità di gioco di Captain Tsubasa Rise of New Champions, comprese quelle online che ci permettono di competere con altri “calciatori” virtuali. Tuttavia, considerata la natura “arcade” e quindi non simulativa del videogame in questione, chi ama gareggiare in rete è probabile che preferisca le sfide più rigorose e virtuosistiche dei PES e FIFA.

 

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Il cuore di Tsubasa, il suo essere speciale per le generazioni cresciute con “Holly e Benji”, anche per chi non ha mai fatto goal nella vita o in un videogioco, risiede nella Modalità Viaggio, improntata sul racconto. Una storia che ci riporta al torneo delle scuole medie, scavalcando quello già suggestivo delle elementari, per narrarci di uno Tsubasa più maturo e turbato, persino vittima di adolescenziali insicurezze.

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Il tono della narrazione è anticipato da un preludio, un “flash-forward” che ci mostra la partita Giappone-Germania “under 21, ed è quello di un’epica quasi insostenibile ma appassionante in maniera inevitabile, dilatata nei tempi, sostenuta da una musica composta per esaltare, pseudo-wagneriana. Con il controller in mano crediamo subito in Tsubasa come Capitano, lo tifiamo e nel contempo siamo gli oggetti del tifo. O forse non si tratta di tifo, ma di devozione.

 

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È ripristinata quindi la dimensione mitica della serie, anche se purtroppo in maniera parziale, perché chi ama il cartone o i fumetti di Yoishi Takahashi vorrebbe giocare  tutta la saga, malgrado il rischio della ripetizione.

 

Le partite del torneo delle medie, inizialmente pensate come “tutorial”, sono incorniciate da lunghi segmenti animati che stabiliscono il loro clima emotivo e agonistico; talvolta gli incontri sono interrotti da momenti diegetici, risultando così assai coinvolgenti, alterati nel loro svolgimento dai tempi della retorica e non del cronometro.

 

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Captain Tsubasa Rise of New Champions, soprattutto il torneo delle medie, risulta semplice e immediato da giocare con le sue dinamiche ludiche minimali e “antiche”, persino troppo, ma non mancano le magnifiche esagerazioni della serie, i tiri speciali che sfondano le reti, i falchi e le tigri che si materializzano eterei;  così il magico supplisce alla scarsa complessità delle meccaniche di gioco, lusingando lo sguardo più che le dita.

 

Durante il torneo delle medie si sbloccano premi per nostalgici, sequenze di immagini che ricordano i personaggi del passato di Tsubasa e i suoi primi trionfi.

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UN NUOVO EROE

Il Viaggio contiene un’altra vasta e più profonda modalità per giocare da soli, oltre il torneo delle medie. Si tratta di New Hero. Qui possiamo inventarci un nostro proprio personaggio, costruendo la sua immagine, stabilendo le sue caratteristiche per migliorarle e gestire la squadra guidandola fino all’apice del successo.

 

Siamo quasi nei reami del gioco di ruolo, con dialoghi dalla risposta variabile che condizionano in parte gli esiti del racconto e una storia originale che non risulta scadente e si inserisce nella mitologia di Tsubasa con grazia, sebbene l’approccio a questo mondo fantacalcistico sia soggettivo. Inoltre le sfide di New Hero sono più impegnative e vincere una partita con il proprio eroe e la sua squadra risulta appagante.

 

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Captain Tsubasa (sviluppato da Tamsoft e pubblicato da Bandai Namco) non eccelle come i suoi campioni, è solo un buon gioco, forse qualcosa di più per chi non ha mai smesso di amare Holly e Benji e continua a chiamarli così, o per chi preferisce un calcio immaginario e fantastico dall’ingenua ma consolante umanità  a quello praticato nella realtà, con i suoi contratti mostruosi, la corruzione e la triviale, spietata tifoseria degli ultras.

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