IL “FINANCIAL TIMES” SEPPELLISCE IL ‘SALOTTO BUONO’ DELLA FINANZA MARCIA (CHE NON HA NEANCHE IMPEDITO AGLI STRANIERI DI FARE SHOPPING IN ITALIA)

S.B. per "la Repubblica"

Il salotto buono va in soffitta, o almeno questa è la conclusione del Financial Times che analizza la storia del capitalismo di relazione italiano che ha in Mediobanca il suo epicentro. Per il quotidiano finanziario inglese i motivi della fine del sistema ideato da Enrico Cuccia insieme a famiglie storiche come gli Agnelli e i Pesenti, e dinasty più recenti come i Benetton e i Berlusconi, sarebbero legati alla crisi finanziaria. Insomma l'Italia più che cambiare mentalità, avrebbe mutato approccio per ragioni opportunistiche.

Il sistema di partecipazioni incrociate, che erano nate per blindare il controllo delle aziende, nel 2011 dopo la crisi del sistema finanziario per l'Ft si è trasformato in un «tallone di Achille». Se le difficoltà economiche fanno franare un'azienda, sale il rischio che il contagio si propaghi anche alle sue partecipate. E così dopo il tracollo dell'impero Ligresti e la delicata ricapitalizzazione di RcsMediagroup, rompere i salotti buoni e sciogliere i patti di sindacato, per l'Ft era diventato indispensabile.

Inoltre il capitalismo di relazioni non è riuscito a impedire a importanti aziende italiane come Parmalat, Findus e Ducati, per non parlare delle griffe del lusso come Loro Piana, Bulgari e Pomellato, di migrare all'estero. I fautori di questo rinnovamento positivo sarebbero il numero uno di Mediobanca Alberto Nagel e l'ad di Generali Mario Greco che hanno annunciato di voler sciogliere i patti e valorizzare le partecipazioni con una logica industriale.

Ora bisognerà vedere se alla parole seguiranno i fatti, perché al di là dei proclami non ci sono stati ancora segnali tangibili in questa direzione. Ma a settembre, quando matureranno i tempi per disdire il patto di Telco, i nodi verranno al pettine.

Generali ad esempio non ha aderito all'aumento Rcs, ma ha rinnovato il suo impegno in Pirelli, e Greco è stato vago sulla disdetta di Telco che imporrebbe alla compagnia di Trieste pesanti svalutazioni. Mediobanca invece, da socio responsabile, non si è potuta esimere dal sottoscrivere la ricapitalizzazione dell'editore del Corriere, ma ha già svalutato la sua partecipazione in Telecom adeguandola ai valori di Borsa.

 

 

enrico cuccia x mediobanca ALBERTO NAGEL mario greco TELECOM ITALIA jpeg

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...