LE BANCHE, DOPATE DALLA RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE BANKITALIA, SPINGONO IL FTSE MIB SOPRA I 19MILA PUNTI - CAMPARI NON BRINDA (-1,74%) - GIÙ ANSALDO STS (-1,48%) – BENE MONDADORI (+3,5%) E RCS (+4%)…

 

Carlotta Scozzari per Dagospia

Orfana di Wall Street, chiusa per la festività del Ringraziamento, Piazza Affari, in una seduta caratterizzata da volumi non importanti, si riporta sopra la barriera critica dei 19mila punti, chiudendo la sessione di Borsa di giovedì con l'indice Ftse Mib in rialzo dello 0,92%, a quota 19.099,36.

A spingere verso l'alto l'indice di riferimento milanese sono state una volta ancora le banche. Il Banco Popolare ha terminato in progresso di poco più del 2% e ha così continuato a beneficiare degli effetti positivi legati al patrimonio che derivano dalla fusione al proprio interno - annunciata due giorni fa a mercati chiusi - di Creberg e Italease. In scia all'istituto guidato da Pier Francesco Saviotti, bene anche Ubi, in ascesa del 2,2% mentre Il Sole 24 ore di questa mattina ribadiva la volontà per il gruppo guidato da Victor Massiah di procedere in direzione di una Popolare "integrata". Acquisti anche su Intesa Sanpaolo (+2,05%) e Unicredit (+1,69%), le due banche che più beneficeranno della rivalutazione delle quote di Bankitalia.

Per il momento, il settore del credito non sembra essere penalizzato dall'innalzamento dal 27% al 36% dell'aliquota Ires per le società finanziarie previsto nel decreto approvato ieri dal governo. "L'aggravio di imposte sul 2013, per quanto una tantum, giunge a sorpresa ed è destinato a pesare significativamente sugli utili del quarto trimestre e quindi sui dividendi", sottolineano in una nota di oggi gli analisti di Icbpi.

Sempre all'interno del comparto finanziario, seduta in rialzo ma senza particolare entusiasmo per le Generali, cresciute dello 0,65% il giorno dopo l'incontro dell'amministratore delegato, Mario Greco, con la comunità finanziaria, a Londra. All'interno del Ftse Mib, deboli invece Campari (1,74%) e Ansaldo Sts (-1,48 per cento).

Fuori dal paniere principale, ben comprati i titoli del comparto media, con Mondadori in progresso del 3,5% nel giorno successivo alla decadenza da senatori di Silvio Berlusconi (l'azienda editoriale è controllata dalla Fininvest, la cassaforte di famiglia dell'ex premier), mentre Rcs è salita di oltre il 4 per cento.

 

bankitaliaAntonio Patuelli CAMPARI Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.confalonieri con marina e piersilvio berlusconi

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