vincent bollore flavio cattaneo telecom

HIC MANEBIMUS OPTIME. FLAVIO CATTANEO NON MOLLA TIM: 'RESTO QUALUNQUE SIA IL PRESIDENTE' – I FRANCESI BYPASSANO LE AUTHORITY ITALIANE ANDANDO DIRETTAMENTE A BRUXELLES: 'CONTROLLIAMO TELECOM DE FACTO. CI SONO PROFILI ANTI-CONCORRENZIALI?'

 

Dal Corriere della Sera

 

GIUSEPPE RECCHI FLAVIO CATTANEOGIUSEPPE RECCHI FLAVIO CATTANEO

( f.d.r. ) «Sono in Tim per realizzare un grande progetto e rimarrò qualunque sia il presidente, in quanto sono sicuro che mi metteranno in condizione di lavorare bene». Risponde così l' amministratore delegato di Telecom Italia, Flavio Cattaneo, alle voci che lo vedrebbero pronto a lasciare il gruppo qualora il nuovo presidente (che verrà nominato il 4 maggio) dovesse ricevere deleghe «ingombranti».

 

VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINEVINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

Il socio di maggioranza, Vivendi, sta valutando se indicare il ceo Arnaud de Puyfontaine alla presidenza di Telecom, ma non sarebbe da escludere una riconferma di Giuseppe Recchi. Sul nome di de Puyfontaine c' è la lente della Consob, che deve valutare se Vivendi ha solo un' influenza dominante sul gruppo o un controllo di fatto. Indagine che procede parallelamente a quella dell' AgCom, che potrebbe deliberare l' 11 aprile sulla compatibilità del doppio ruolo dei francesi in Telecom come primo socio e in Mediaset con il 29,9% dei voti.

 

piersilvio berlusconi 6piersilvio berlusconi 6

Vivendi avrebbe nel frattempo chiesto all' Antitrust Ue un parere sul «controllo esclusivo "de facto" su Telecom» in previsione della presentazione di una lista di maggioranza alla prossima assemblea. Ieri intanto il ceo di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, è stato ascoltato come teste in Procura a Milano per l' inchiesta sulla tentata scalata di Vivendi al gruppo di Cologno.

 

 

VIVENDI A UE, AVREMO CONTROLLO 'DE FACTO' SU TELECOM

 Sara Bonifazio per l'ANSA

 

Mediaset e Vivendi sempre distanti, e Telecom nel mezzo. Tutti sono fermi sulle proprie posizioni, in attesa che l'Agcom concluda l'istruttoria avviata prima di Natale per verificare, e nel caso eliminare, la formazione di posizioni dominanti con l'incrocio azionario che vede Vivendi primo socio di Telecom con quasi il 24% e quasi il 30% di Mediaset.

 

Il tema del controllo di Vivendi su Telecom è peraltro all'attenzione anche di Consob mentre all'Antitrust infine interessano le possibili 'concentrazioni'. Vivendi, giocando di anticipo in vista dell'assemblea di Telecom per il rinnovo del cda, per la quale presenterà una lista di maggioranza e avrà così diritto ai 2/3 dei posti nel board (e potrebbe nominare il suo ceo Arnaud De Puy Fontaine alla presidenza), ha notificato alla Ue di star per acquisire il controllo esclusivo 'de facto' su Telecom.

 

vincent bollorevincent bollore

Per non incorrere in sanzioni (secondo fonti finanziarie la multa in questi casi può arrivare fino al 10% del fatturato) chiede dunque preventivamente se ci sono rilievi che impattano sulla concorrenza su altri mercati. L'assemblea è in agenda per il 4 maggio (le liste dei candidati saranno depositate entro il 9 aprile) mentre una risposta della Commissione Ue è attesa entro il 12 maggio. Intanto l'a.d di Mediaset Pier Silvio Berlusconi torna in Procura per testimoniare come persona informata sui fatti nell'inchiesta sulla tentata scalata dei francesi alla società di Cologno Monzese e ribadisce il suo 'no' ad una trattativa.

 

"Sono l'ultimo a sapere cosa farà" Vivendi, prende invece le distanze l'ex premier e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi in visita al Salone del Mobile di Milano, sulle prossime mosse del gruppo francese nel contenzioso con Mediaset per il mancato acquisto di Mediaset Premium. Occhi puntati anche su Fininvest, che esattamente fra una settimana, dal 12 aprile, potrà tornare ad acquistare titoli Mediaset ed eventualmente rafforzare la sua presa (oggi ha il 38,26% con il 39,77% dei diritti di voto) acquistando però non più dell'1,27% (tanto quanto aveva acquistato nel 2016 tra il 12 e il 27 aprile). La normativa per gli azionisti che detengono già quote superiori al 30% in una società quotata prevede che non possano acquistare più del 5% ogni 12 mesi, pena l'obbligo di opa.

 

 

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…