1. MARPIONNE HA PARECCHIO DA FARE, A MANDARE AVANTI UN COLOSSO DA 215.000 DIPENDENTI QUOTATO A WALL STREET, MA GLI "ITALIANS" LO FANNO ARRABBIARE. IL PRIMO È MARIOPIO CALABRESI, CHE HA CONSENTITO ALLA “STAMPA” DI TRATTARE IN GUANTI BIANCHI MONTEZUMA 2. IL SECONDO È NIENTEMENO CHE RENZI, CHE SI È MESSO A FARE CONCESSIONI AL FERROVIERE DELLA VALLE, CHE VORREBBE MANDARE UN’ISPEZIONE FISCALE ALLO SVIZZERO MARCHIONNE 3. C’È CHE CALABRESI È DISTRATTO DALLA CORSA PER IL “CORRIERE”. ELKANN LO HA RASSICURATO: FARÀ DI TUTTO PER ISSARLO AL POSTO DI DE BORTOLI. INTANTO BAZOLI NON MOLLA BANCA INTESA E MASSIMO GRAMELLINI SI SENTE GIÀ DIRETTORE DELLA “STAMPA”
DAGOREPORT
Ma uno che governa un colosso multinazionale da 87 miliardi di fatturato e 215.000 dipendenti si deve arrabbiare per quello che succede alla Stampa di Torino, o per quello che combinano Matteo Renzi e Diego Della Valle? In teoria Sergio Marchionne, dal suo ufficio di Detroit con vista sulla Borsa di Wall Street, dovrebbe e vorrebbe occuparsi di altro. Ma certi “italians” lo mandano proprio in orbita.
Il primo è Mariopio Calabresi, direttore della “Stampa” in perenne attesa di traslocare alla guida del “Corriere della Sera”. Detto che Marpionne continua a non capire che ci faccia un giornale di Torino dentro un gruppo internazionale come Fca, non gli sono sfuggiti alcuni articoli della Stampa, giudicati troppo teneri nei confronti dell’odiato Montezemolo. Marpionne se l’è presa proprio a male e l’ha interpretato come un mezzo tradimento.
Calabresi del resto è un po’ distratto e aspetta aprile, quando Ferruccio de Bortoli lascerà il Corrierone. Elkann gli ha ribadito che lotterà fino alla fine per insediarlo al “Corriere”.
sergio marchionne Harald Wester e john elkann
Uno scenario al quale crede anche il vicedirettore Massimo Gramellini, che invece ha un buon rapporto con Marpionne, e che nelle sue gite romane ha già iniziato a comportarsi da direttore gettando le basi per una personale campagna acquisti.
Per la cronaca si segnala che si occuperà della faccenda Corriere fino alla fine anche Abramo Bazoli, che proprio oggi compie 82 anni e si è avvinghiato alla poltrona in Intesa Sanpaolo più che altro per continuare a esercitare il proprio ruolo di garante di Via Solferino. Un compito che sente quasi di emanazione divina.
L’altro fastidio italiano, per Marchionne, è la commedia dei rapporti tra Della Valle e Renzie. I suoi rapporti con lo Scarparo a pallini, sempre prodigo di commenti al curaro sul suo operato ai vertici di Fca, sono totalmente azzerati. E’ un nemico e basta. Invece Marpionne non lesina gli endorsement a Renzie e allora è rimasto deluso dalle ultime concessioni del premier allo Scarparo sul fronte ferroviario. Il riferimento è allo sconto nell’affitto che Ntv deve pagare per la rete RFI e allo sbarco di Italo a Stazione Termini. Una doppietta che ha reso Della Valle insolitamente silenzioso. E Marpionne un po’ dubbioso sulla paraculaggine di Pittibimbo