LO STATO DEI CIELI – LA COMMISSIONE EUROPEA CONCEDE IL VIA LIBERA ALLA FRANCIA PER GLI AIUTI A "AIR FRANCE": PARIGI POTRÀ DARE ALLA COMPAGNIA DI BANDIERA FINO A 7 MILIARDI. ORA SI ATTENDE L'OK PER I 9 MILIARDI TEDESCHI A LUFTHANSA. E ALITALIA? NEL DECRETO DI MARZO C’ERANO 5-600 MILIONI. CIOÈ IL NULLA CONSIDERANDO L’ENORMITÀ DELLA CRISI DEL SETTORE...
Roberta Amoruso per “il Messaggero”
Via libera ad Air France. La Francia potrà effettuare tutte le operazioni necessarie per dare alla compagnia francese aiuti di Stato fino a 7 miliardi di euro con i quali far fronte all'emergenza virus. Ieri è arrivato il lasciapassare ufficiale della Commissione Ue, dopo appena tre settimane dall'inizio della procedura. Un semaforo che anticipa di poco quello atteso su Lufthansa, se le cose andranno come auspica il governo tedesco (un po' meno il management che teme l'influenza politica) pronto a mettere sul tavolo 9 miliardi.
Ecco un altro degli effetti delle deroghe temporanee agli aiuti di Stato concesse di recente da Bruxelles per permettere agli Stati di tamponare gli effetti della crisi, che sta già provocando gravi danni al trasporto aereo europeo, con aerei a terra e oltre un milione di voli cancellati. Anche il via libera alla nazionalizzazione di Alitalia è arrivato. Nel decreto di marzo le risorse stanziate per la compagnia italiana ammontano a 500-600 milioni.
Probabilmente ne arriveranno altre a rinforzare un chip davvero modesto rispetto all'enormità della crisi e soprattutto rispetto alle risorse messe in campo da Francia e Germania. Va anche detto, però, che non solo per l'entità delle risorse attivate ma anche per i tempi fortemente diluiti le cose sarebbero potute andare diversamente per Alitalia se Bruxelles si fosse decisa prima ad allentare la stretta in materia di aiuti di Stato.
Carsten Spohr (ad Lufthansa) con Joerg Eberhart (Air Dolomiti)
Da mesi, assai prima cioè dell'emergenza sanitaria, su Alitalia ha pesato la minaccia dello stop Ue ai tentativi del governo di immaginare un futuro per la compagnia con l'ennesimo prestito-ponte. Poi è arrivato il virus, ma soltanto il 20 marzo (con procedura perfezionata il 3 aprile) è arrivata la decisione di Bruxelles di permettere una deroga temporanea alle regole sugli aiuti. In breve, se non fossero crollate le compagnie francese e tedesca, Alitalia sarebbe ancora al palo quanto a sostegni pubblici: ecco i due pesi e due misure che a lungo hanno dominato la vecchia Europa.
«Al momento credo sia imprescindibile l'intervento dello Stato per Alitalia», ha confermato ieri il ministro Stefano Patuanelli: «Credo che la newco debba partire come compagnia nazionalizzata. Poi, superato questo momento, si dovrà fare un ragionamento sull'apertura del suo capitale».
EFFETTO DOMINO
angela merkel con aereo lufthansa in manostefano patuanelli foto di bacco (2)
A spiegare i dettagli del via libera agli aiuti ad Air France è stata la stessa commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager: il via libera consentirà di offrire garanzie pubbliche per la raccolta di prestiti ed anche l'erogazione di un prestito subordinato direttamente da parte dell'azionista pubblico. Il tutto con l'obiettivo di fornire «urgentemente» alla compagnia la necessaria liquidità. Dietro l'ok Ue, le considerazioni sulla compagnia con oltre 300 aeromobili, «molto importante per l'economia francese» piegata dal lockdown. Va detto che gli aiuti di Stato finora autorizzati ammontano a 1.900 miliardi: il 52% riguardano imprese tedesche, il 17% francesi e italiane, il 2% quelle iberiche. Dunque, il rischio è un'Europa a più velocità anche per gli aiuti di Stato.