MENTRE VOI GIOCATE ALLA “SHARING” ECONOMY, QUALCUNO SI ARRICCHISCE (E VI FREGA I DATI) - UBER, AIRBNB E SIMILI FINISCONO SOTTO INCHESTA PER LA PRIVACY DEGLI UTENTI - IL RIVALE DEI TAXI VALE 50 MILIARDI, ED È CONSIDERATO UNA START-UP
1. USA: FT;BIG 'SHARING ECONOMY' IN MIRINO AUTORITÀ PER PRIVACY
la app uber lanciata cinque anni fa
(ANSA) - Uber, Airbnb e gli altri colossi della 'sharing economy' nel mirino delle autorità americane, che puntano a capire come poter regolamentare il settore così da proteggere i consumatori in termini di privacy senza fermare l'innovazione. Lo riporta il Financial Times, sottolineando che la Federal Trade Commission (Ftc) vuole fare chiarezza sui dati accumulati dalle aziende del settore, dai sistemi di valutazione dei servizi e sui temi legali. ''Vogliamo verificare - afferma Marina Lao, della Ftc in un'intervista al Financial Times - quanto le piattaforme della sharing economy sono in grado di monitorare gli utenti e le loro informazioni, quali tutele alla privacy possono offrire''.
2. UBER SUPERA TETTO 50 MLD DLR,È START UP CHE VALE DI PIÙ
(ANSA) - Uber imita e supera Facebook. L'app per servizi di auto con conducente, invisa ai tassisti dei cinque continenti, e' la start up che vale di piu' al mondo: 50 miliardi di dollari o piu'. Solo Facebook prima della quotazione aveva raggiunto tali livelli. Una valutazione record basata sul nuovo round di finanziamenti di cui Uber e' a caccia. Dopo aver raccolto milioni di dollari in dicembre, Uber torna infatti a corteggiare gli investitori, chiedendo 1,5-2 miliardi di dollari.
E lo fa con previsioni da capogiro: secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'app prevede una balzo dei ricavi del 400% a 2 miliardi di dollari quest'anno. I nuovi fondi finanzieranno l'espansione che Uber intende perseguire. La prova giunge dai 3 miliardi di dollari messi sul piatto per Here, il sistema di mappe di Nokia, che punta ad acquisire per sganciarsi da Google e limitare la sua dipendenza da Google Maps.
la ex casa di cobain rimessa a nuovo su airbnb
Mountain View e' comunque no dei maggiori investitori in Uber e uno dei suoi top manager, David Drummond, siede nel consiglio di amministrazione dell'app. Uber in cinque anni ha portato avanti un aggressivo piano di espansione, raggiungendo 250 mercati anche grazie ai 5 miliardi di dollari di debito e finanziamenti che si e' assicurata dagli investitori. Con l'attuale round di raccolta, che potrebbe chiudersi entro la fine del mese, Uber vale 50 o piu' miliardi di dollari.
Una cifra che, comunque, potrebbe salire ancora. E non sarebbe la prima volta: nel maggio 2014 ha avviato una raccolta di finanziamenti al valore di 10 miliardi di dollari e l'ha chiusa a una valutazione da 18 miliardi di dollari. Lo stesso e' accaduto nel dicembre 2014, quando si e' seduta al tavolo a 30 miliardi di dollari, per alzarsi che ne valeva 41. Il confronto con Facebook mostra le potenzialita' di Uber, almeno secondo gli investitori.
Quando il social network ha raggiunto una valutazione di 50 miliardi di dollari nel 2011, valeva 25 volte i ricavi dell'anno precedente, che erano 2 miliardi di dollari. Uber ha ricavi per circa 400 milioni di dollari, e quindi vale ora 120 volte di piu'. Facebook nel 2010, un anno prima quindi di valere 50 miliardi di dollari, ha realizzato un utile di 600 milioni. Uber invece e' in perdita.
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La valutazione stellare dell'app e' - secondo alcuni analisti - legata ai timori degli investitori di 'perdere' un'occasione, Da qui la corsa ad investire in un'app che, pur scatenando tensioni in mezzo mondo e facendo scendere in piazza migliaia di taxi in protesta, sembra promettere.