COME DAGO-PREVISTO, LA COMPAGNIA DI SANPAOLO “RIGETTA” LE DIMISSIONI-TEATRO DEL BANCHIERE CHIAMPARINO

1. BORSA: MILANO CHIUDE IN RECUPERO DAI MINIMI, BALZO DI SAIPEM SUL FINALE
Radiocor - Chiusura in calo per Piazza Affari, anche se in rialzo rispetto ai minimi di seduta. Il Ftse Mib e' sceso dello 0,24% e il Ftse All Share dello 0,29%. A indebolire gli indici in particolare la performance dei bancari, appesantiti da una nota di Moody's, secondo la quale i criteri della Bce per i prossimi stress test saranno negativi per gli istituti italiani piu' deboli.

Tra i peggiori del settore nel Ftse Mib Bpm (-2,30% a 0,4721), che paga le indiscrezioni - date ormai per certezza - sul passaggio di Piero Montani a Carige. La banca genovese, che ha avuto un progresso del 3,48% a 0,595 euro, ha all'ordine del giorno del cda di domani la nomina di un nuovo amministratore delegato. L'arrivo di Montani piace al mercato, in quanto e' considerato un amministratore gradito agli investitori istituzionali e come indicato dagli analisti di Equita ha 'un ottimo track record come ristrutturatore'.

Sul finale, balzo di Saipem (+5,10% a 16,27 euro), grazie ai conti trimestrali, che hanno evidenziato un ritorno all'utile nel periodo luglio-settembre 2012. Intanto, sul mercato dei cambi, l'euro passa di mano a 1,3784 dollari (1,3802 venerdi' in chiusura), 134,68 yen (134,406), quando il biglietto verde vale 97,708 yen (97,375). Il petrolio sale dello 0,51% a 98,35 dollari al barile.

Hanno chiuso contrastate le principali Piazze del Vecchio Continente, a Francoforte il Dax30 e' scivolato dello 0,08%, mentre a Londra il Ftse100 e' salito dello 0,07%, quando Parigi ha avuto un calo piu' accentuato, con il Cac40 sceso dello 0,48%. Tornando a Milano, l'andamento dei bancari non e' stato omogeneo a Piazza Affari.

Se Bpm, Intesa Sanpaolo (-2,33% a 1,758 euro) e Unicredit (-2,08% a 5,19 euro) hanno chiuso in fondo al listino, di segno opposto le performance di Mediobanca (+3,32% a 6,54 euro), nel giorno della pubblicazione dei risultati del primo trimestre dell'anno fiscale 2013-2014, superiori alle attese del mercato, e di Banca Mps (+2,07% a 0,2168 euro), dopo le indiscrezioni stampa secondo le quali alcuni fondi Usa sarebbero interessati a partecipare all'aumento di capitale dell'istituto senese da 3 miliardi di euro.

Tra i migliori della seduta tra le blue chip milanesi anche Luxottica (+3,63% a 38,24 euro) alla vigilia dei risultati del terzo trimestre 2013 e Ansaldo Sts (+2,81% a 7,855 euro). La controllata di Finmeccanica e' stata spinta da alcune indiscrezioni riguardo la vendi ta che, secondo Corriereconomia avverra' entro marzo 2014, 'in tandem' con Breda.

Tra i possibili acquirenti si fanno i nomi di General Electric e Hitachi, con la prima data per favorita dagli analisti di Equita. Ha chiuso in calo, invece, Fiat (-3,20% a 5,74 euro), sulla scia dell'andamento negativo di tutto il comparto auto europeo, con JpMorgan che ha tagliato il suo giudizio sul settore da 'overweight' a 'neutral', spiegando che da inizio anno ha sovraperformato guadagnando il 31% e mostrando una delle piu' alte correlazioni positive con lo sviluppo di rendimenti obbligazionari e i dati pmi. Il mercato, inoltre, e' in attesa dei conti trimestrali del Lingotto, che saranno pubblicati mercoledi'.

Gli analisti si aspettano che l'utile della gestione ordinaria dovrebbe attestarsi a 915 milioni per il gruppo(-3,8% rispetto al terzo trimestre 2012), con il contributo di Chrysler di 790 milioni. L'utile prima delle imposte e' atteso a 410 milioni (481 milioni un anno prima), l' utile netto a 265 milioni (286 mln) e l'indebitamento netto industriale e' previsto negativo per 7,6 miliardi.

La migliore performance del listino milanese e' stata messa a segno da Ti Media (+13,01% a 0,165 euro), dopo la notizia, comunica ta venerdi', che Cairo Communication (-0,10% a 5,02 euro), paghera' 4,8 milioni in piu' per l'acquisto di La7, il canale tv comprato il 30 aprile scorso. L'aggiustamento del prezzo e' arrivato in seguito a una procedura di verifica contabile di La7 alla data di efficacia della cessione, in considerazione del maggior patrimonio netto dell'asset televisivo.

Stando all'accordo comunicato nel marzo scorso, Cairo aveva pagato il canale tv un milione di euro. In evidenza anche Mondadori (+6,49% a 1,395 euro), ai massimi dell'anno, sulla scia di alcune indiscrezioni circa una staffetta al vertice tra Marina e Barbara Berlusconi. All'estero, a Londra acquisti sul produttore d'oro Randgold Resources (+4,57% a 4.851 pence), dopo alcune dichiarazioni di ottimismo riguardo alle prospettive in Costa d'Avorio e grazie all'andamento del prezzo dell'oro.

Di segno opposto, la catena alberghiera Intercontinental Hotels (-2,25% a 1.823 pence), dopo aver reso noto alcuni dati sull'attivita' i n America, e Lloyds Banking Group (-0,93% a 79,62 pence), alla vigilia dei conti del terzo trimestre. A Parigi, buona la performance di Areva (+3,78% a 16,74 euro), che sabato ha firmato un accordo di partnership strategica con il gruppo mongolo Mon-Atom e la giapponese Mitsubishi Corporation per lo sfruttamento di due giacimenti di uranio nel Sud-Est della Mongolia. Lagardere ha chiuso in calo (-2,49% a 26 euro), quando il gruppo va verso la vendita a Vivendi (-0,61% a 18,65 euro) della sua quota di Canal+ France, piccolo 'gioiellino' diventato oggetto della discordia tra i due gruppi.

A Francoforte, chiusura positiva per Deutsche Telekom (+2%), dopo che il Wall Street Journal ha riportato che il gruppo potrebbe vendere la maggioranza della sua quota del portate Scout 24. Di segno opposto, ThyssenKrupp (-3,6%), dopo che lo stesso quotidiano ha indicato che l'acciaieria potrebbe non vendere il suo impianto in Brasile, quando un portavoce ha invece confermato che il gruppo e' in contatto con possibili acquirenti.

2. ENI: ANALISTI, 'GIOIELLINO' PER FARE CASSA, CON REGOLE CERTE NESSUNA SCALATA
Radiocor - Eni 'e' un gioiellino' e se il Tesoro e' costretto a fare cassa, la cessione di una quota puo' essere 'giustificata' . Gli analisti, interpellati da Radiocor sulle indiscrezioni circa l'ipotesi di vendita di una quota del 4,3% del gruppo nel piu' ampio piano di privatizzazioni del Governo, 'giustificano' il Tesoro e non temono che una diluizione della quota statale possa portare la societa' ad essere scalabile, purche' ci siano regole certe, a garanzia, nella legge sull'opa e dalla golden share.

'Premesso che dovrebbe passare la nuova legge sull'opa per le societa' strategiche, il punto non e' tanto quanto scende il Tesoro perche' tra Tesoro e Cdp hanno oltre il 30%, il problema e' se viene mantenuta o meno la golden share' spiega Mario Spreafico, analista economico e direttore degli investimenti per Schroeders Italia. Se si vuole fare cassa, prosegue Spreafico che analizza tutto il piano dismissioni, 'il Tesoro fa bene, perche' Eni e' un gioiellino, e' una delle poche societa' italiane passata indenne alla crisi. Certo la cosa fondamentale e' la golden share'.

Anche un analista di Banca Imi esclude il 'rischio-scalata': 'Cdp rimarrebbe con circa il 27% e se vuoi controllare la societa', tra golden share e riforma dell'opa, devi andare su quote elevate, avere un controllo di fatto e di governance e questo e' piuttosto difficile'.

A livello di convenienza nel vendere una quota del gruppo che rende in media il 6% (il dividend yield e' stato di oltre il 7% nel 2008 e sempre attorno al 6% fino al 2012), l'analista risponde: 'Il Tesoro deve far cassa e, comunque, continuera' ad incassare i dividendi attraverso Cdp'. Piu' cauto un analista di una primaria banca d'affari milanese: 'Credo siano forzati a vendere altrimenti non lo farebbero. Tuttavia rischi di scalate o spezzatino non ce ne sono finche', essendo strategica, rientra nella golden share'.

3. FONSAI: UNICREDIT AVVIA VENDITA 6,7%, ESCE DAL CAPITALE
Radiocor - Unicredit esce da Fondiaria Sai. L'istituto comunica in una nota l'avvio dell'operazione di cessione di 61,289 milioni di azioni Fonsai pari al 6,7% del capitale ordinario della compagnia assicurativa. La quota corrisponde all'intero pacchetto nelle mani della banca. L'operazione - si legge nel comunicato - e' indirizzata a investitori istituzionali italiani ed esteri e le condizioni definitive saranno determinate attraverso una procedura di accelerated bookbuilding. L'attivita' di bookbuilding avra' inizio immediatamente e potra' essere conclusa in qualsiasi momento. UniCredit Bank AG, Milano agira' in qualita' di Sole Bookrunner nell'ambito dell'operazione.

4. CARIGE: NOMINA A.D. ALL'ORDINE DEL GIORNO DEL CDA DOMANI
Radiocor - Ultimo passaggio formale per l'arrivo di Piero Montani alla guida di Banca Carige. L'ordine del giorno del consiglio di amministrazione previsto per domani mattina - secondo quanto risulta a Radiocor - e' stato modificato inserendo il punto relativo alla 'nomina dell'amministratore delegato'. Nella convocazione non viene fatto alcun nome ma e' dato ormai per scontato che la carica verra' affidata all'attuale consigliere delegato di Bpm, Piero Montani. Il cda era gia' convocato per esaminare la decisione sull'azione di responsabilita' nei confronti degli ex vertici delle assicurazioni in vista delle assemblee delle controllate assicurative della prossima settimana.

La procedura prevede che Montani venga cooptato nel consiglio di amministrazione di Carige di domani e che il manager entri in carica nei prossimi giorni. E' ancora in via di trattativa, infatti, la data di assunzione delle deleghe da parte di Montani il cui ingresso in cda comportera' l'uscita di un consigliere eletto nell'assemblea dello scorso 30 settembre.

L'avvicendamento dovra' poi essere confermato in una prossima assemblea degli azionisti. E' molto probabile che l'attuale direttore generale Ennio La Monica - che sta lavorando alla definizione del piano industriale - resti all'interno del gruppo genovese anche se spettera' al consiglio stabilire con quale carica visto che, attualmente, lo statuto di Carige contempla solo come alternative le figure di amministratore delegato e di direttore generale.

5. MEDIOBANCA: NAGEL, VALUTIAMO COSTITUZIONE PARTE CIVILE CONTRO LIGRESTI
Radiocor - 'Con Ligresti non abbiamo cause. In funzione del processo annunciato a Torino valuteremo se costituirci parte civile'. Lo ha s ottolineato l'a.d. di Mediobanca, Alberto Nagel, a proposito della vicenda Ligresti che vede coinvolta anche piazzetta Cuccia.

6. MEDIOBANCA: VERSO ADDIO PATTO SINDACATO, AL POSTO PATTO CONSULTAZIONE
Radiocor - Mediobanca potrebbe dire addio al patto di sindacato prima della scadenza che, dopo il rinnovo deciso il 30 settembre con una q uota vincolata scesa al 30,05%, lega i soci fino al 2015.

E' quanto riferiscono fonti qualificate. L'idea che starebbe maturando all'interno dei grandi azionisti e' quella di passare a un patto di consultazione. Al momento non sono fissate riunioni e i dettagli sono ancora da definire, ma l'obiettivo e' trovare una soluzione entro fine anno. Tra le ipotesi c'e' anche la possibilita' che il patto di consultazione preveda un'alleggerimento rispetto al 30% del patto di sindacato attuale. Un altro tema e' quello legato all'abolizione dei gruppi A, B, e C in cui sono divisi gli attuali soci aderenti al sindacato.

7. MEDIOBANCA: PRESIDENZA PATTO, NON CI SONO NOVITA' SU SINDACATO
Radiocor - 'Non ci sono novita' di cambiamento rispetto alla data del 30 settembre rispetto a rinnovo, tipologia o composizione dell'accordo'. Lo precisa la presidenza del patto di sindacato dopo le indiscrezioni circolate nella mattina che davano come possibile un addio al patto entro fine anno.

8. TELECOM: BEN AMMAR, D'ACCORDO SU MANTENIMENTO RETE
Radiocor - 'Condivido l'idea che Telecom Italia non si separi dalla rete'. Lo ha sottolineato Tarak Ben Ammar a margine dell'assemblea di Mediobanca parlando della compagnia telefonica italiana di cui e' consigliere. 'Quello della rete in mano a stranieri e' un problema', ha aggiunto facendo riferimento anche ai fatti di questi giorni con la vicenda Datagate.

9. MEDIOBANCA: BEN AMMAR, PATTO SINDACATO FUNZIONA, VEDIAMO LEGGE OPA
Radiocor - 'Per ora il patto di sindacato funziona'. Lo ha sottolineato l'imprenditore Tarak Ben Ammar, intervenendo a sorpresa in sala stampa durante l'assemblea di Mediobanca. 'Bisogna vedere anche con la nuova legge sull'Opa - ha aggiunto - Mi fa paura una legge in cui chi si trova sotto il 30% si trova in pericolo'. La modifica allo studio sulla legge dell'Opa, infatti, prevede che possa scattare l'obbligo di un'offerta pubblica di acquisto anche sotto la soglia del 30%. In precedenza, alcune indiscrezioni, indicavano per Mediobanca una possibile fine del patto di sindacato che potrebbe essere sostituito con un patto di consultazione.

10. TELECOM: G.BENETTON, MODIFICA REGOLE OPA? 'UN CONTROSENSO'
Radiocor - 'Sono favorevole a che delle societa' europee acquisiscano delle quote di maggioranza o siano soci di riferimento in questo tipo di societa''. Lo ha sottolineato, a margine dell'assemblea Mediobanca, Gilberto Benetton a chi gli chiedeva dell'incremento della presa di Telefonica su Telecom. La famiglia Benetton, negli scorsi anni, e' stata azionista di Telco-Telecom e oggi Gilberto Benetton argomenta che Telefonica 'ha dato dimostrazione di essere una societa' seria e affidabile'.

A chi obietta che la compagnia spagnola potrebbe aver investito in Telecom soprattutto per bloccare lo sviluppo di quest'ultima in America Latina, dove le due societa' sono in concorrenza, l'imprenditore replica di non essere in condizioni di commentare. Le norme in fieri che potrebbero modificare le leggi vigenti in materia di offerta pubblica di acquisto, conclude Benetton, sono 'una cosa stranissima: e' un controsenso affrontare il problema, ma mi sembra che sia tutto in uno stato confusionale'.

11. COMP. SAN PAOLO: CONFERMA PIENA FIDUCIA E STIMA IN CHIAMPARINO
Radiocor - Il Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo all'unanimita' esprime apprezzamento per il gesto del suo presidente Sergio Chiampa rino e per la sensibilita' istituzionale dimostrata, confermandogli pienamente fiducia e stima. Cosi' una breve nota della fondazione. Chiamparino ha presentato settimana scorsa le dimissioni dalla carica di presidente dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per una vicenda legata a quando era sindaco di Torino.

 

 

 

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