alessandro melis biennale architettura padiglione italia

"COME VIVREMO INSIEME?" ANNOIARSI NON CI SI ANNOIA NEL BOSCO DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA CHE APRE SABATO A VENEZIA: IL RAPPORTO TRA ARCHITETTURA E NATURA, ECOLOGIA E IDEOLOGIA AL CENTRO DEI PADIGLIONI – GIUDITTA VENDRAME E IL PROTOTIPO PER UTILIZZARE LE ACQUE DEI LAGHI E DEI MARI COME "CONNETTORI", 'MAISON FIBER' E IL CEMENTO DEL FUTURO. IL PADIGLIONE RESTROOMS È UN BAGNO CHE CERCA DI ESSERE NO GENDER. VA BENE, MA CHE FINE FARÀ LA TAVOLETTA?

padiglione italia biennale 1

Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

 

Annoiarsi non ci si annoia. La 17ª Mostra internazionale di Architettura, che apre con un anno di ritardo il 22 maggio ai Giardini e all' Arsenale di Venezia, non è una mostra di architettura, di quelle con i progetti appesi alle pareti. L' architettura non è più architettura è biologia, ingegneria, agricoltura, comunicazione: qui potete portarci i bambini certi che si divertiranno tra i mostri biomorfi che diventano abitazioni e potete visitare i padiglioni, per ora, senza folla.

 

achim menges

Venezia è deserta mentre l' architettura che ha in mente il curatore Hashim Sarkis sembra ricalcare la definizione del 1881 di William Morris: «L' architettura rappresenta l' insieme delle modifiche e delle alterazioni operate sulla superficie terrestre, eccettuato il puro deserto». Per questo, superata la volta di ingresso affrescata da Galileo Chini - dalla quale pendono pietre di ossidiana che ci collocano in una grotta dell' antropocene - c' è un gigantesco plastico della crosta terrestre: noi ci occuperemo degli ultimi quindici chilometri di superficie di questo pianeta che ha 6.371 chilometri di raggio.

 

effekt

Di stanza in stanza ci si avventura in un bosco pensato da alchimisti e abitato da strani allestimenti costruiti per capire «How will we live together?» («Come vivremo insieme?», titolo della rassegna). Sono sorprendenti se non fosse per un macigno dal quale i progettisti (non solo architetti, anzi!) non riescono proprio a liberarsi: l' ideologia. Spesso la descrizione dell' artefatto, del prototipo, della messa in scena giunge a una spiegazione che tira in ballo il colonialismo, i diritti delle minoranze, il problema gender,

 

padiglione italia biennale 1

l' inclusività e tutte le parole chiave del mainstream che sovrappongono una retorica di successo alla ricerca. In questa mostra «senza nomi» (nel senso che sono gruppi, insiemi di persone, non star), della ricerca c' è e riguarda il rapporto tra architettura e mondo naturale: si va dal recupero di un rapporto più tradizionale con la natura all' apporto di tecnologie o simulazioni sofisticate. Ma i due aspetti - quello di ricerca per un mondo ecologico e quello ideologico - viaggiano come congiunti.

 

baag

Unlanded dell' italiana Giuditta Vendrame è un prototipo per utilizzare le acque dei laghi e dei mari come «connettori», ma questo perché «nessuno Stato può rivendicare la sovranità sul mare». All Purpose di tre palestinesi è uno studio sulle volte di materiale povero come archetipo dell' architettura; poi Elias Anastas spiega che questa sua opera «sfida l' approccio imperiale nella trasmissione della conoscenza».

 

Visto come vanno le cose in questi giorni, la sezione Linking the Levant (e anche quella intitolata Borderlines ) ci pone proprio nel cuore politico della mostra con le immagini di una fattoria al confine della striscia di Gaza (gruppo FAST, composto anche da palestinesi e israeliani): i pomodori e il grano di Qudaih diventano il simbolo della resilienza alle bombe. Commenta Sarkis: «Cerchiamo la responsabilità per un futuro di ottimismo.

elemental

 

Il green e l' inclusività sono le chiavi del futuro prossimo». La resilienza è anche rappresentata da un pavimento che riproduce Venezia e si sgretola mentre ci cammini sopra ( Servizio modificato di Bisà e associati) e dall' albero del chinino, «grido contro lo sfruttamento e l' eliminazione delle popolazioni indigene». Resurrecting the sublime è, invece, una teca con un fiore «distrutto dalle attività coloniali»: l' Hibiscadelphus Wilderianus rock.

 

Se alcune di queste installazioni sembrano armare la Cancel culture altre sono suggestive: Geoscope 2 worlds riparte dal progetto di cupola geodetica di Fuller e gioca con un caleidoscopio di visioni e con umani (i progettisti) vestiti da astronauti mentre Antartic resolution richiama con un gong che stordisce all' importanza sulla scena geopolitica della governance e della forma di insediamento antropico di una parte «nuova» e ricca del mondo come l' Antartide.

 

la biennale di venezia

Il percorso ai Giardini - a parte i padiglioni di 61 Paesi, anche in città - si conclude con un simbolico allestimento intitolato Future Assembly realizzato da tutti i partecipanti (di 112 Paesi) che vuole essere come un esperanto del Design: mostra «come vivremo nel futuro, ovvero un design multilaterale come le Nazioni Unite». È un manifesto contro le identità, festaiolo e abbastanza celebrativo del metodo seguito nella rassegna.

 

Le corderie dell' Arsenale sono una selva metallurgica dove nulla è ciò che sembra e solo un po' di quel che si vede diventerà realtà.

 

Design per new bodies ci avverte che «siamo diventati tutti cyborg» e la tecnologia è già in noi come estensione dei corpi e per questo abbiamo una nuova comprensione dello spazio. La Molecolar architecture progetta spazi partendo dalla risonanza magnetica, dalla quale si capisce «scientificamente» che luogo preferiamo. Magic Queen è un ambiente ibrido, un habitat incorporeo;

 

Grove di Philiph Beesley, uno spazio di colonne fluttuanti e tettoie come nuvole; BitBioBot di due italiani è un' architettura che si basa su un cianobatterio - la spirulina - in grado di rimetabolizzare gli inquinanti; Maison fiber di un gruppo tedesco è la prima struttura costruita con un materiale fibroso: sarà il cemento del futuro?

hashim sarkis

 

Se proprio vogliamo l' architettura, allora dobbiamo porci la classica domanda: dov' è il bagno?

 

Il Padiglione Restrooms è un bagno che cerca di essere no gender , sebbene la curatrice Matilde Cassani segnali che «la struttura non lo consenta fino in fondo». Il bagno è stato un luogo di lotta sociale (scritte politiche, droga) e oggi continua a esserlo sia con quello d' oro di Cattelan al Guggenheim sia con questo no gender: «Negli Stati Uniti - racconta - è stato ritenuto discriminatorio realizzare un apposito bagno per trans mentre da una protesta di donne cinesi è nata la richiesta che il rapporto tra bagni per donne e uomini sia di 1,5 a uno».

giuditta vendrame

 

Prepariamoci, dunque: forse funghi e muffe saranno le nostre pareti divisorie, la tecnologia sarà dentro di noi e attraverso i videogiochi dell' americano Sean Lally i ragazzi impareranno ad abitare. Va bene il lavabo no gender , ma che fine farà la tavoletta?

roberto cicuttobiennalebiennale 1padiglione italia biennale 1biennale 2padiglione italia biennale 5padiglione italia biennale 8roberto cicutto presidente della biennale di veneziabagni no genderbiennale 3biennale di venezia 1biennale di veneziahashim sarkis 3hashim sarkis 1biennalehashim sarkis 2

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...