FUORI DAGLI SCARONI - IL MANAGER SI DIMETTE DALLE GENERALI, GIOCANDO D’ANTICIPO: I FONDI ERANO PRONTI A ESPRIMERSI CONTRO IL SUO REINTEGRO – GRECO CHIUDE CON L’ERA PERISSINOTTO: SE NE VA ANCHE BALBINOT, DALLA RIVALE ALLIANZ
1. SCARONI SI DIMETTE DAL CDA DI GENERALI - IL MANAGER GIOCA D’ANTICIPO: I FONDI D’INVESTIMENTO ERANO PRONTI A ESPRIMERSI CONTRO IL SUO REINTEGRO
Luca Fornovob per “la Stampa”
Paolo Scaroni gioca d’anticipo: l’ex numero uno di Enel e poi di Eni ha deciso di lasciare il Consiglio d’amministrazione delle assicurazioni Generali, evitando così ai soci la delicata scelta di esprimersi sul suo reintegro.
Il manager si era già autosospeso lo scorso maggio dal board del Leone dove sedeva come indipendente, dopo aver ricevuto la condanna in primo grado per il disastro ambientale della Centrale di Porto Tolle quando era amministratore delegato di Enel. Con la decisione di ieri Scaroni dà le sue dimissioni dal consiglio della compagnia triestina, non dovendo così più affrontare l’esame dei soci all’assemblea già convocata per il 14 ottobre.
La riunione dei soci avrebbe dovuto decidere appunto sul suo reintegro mentre negli ultimi giorni erano emerse posizioni critiche dei fondi d’investimento azionisti riguardo il ritorno del manager nel Consiglio delle Generali.
L’ex numero uno di Enel e di Eni ha comunicato ieri il suo passo indietro direttamente a Gabriele Galateri, presidente della compagnia triestina.
La scelta - secondo quanto si legge in un comunicato diffuso da Generali in serata - è legata a nuovi impegni lavorativi che rendono difficile svolgere con la dovuta dedizione l’incarico di consigliere e potrebbero determinare eventuali conflitti di interesse legati alla sua nuova attività. Da questa estate Scaroni, dopo aver lasciato a maggio il timone dell’Eni, è vicepresidente della banca d’investimento Rothschild in Italia.
«È con grande rammarico che ho accolto la decisione di Paolo Scaroni di rassegnare le proprie dimissioni dal Cda», ha commentato ieri Galateri. «Scaroni ha sempre dato uno straordinario positivo contributo ai lavori del Consiglio, grazie alla notevole esperienza acquisita in società di livello internazionale. Voglio ringraziarlo - ha proseguito Galateri - a nome del Cda e del group ceo, Mario Greco, per l’apporto dato in tutti questi anni all’apporto del Consiglio».
Il manager, che era entrato nel Cda di Generali 7 anni fa, era anche presidente del comitato remunerazione e membro del comitato nomine e governance.
Contro il ritorno di Scaroni a Trieste erano scesi in campo nei giorni scorsi fondi d’investimento e investitori istituzionali, proprietari di quote importanti del capitale di Generali e che consigliati dai loro advisor erano pronti a votare contro il suo reintegro nel consiglio d’amministrazione. Per risolvere la questione, Scaroni già lunedì aveva preannunciato ai vertici di Generali - l’ad Mario Greco e il presidente Gabriele Galateri - la sua intenzione di dimettersi.
2. ANCHE BALBINOT FUORI DAL LEONE - DOPO 30 ANNI SCEGLIE ALLIANZ - BAETE GUIDERÀ IL COLOSSO TEDESCO AL POSTO DI DIEKMANN
Luca Fornovob per “la Stampa”
A lasciare Trieste - un po’ a sorpresa - dopo trent’anni è anche Sergio Balbinot, un manager di lungo corso delle assicurazioni Generali, dove per anni è stato anche amministratore delegato condividendo il ruolo con l’ex ad Giovanni Perissinotto. Balbinot, che ora ricopriva il ruolo di responsabile assicurativo di gruppo (Group Chief Insurance Officer), ha scelto di “emigrare” in Germania, entrando in Allianz da una delle porte principali: siederà nel consiglio di amministrazione del colosso assicurativo tedesco per quattro anni, a partire dal primo gennaio 2015. Inoltre andrà a fare concorrenza alla stessa Generali in qualità di responsabile delle attività assicurative di Allianz nell’Ovest e Sud Europa (Italia, Francia, Benelux, Grecia, Turchia).
Annunciando le dimissioni, Balbinot ha ringraziato ieri il Cda e l’ad Mario Greco, con cui a lavorato intensamente negli ultimi due anni, parlando di «indimenticabile esperienza professionale» in Generali. Anche se i momenti difficili e di tensioni non sono mancati. Come per esempio la difficile coabitazione con l’allora presidente Cesare Geronzi. Con apprezzabile aplomb e autoironia Balbinot raccontava agli amici: «Ormai mi chiamano Coso». Da quando, uscendo dalla sala di un convegno Geronzi chiese ostentatamente al portavoce di Generali: «Aho, ’ndo sta Coso?», riferendosi appunto a Balbinot.
Profondo conoscitore dei mercati assicurativi europei (in testa Francia e Germania) a Balbinot va riconosciuto il merito di aver portato Generali in Cina stipulando accordi per 2,4 miliardi di dollari che hanno fatto del Leone la seconda compagnia estera del settore assicurativo in quel Paese (in joint-venture con China National Petroleum e China Holding). È stato anche il primo manager straniero a tenere una conferenza davanti alla Scuola del partito comunista cinese, incentrata sul valore sociale delle assicurazioni.
L’approdo di Balbinot in Allianz arriva insieme a un cambio della guardia ai vertici del colosso assicurativo tedesco Allianz. Michael Diekmann, ai vertici del colosso di Monaco dal 2003, lascerà l’incarico nel maggio 2015 e la carica di Ceo passerà al 49enne Oliver Baete. Un avvicendamento che prende in contropiede i tanti osservatori che si aspettavano la conferma del 59enne Diekmann per un altro mandato.
Da sinistra Giovanni Perissinotto Cesare Geronzi e Sergio Balbinot
L’annuncio, inoltre, giunge a pochi giorni dalle brusche dimissioni da Pimco, il fondo d’investimento Usa controllato da Allianz, del fondatore Bill Gross, che venerdì ha comunicato il trasloco alla rivale Janus Capital. L’uscita di scena ha creato non pochi problemi al titolo Allianz, tanto più che segue di qualche mese quella del co-dirigente di Pimco, Mohamed el-Erian.
A Diekmann, che è stato finora uno dei ceo più longevi tra le blue chips tedesche, Allianz ha chiesto la disponibilità ad essere eletto nel consiglio di sorveglianza dal 2017, con una pausa di due anni come chiede la legge tedesca in questi casi.
Ora invece al timone di Allianz arriva con un mandato di quattro anni Baete, soprannominato dai colleghi «Mister efficienza». Il renano Baete è approdato in Allianz nel 2008, dal gruppo di consulenza McKinsey, dove ha lavorato 15 anni. Al momento, nel gruppo assicurativo, è responsabile per il Sudeuropa. E con la nomina ha vinto la partita, come riporta Handelsblatt, con il concorrente Markus Riess, capo di allianz Deutschland.