IL FUORI PISTA DI BERNIE - ECCLESTONE INCRIMINATO PER CORRUZIONE, IL CIRCUS DELLA F1 CERCA UN NUOVO BOSS (IN POLE BRABECK)
Stefano Mancini per "la Stampa"
Quei 44 milioni di dollari potrebbero rivelarsi il peggiore investimento della sua vita. Bernie Ecclestone è finito nel mirino della giustizia tedesca per aver versato nel 2006 una mazzetta al banchiere tedesco Gerhard Gribkowsky. «à corruzione», sostiene la procura di Monaco di Baviera. «Ero ricattato», si è sempre difeso lui. L'inchiesta è conclusa, scrive la Suddeutsche Zeitung : Ecclestone è stato incriminato per corruzione e istigazione alla malversazione, mentre Gribkowsky sta già scontando una condanna a otto anni.
Manca l'ufficialità , in attesa che gli atti siano tradotti in inglese e consegnati ai legali del patron della Formula 1. Questo consente agli interessati di evitare commenti. Ecclestone si dice «al cento per cento tranquillo», mentre il suo Circus tace. Non reagisce la Mercedes, che all'inizio del procedimento era stata drastica («Se sarà incriminato dovrà lasciare, altrimenti ce ne andremo noi»), tacciono gli altri protagonisti, da Ferrari a Red Bull.
Ma è questione di giorni: se un giudice tedesco ha sentenziato che Gribkowsky è un corrotto, difficilmente assolverà il presunto corruttore (in Germania, almeno, la giustizia funziona così). Ecclestone pagò la mazzetta in nero per agevolare la vendita dei diritti tv della F1 dalla banca BayernLB al fondo Cvc. Al giudice, quando testimoniò contro Gribkowsky, spiego di esservi stato costretto per evitare di essere «segnalato» al fisco britannico.
La vicenda potrebbe costringerlo a farsi da parte dopo quasi quattro decenni al vertice di uno degli sport più seguiti del pianeta, e a dimorare nel buen retiro brasiliano con la terza moglie, l'avvocato Fabiana Flosi, sposata nel 2012 a procedimento in corso. Lascerebbe in eredità un giocattolo miliardario e una serie di delicate questioni aperte.
Innanzitutto, come trovargli un successore? Più volte i grandi costruttori di auto hanno minacciato di sfiduciarlo, ma non sono mai stati capaci di accordarsi sul nome di un sostituto. Potrebbe toccare a Peter Brabeck, austriaco, 68 anni, presidente della Nestlé, già incaricato di preparare la futura quotazione della Formula 1 alla Borsa di Singapore.
Altra problematica in sospeso riguarda il Patto della Concordia: l'accordo economico tra le squadre e la Fom (di Ecclestone) è stato siglato, ma manca la firma della Federazione internazionale dell'automobile. Ecclestone ha iniziato una partita a scacchi con Jean Todt, un nuovo soggetto dovrebbe ricominciare il gioco daccapo o quasi.
Da Londra, l'anziano patron si proclama innocente e pronto a resistere: «Non ho ricevuto nulla dalla Germania, ma immagino che mi faranno sapere. Quando il mio contratto con l'azienda che gestisce i diritti della Formula 1 sarà terminato, potranno sostituirmi se lo vorranno».
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