pirelli sinochem tronchetti provera

SBUCCIANDO PIRELLI - IL COMITATO PER IL GOLDEN POWER HA ASCOLTATO GLI ESPERTI DEL CNR PER CAPIRE SE ESISTE IL RISCHIO DI ESPROPRIAZIONE TECNOLOGICA IN CASO DI INTEGRAZIONE DEI SISTEMI INFORMATICI DELLE CONTROLLATE DEL GRUPPO PIRELLI IN CINA CON QUELLI DI SINOCHEM (CHE HA IL 37% DEL GRUPPO ITALIANO) - “MILANO FINANZA”: “IL DOSSIER È DELICATO PERCHÉ PUÒ AVERE RICADUTE NEGATIVE SUGLI AFFARI DEI GRUPPI ITALIANI NEL DRAGONE E SUGLI INVESTIMENTI DELLE SOCIETÀ CINESI IN ITALIA. IL GOVERNO VALUTA RESTRIZIONI, COME POTERI DI VETO, CHE IMPEDISCANO A SINOCHEM DI PRENDERE DECISIONI CHIAVE SU NOMINE E TECNOLOGIE STRATEGICHE”

Estratto dell’articolo di Andrea Deugeni per “Milano Finanza”

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Sarebbero gli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), […] le parti tecniche indipendenti ascoltate sul dossier Pirelli dal Comitato di Coordinamento per il Golden Power della presidenza del Consiglio. Uno schema che ricalcherebbe quello del 2021, in cui nell’istruttoria aperta dal governo Draghi sull’acquisizione – poi stoppata - di Verisem da parte di Sygenta (gruppo ChemChina ora Sinochem, lo stesso al 37% della Bicocca) vennero convocati anche i ricercatori dell’ente sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'Università. […]

 

[…] l’istruttoria […] si concluderà nelle prossime due settimane, con una deadline del 23 giugno (pena la decadenza dei poteri d’intervento per scadenza dei termini). Al termine delle indagini, il premier Giorgia Meloni, che si muove nelle strette maglie dell’alleanza atlantica ai tempi della nuova guerra fredda Usa-Cina, deciderà se prendere provvedimenti rispetto al controllo del colosso guidato da Marco Tronchetti Provera.

pirelli

 

Ieri al centro dei colloqui ci sono state le valutazioni sui rischi effettivi di espropriazione tecnologica conseguenti a un’integrazione dei sistemi informatici delle controllate del gruppo Pirelli in Cina con quelli di Sinochem, ufficialmente per una condivisione simultanea delle informazioni.

 

Il colosso della Bicocca, leader nel settore anche grazie al ruolo di fornitore unico per la Formula 1, sta sviluppando una tecnologia per incorporare sensori negli pneumatici delle auto elettriche ed ibride che migliorino le prestazioni e la raccolta dei dati. Proprio quei dati però sono sensibili anche in chiave di geolocalizzazione e hanno dunque allertato il comitato dei poteri speciali di Palazzo Chigi.

MARCO TRONCHETTI PROVERA E I CINESI DI SINOCHEM

 

Ma a preoccupare il management italiano di Pirelli e ad allungare i tempi dell’istruttoria è la crescente e ingombrante interferenza di Sinochem nella gestione del gruppo, anche con richiami espliciti ai dettami del XX congresso del Partito comunista cinese. Al vaglio c’è anche il nuovo patto di sindacato firmato a novembre 2022 tra Camfin e il socio cinese ma non ancora entrato in vigore in attesa delle decisioni dell’esecutivo.

 

pirelli cina

Oltre ad assegnare un consigliere in più agli azionisti cinesi rispetto alla governance disegnata nel 2017, l’accordo non assicura una continuità nella guida italiana dell’azienda in caso di dimissioni di Giorgio Bruno, ovvero ill ceo designato da Tronchetti come proprio successore. Camfin, la finanziaria che fa capo a Tronchetti, ha in portafoglio il 14,1% di Pirelli. Complessivamente i soci italiani controllano il 20,1% grazie al patto di consultazione Camfin-Brembo (al 6%).

 

SINOCHEM

Il dossier è molto delicato perché, oltre a toccare gli assetti di una grande quotata, può avere ricadute negativi sugli affari dei gruppi italiani nel Dragone e sugli investimenti delle società cinesi in Italia. Il governo starebbe valutando le pieghe della legge per preparare un pacchetto di restrizioni, come poteri di veto che impediscono a Sinochem di prendere, anche se in maggioranza, decisioni chiave, escludendo quindi l'investitore orientale da nomine e scelte su tecnologie strategiche. Intanto in borsa il titolo soffre: in un mese -7,3%.

sinochem

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…