pier silvio berlusconi confalonieri bollore

BISCIONE IN FIBRILLAZIONE - ESPOSTO DI VIVENDI IN CONSOB CONTRO MEDIASET: TUTTA COLPA DEL COMUNICATO DI SABATO - IL CDA DELL'AZIENDA SI TERRÀ DOMATTINA PRIMA DELL'ASSEMBLEA E DECIDERÀ SULL'EVENTUALE PARTECIPAZIONE DI ''SIMON'', LA FIDUCIARIA CHE CUSTODISCE IL 19% DEL CAPITALE DI PROPRIETÀ DEI FRANCESI. I RUMOR DICONO CHE ''CONFA'' RIBADIRÀ IL NO, ACCUSANDO BOLLORÉ DI AVER RASTRELLATO LE AZIONI IN MODO SCORRETTO

 

  1. MEDIASET: ESPOSTO VIVENDI IN CONSOB CONTRO BISCIONE  

berlusconi giacomini confalonieri valentini

 (ANSA) - Vivendi ha depositato un esposto in Consob contro Mediaset, affermando che il comunicato di sabato scorso del Biscione sulla decisione del Tribunale di Milano di accettare i francesi nell'assemblea di domani "fornisce informazioni inaccurate e fuorvianti", capaci di avere influenza sul titolo in Borsa. Lo apprende l'ANSA da fonti finanziarie. E' uno dei passaggi dello scontro sull'avvio della holding in Olanda, con Mediaset che il 22 agosto aveva compiuto un simile passo in Consob nei confronti di Vivendi.

 

Secondo Vivendi "al contrario di quanto sostenuto da Mediaset, il Tribunale di Milano non può aver accolto le accuse e difese di Mediaset nei confronti di Simon Fiduciaria: il comunicato stampa" di sabato scorso nel quale il Biscione affermava che la decisione del giudice sosteneva la scelta di escludere dall'assemblea la fiduciaria alla quale i francesi hanno consegnato quasi il 20% di Mediaset "appare in contrasto con i contenuti, le parti coinvolte, gli effetti e gli obiettivi dell'ordinanza".

 

L'esposto in Consob di Vivendi è uno dei passaggi dello scontro di avvicinamento all'assemblea di domani, sulla quale si esprimerà il Cda di Mediaset in una riunione in fase di convocazione. "L'ordinanza ha completamente rigettato le eccezioni procedurali di Mediaset e gli argomenti stessi che Mediaset aveva precedentemente utilizzato per negare a Vivendi il diritto di votare all'assemblea degli azionisti di Mediaset del 18 aprile 2019: per queste ragioni, è palesemente fuorviante parlare di 'soddisfazione Mediaset'", aggiunge Vivendi nel suo esposto.

PIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERI

 

  1. MEDIASET: CDA CONVOCATO DOMANI MATTINA PRIMA DELL'ASSEMBLEA

 (ANSA) - Si terrà domani mattina prima dell'assemblea il Cda di Mediaset che deciderà sull'eventuale partecipazione di Simon - la fiduciaria alla quale Vivendi ha assegnato oltre il 19% delle azioni del Biscione - alla stessa assise convocata alle 10, che voterà la fusione della controllata spagnola e l'avvio del processo di costituzione della holding in Olanda, nella quale Mediaset intende concentrare tutte le sue attività e partecipazioni. Lo si apprende da fonti finanziarie ed è praticamente certo che il board del Biscione non autorizzerà, come in passato, il voto di Simon.

 

Mediaset ieri sera, su richiesta della Consob dopo l'esposto di Vivendi, ha pubblicato integralmente sul suo sito l'ordinanza del Tribunale di Milano dopo il ricorso dei francesi, ammessi al voto. Nell'ordinanza il giudice definisce l'attribuzione della quota a Simon "non idonea a realizzare una assoluta segregazione delle azioni Vivendi che superano il 10%" e ricorda che precedentemente aveva valutato come "non abusiva" la scelta del Biscione di bloccare il voto di Simon.

 

bollore de puyfontaine

 

  1. MEDIASET, BATTAGLIA SUL VOTO IL TRUST DI BOLLORÉ STUDIA RICORSI

Francesco Spini per “la Stampa

 

Sale la tensione tra i Berlusconi e monsieur Vincent Bolloré alla vigilia delle assemblee che domani - tra Cologno Monzese e Madrid - saranno chiamate a dare il via libera alla fusione di Mediaset e della sua controllata iberica, Mediaset España, nella nuova Media for Europe (Mfe). Questa avrà sede in Olanda e l' ambizione di divenire un nuovo polo aggregante delle tv in chiaro.

 

Dopo che Vivendi, il gruppo francese guidato dal raider bretone, ha ottenuto dal giudice l' ok a esercitare il diritto di voto col suo 9,61% di Mediaset e ha preannunciato voto contrario, ora anche Simon fa la voce grossa. La fiduciaria cui i francesi, su ordine dell' autorità per le comunicazioni (Agcom), hanno dovuto girare il 19,19% della loro partecipazione che confliggeva con la legge italiana (avendo il 23,9% di Tim, Vivendi non può superare il 10% in Mediaset) vuole a sua volta votare.

 

sede consob

Ma «ritiene di dover attendere la nuova deliberazione del cda» presieduto da Fedele Confalonieri, prima di reagire, riservandosi «all' esito della stessa qualsiasi ulteriore iniziativa». Il cda del Biscione, sulle orme di quanto deciso il 18 aprile, ribadirà con ogni probabilità il suo no all' ammissione della fiduciaria al voto, perché tale pacchetto è stato acquistato - sostengono a Cologno - in spregio a patti e regole. Simon invece ritiene che tale diritto non sia preclusa, dopo l' ordinanza che ha dato disco verde a Vivendi.

 

«I passaggi e la menzione della nostra società effettuati dal giudice nel proprio provvedimento hanno» valenza «meramente argomentativa», scrivono in una nota da Simon. La giudice Amina Simonetti però nella recente ordinanza scrive che «l' esercizio di voto» della quota in mano a Simon «è già paralizzato» dal provvedimento dell' Agcom e da un precedente provvedimento cautelare. Non solo il giudice. Gli stessi avvocati di Vivendi, come si legge nel verbale di prima udienza consultato da questo giornale, sostengono che la domanda di ammissione al voto riguardava il solo 9,61% di Vivendi in quanto la difesa dei francesi «non può che prendere atto della attuale sussistenza del provvedimento di Agcom sulla violazione dell' articolo 43 Tusmar» e «il successivo provvedimento di questo tribunale sul ricorso di Simon del novembre 2018».

 

paolo savona

Se la battaglia legale è destinata a proseguire, in assemblea, invece, l' ad Pier Silvio Berlusconi dovrebbe prevalere senza grandi difficoltà. In Spagna, la quota di controllo di Mediaset rende agevole il via libera. In Italia ci si attende una partecipazione, al netto della quota di Simon, tra il 55 e il 60%. Anche se si arrivasse al 70% per ottenere l' ok a Fininvest, che ha il 45,8%, basterebbe aggiungere uno 0,8%.

 

Perché Vivendi si accanisce in una battaglia assembleare già persa? Secondo qualche osservatore perché vuole affossare il titolo sotto i 2,77 euro del prezzo fissato per il diritto di recesso e far fallire l' operazione Mfe. Finora l' obiettivo è stato mancato: ieri il titolo Mediaset ha chiuso a 2,80 euro, in rialzo dello 0,61%.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...