RENZI BLA-BLA - FINO A IERI SERA IL MINISTRO DELL'ECONOMIA PADOAN NON AVEVA ANCORA TROVATO LE COPERTURE NECESSARIE PER DARE IL VIA ALL'OPERAZIONE TAGLIA IRPEF DA 10 MILIARDI - I DUBBI DEL COLLE

Marco Mobili e Marco Rogari per ‘Il Sole 24 Ore'

Arriva il piano taglia-tasse di Renzi. Ma con tutta probabilità oggi sarà esaminato dal Consiglio dei ministri solo nelle linee guida prima di essere ufficialmente presentato dallo stesso premier Matteo Renzi. Fino a ieri sera il ministero dell'Economia non aveva ancora trovato la quadratura del cerchio delle coperture necessarie per dare il via all'operazione taglia Irpef da 10 miliardi. Che, scattando probabilmente ad aprile, dovrebbe scendere a quota 8,5 miliardi nel 2014.

Ma è in arrivo anche un alleggerimento del cuneo per le imprese con una sforbiciata all'Irap. Per via XX Settembre l'impalcatura contabile dell'intervento taglia tasse deve essere solida e con una fisionomia strutturale come chiede Bruxelles. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, come annunciato il 6 marzo al Sole 24 Ore, vuole anche essere sicuro che non ci siano peggioramenti del deficit e che venga non solo salvaguardato ma neppure pericolosamente avvicinato il fatidico tetto del 3 per cento.

Una valutazione, quella di Padoan, pienamente condivisa dal Quirinale. Che ha puntato i suoi riflettori sugli interventi in arrivo, a cominciare da quello sul pagamento dei debiti arretrati della Pa alle imprese. Non a caso all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi è previsto il pagamento dei 60 miliardi di crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica aministrazione attraverso un disegno di legge e non più con un decreto d'urgenza come era stato ipotizzato nei giorni scorsi.

Ma per Palazzo Chigi non si tratta di ostacoli insuperabili. Il premier è determinato a rispettare la sua tabella di marcia. «Il lavoro di queste ore procede molto bene», ha twittato ieri sera Renzi aggiungendo: «Domani alle 17 (oggi per chi legge ndr) conferenza stampa con i provvedimenti. E per la prima volta sarà messa nelle tasche degli italiani una significativa quantità di denaro». Una sicurezza, quella del premier, che arriva anche dalla convinzione di aver già individuato 20 miliardi di risorse, la metà delle quali immediatamente utilizzabili per le coperture.

A cominciare da quelle della spending review targata Cottarelli e da interventi una tantum. E, se necessario, anche dall'immediato innalzamento dell'asticella del rapporto deficit-Pil dall'attaule 2,6% al 3 per cento. La Presidenza del Consiglio la considera solo una possibile opzione. Che in ogni caso non sembra essere vista di buon occhio dal ministro dell'Economia.

Padoan ieri pomeriggio non era ancora rientrato da Bruxelles e solo questa mattina vedrà il premier e sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, probabilmente in concomitanza con la riunione tecnica del pre-Consiglio dei ministri prevista originariamente per ieri. Renzi, intervenendo all'assemblea del Pd, ha anche confermato il varo di «un disegno di legge delega» sul lavoro.

Il consiglio dei ministri di oggi pomeriggio approverà anche il decreto per l'emergenza abitativa e un decreto legge sull'introduzione del segreto d'ufficio nei confronti di soggetti terzi che collaboreranno con la Banca d'Italia nelle verifiche sullo stato dei conti dei 15 istituti di credito italiani che saranno sottoposti agli stress test della Bce (si veda il servizio a pagina 23). Il piatto forte del Cdm di oggi resta il taglio delle tasse. Sull'Irpef l'obiettivo è quello di assicurare risparmi per oltre 600 euro medi anui. E i primi effetti si dovranno vedere con i cedolini di fine aprile.

Ma palazzo Chigi pensa anche a un taglio dell'Irap sulle imprese. L'ipotesi all'esame dei tecnici resta quella di una riduzione della variabile del costo del lavoro con la possibilità per le imprese di dedurre il 70/80 per cento di questa "voce" non già dedotta. L'obiettivo resta quello di ridurre del 10% il peso dell'Irap pagata dal settore privato e che stando alle entrate 2013 si è assestato a poco più di 24 miliardi di euro.

 

 

RENZI E PADOAN PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE giorgio napolitano e vladimir putin COTTARELLI BANCA ITALIA

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