il giornale alessandro sallusti arianna giorgia meloni

“A PALAZZO CHIGI DA TEMPO SANNO CHE NELLA PROCURA DI ROMA NON ESISTE NESSUN FASCICOLO A CARICO DI ARIANNA MELONI” – “DOMANI”: “IL RETROSCENA PUBBLICATO DAL ‘GIORNALE’ SEMBRA SOLO UN DIVERSIVO PER FARE DISTRARRE E RICOMPATTARE ELETTORATO E COALIZIONE” – “QUEL CHE È VERO È CHE LE VOCI DI UN’INDAGINE SONO DAVVERO CIRCOLATE MESI FA. MA LE VERIFICHE NELLE PROCURE HANNO TUTTE DATO ESITO NEGATIVO” – IL CONFLITTO DI INTERESSI DI ANGELUCCI E LA VERA INDAGINE DEL 2012, PER CORRUZIONE, POI ARCHIVIATA: “LA PROCURA CAPITOLINA INDAGAVA ARIANNA E IL MARITO, L’ALLORA ASSESSORE REGIONALE FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, PER CORRUZIONE FURONO ACCUSATI DI AVER FAVORITO IL COSTRUTTORE PAOLO MARZIALI IN CAMBIO DI UTILITÀ. PER LORO FORTUNA…”

Estratto dell’articolo di Giovanni Tizian e Nello Trocchia per “Domani”

 

arianna meloni

Nell’affaire Arianna Meloni, che secondo il Giornale e la premier Giorgia Meloni sarebbe il bersaglio grosso di un complotto ordito da renziani, giornali di sinistra e pm, una cosa è certa. A Palazzo Chigi da tempo sanno che nella procura più importante d’Italia, cioè Roma, non esiste nessun fascicolo a carico della sorella della presidente del consiglio.

 

Il retroscena pubblicato da Il Giornale e firmato dal direttore in persona, Alessandro Sallusti, sembra dunque solo un diversivo per fare rumore, distrarre e allo stesso tempo ricompattare elettorato e coalizione sui nemici di sempre: la magistratura e la stampa non allineata.

 

VOGLIONO INDAGARE ARIANNA MELONI - PRIMA PAGINA DE IL GIORNALE - 18 AGOSTO 2024

Da quanto risulta a Domani, infatti, già lo scorso gennaio, quando già circolava con insistenza la voce di una presunta indagine sulla sorella della premier, dagli uffici giudiziari capitolini sarebbero arrivate rassicurazioni sull’assenza di inchieste nei confronti della sorella più potente d’Italia […].

 

Per capire però come è nato questo grande equivoco e la successiva intemerata di Sallusti cavalcata da Meloni è necessario fare un passo indietro di qualche mese.

 

Con una premessa: il terreno sul quale è fiorita quest’ultima caccia ai nemici è concimato con abbondanti dosi di conflitti di interesse. A partire da Il Giornale, edito dal deputato Antonio Angelucci, leghista ma legatissimo a Fratelli d’Italia, e diretto oggi da Sallusti, ex compagno della ministra del Turismo Daniela Santanchè nonché biografo della presidente del Consiglio.

 

giorgia meloni alessandro sallusti 50 anni del giornale

[…] L’indiscrezione dell’iscrizione circola infatti dallo scorso dicembre, ma ad ora non ha trovato alcuna conferma. [….] Una notizia presentata al pubblico come reale ma attualmente priva di fondamento, diventata occasione ghiotta per cannoneggiare con parole corrosive i pm e la stampa non amica.

 

Quel che è vero è che le voci di un’indagine su Arianna Meloni sono davvero circolate mesi fa anche tra ambienti renziani, che le hanno veicolate ad alcuni giornalisti. Queste indiscrezioni, via via sempre più insistenti, sono giunte anche nella redazione di Domani. Il nostro giornale, così come altre testate, ha fatto le opportune verifiche nelle procure che potrebbero essere competenti su eventuali reati legati al traffico di influenze: hanno tutte dato esito negativo.

GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA

 

Anche nelle ultime ore abbiamo raccolto ulteriori a smentite: la sorella di Meloni, a quanto ci risulta, non è indagata dalla procura di Roma, territorio dove esercita il suo ruolo politico, tesse la sua rete e manovra per le nomine nelle società pubbliche. Certo, altre procure minori potrebbero aver aperto indagini. Ma con il condizionale si potrebbe ipotizzare (e pubblicare) qualsiasi evento non verificato.

 

[…]

 

La strategia del complotto messa in campo da Sallusti e Meloni sembra dunque solo uno spin propagandistico. Anche perché la premier sa bene - grazie a buoni rapporti con alcuni magistrati - che a Roma non c’è alcun fascicolo per traffico di influenze.  Almeno ad ora: improbabile che la procura di Francesco Lo Voi, avesse in futuro notizie di reato su Arianna, si lasci intimidire dalle dichiarazioni preventive dei vertici di Fdi.

agenzie con le dichiarazioni dei politici di fdi su arianna meloni 1

 

Altro assunto del fuoco di fila dei meloniani è che Arianna Meloni, a capo della segreteria politica del partito, non si occupi di nomine e dossier assortiti.

 

Un controsenso. Come si conviene a un altissimo dirigente del partito di maggioranza, la sorella della premier ha legittimamente un ruolo attivo. In passato ha lavorato alla candidatura a sindaco di Roma di Enrico Michetti, e anche alla scelta di nomi forti, come nel caso del potente presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Che ha ammesso in radio come l’indicazione sul «mio nome è arrivato da Arianna».

 

[…] Tra le prime mosse del numero uno della Pisana sulla sanità c’è stato lo stanziamento di fondi per i privati. Il primo a beneficiarne è stato altro suo sponsor politico, amico, imprenditore e deputato leghista Antonio Angelucci, ça va sans dire editore de Il Giornale diretto da Sallusti: la prima delibera di giunta ha stabilito un finanziamento di 23 milioni di euro alla sanità privata e oltre 10 sono stati destinati alle strutture di Angelucci (Rocca è stato fino al 2022 nel Cda della fondazione San Raffaele di Angelucci).

 

GIORGIA MELONI DUCETTA DELL INFORMAZIONE - MEME BY EDOARDO BARALDI

Ora, l’indiscrezione di questi giorni trasforma questo governo nell’ennesimo esecutivo di destra che di fronte ai fallimenti urla allo strapotere giudiziario, in sintonia con il metodo del Cavaliere, al quale la stessa presidente del Consiglio si è ispirata in una dichiarazione che è una miscela di approssimazione e caccia alle streghe: «Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Sallusti, uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi», ha detto.

 

Infine, c’è un’altra ipotesi di scuola. La presidente è in possesso di informazioni riservate su eventuali indagini in corso? Nel caso le sue dichiarazioni sarebbero un’arma di pressione contro la magistratura inquirente.

 

angelucci insulta il giornalista del fatto

È comunque un fatto che la premier, che si vanta di aver iniziato a fare politica dopo la morte di Paolo Borsellino, abbia usato parole di disprezzo per «un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica».

 

[…] Di certo il “fattoide” de Il Giornale ha avuto un effetto: i guai giudiziari, quelli veri, di ministri, sottosegretari e parlamentari di Fratelli d’Italia, sono stati momentaneamente dimenticati. Così come il ruolo marginale del governo in Europa e le poche risorse per misure necessarie a sostenere i ceti medio bassi: la manovra d’autunno rischia di essere più difficile del previsto.

 

francesco lollobrigida arianna meloni

Non è tutto. La teoria del complotto si fonda su un assunto: «Ora che siamo al governo fioccano le inchieste». In altre parole, secondo chi governa, per la magistratura si è penalmente interessanti solo se si è al potere. Un mantra, anche questo, smentito dai fatti.

 

La sorella della presidente del consiglio è stata infatti indagata a Roma ben 12 anni fa, quando nessuno la conosceva e Fratelli d’Italia doveva ancora nascere: il fascicolo è stato archiviato dopo la richiesta dei pubblici ministeri. Era il 2012, all’epoca Meloni era dipendente in regione, quando la procura capitolina indagava lei e il marito, l’allora assessore regionale e oggi ministro, Francesco Lollobrigida, per corruzione. Furono infatti accusati dai magistrati di Piazzale Clodio di aver favorito il costruttore Paolo Marziali nel 2009 in cambio di utilità. Per loro fortuna, la stessa accusa nel 2016 ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, perché gli episodi contestati ai due coniugi erano ormai troppo datati e perciò prescritti.

 

francesco lollobrigida e arianna meloni

Non è la prima volta che Il Giornale evoca complotti tanto cari al governo. Lo ha fatto a tal punto da creare un cortocircuito interno alla maggioranza. Alcuni mesi fa titolava «Inchiesta su Crosetto».

 

L'articolo era il resoconto di un incontro del ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla procura di Roma, che lo aveva sentito per le frasi pronunciate sulla magistratura pronta ad azzoppare il governo a colpi di indagini. Crosetto, anche lui finito nelle polemiche dopo un’intervista al Corriere in cui ipotizzava trame dei pm contro FdI, aveva annunciato querela contro la testata amica. Ma Esopo insegna che a forza di gridare a lupo a lupo nessuno ci crede più.

giorgia meloni con la sorella arianna arianna meloni francesco lollobrigida francesco lollobrigida e arianna meloni

arianna meloni

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”