I CONTI NON TORNANO A SETTEMBRE? - IN TIM SI PARLA DI UN CAMBIO ALLA PRESIDENZA, LEGATO ALLE TENSIONI CON VIVENDI - IL NUOVO PRESIDENTE DOVREBBE ESSERE INDICATO DA CASSA DEPOSITI E PRESTITI, DOVE PERÒ NON REGNA LA CONCORDIA. IN ATTESA DI NOVITÀ, CI SAREBBE L'INTERIM DI GUBITOSI
1. TIM: CAUTA IN BORSA (+0,4%), TORNANO VOCI CAMBIO PRESIDENZA
(ANSA) - Tornano le voci di un nuovo cambio di governance in Tim e in particolare sul passo indietro del presidente Fulvio Conti. In Borsa però il titolo prosegue in composto rialzo (+0,39%), un cambio di governance questa volta non preannuncia guerra. Il clima tra i soci è già pacificato da tempo e Conti, che ha rappresentato finora una figura di garanzia, in qualità di 'indipendente', potrebbe reputare concluso il suo mandato. Ora gli equilibri tra i soci, con Cdp al 10%, sono molto diversi rispetto a quando andava in scena la lotta duale tra Vivendi e il fondo Elliott. Tim non commenta e ad oggi non risulta ancora convocato un cda anche se è plausibile che, dopo la pausa estiva, i consiglieri si incontrino almeno entro fine mese.
2. TELECOM, NUOVO RIBALTONE IN USCITA IL PRESIDENTE CONTI VERSO L' INTERIM A GUBITOSI
Sara Bennewitz per ''la Repubblica''
Sono partite le convocazioni per un consiglio amministrazione di Telecom Italia, ma non è stato ancora definito l' ordine del giorno. A quanto si apprende da fonti finanziarie la riunione che è la prima dopo la pausa estiva, dovrebbe essere quella per discutere i temi di governance. Fulvio Conti, presidente della società dal marzo 2018 e inviso al socio Vivendi (23,9% del capitale) sarebbe pronto a fare un passo indietro e rimettere le sue deleghe.
Manca la scelta di un sostituto, che idealmente - dato l' attuale assetto azionario - dovrebbe essere indicato dalla Cassa Depositi e Prestiti.
TIM VODAFONE INWIT LUIGI GUBITOSI GIOVANNI FERIGO ALDO BISIO
In marzo, infatti, la Cdp è diventata secondo azionista dell' ex monopolista della telefonia con il 9,9% del capitale. Tuttavia, dato il recente cambio di governo e lo studio di fattibilità di un' integrazione tra la rete in fibra di Telecom e quella di Open Fiber (50% Cdp e 50% Enel), al momento la Cassa guidata da Fabrizio Palermo non avrebbe ancora deciso se e come prendere parte alla governance di Telecom.
Pertanto in vista delle prossime dimissioni Conti, l' orientamento di massima del consiglio sarebbe affidare ad interim i poteri del presidente in mano all' ad Luigi Gubitosi. Un cambio che potrebbe portare a una nuova riforma della governance dato che tra i tre azionisti principali del gruppo si è riaperto il dialogo.
luigi gubitosi foto di bacco (2)
Fatto sta che la riforma della governance, chiesta a gran voce da Vivendi che pur essendo il primo socio esprime solo un terzo del consiglio, potrebbe aprire il fianco anche a nuove operazioni sul capitale. Il terzo azionista del gruppo, il fondo attivista Elliott (con una quota del 9,8%) da quando ha promosso una sua lista per il consiglio, spinge per una conversione delle azioni di risparmio in ordinarie.
Un' operazione che tutto il mercato chiede da tempo e che nel dicembre del 2015 era stata approvata dal cda guidato da Marco Patuano e bocciata in assemblea a causa dell' astensione di Vivendi. Allora il colosso francese aveva dichiarato di non essere contrario alla conversione tout court , ma ai termini che erano stati proposti per realizzarla.
Oggi le condizioni di mercato sarebbero anche peggiori, perché nel frattempo lo sconto dei due titoli si è ulteriormente assottigliato proprio perché da quando Elliott è entrato nell' azionariato del gruppo il mercato scommette che la conversione si farà. Anche l' ad Gubitosi più volte aveva dichiarato di essere favorevole a una conversione, ricordando però che la decisione finale spetta ai soci. E chissà che ora che Vivendi si appresta a ottenere la testa del presidente che ha aspramente criticato negli ultimi 18 mesi, non si renda anche disponibile ad avallare un' operazione che ha fatto naufragare quasi quattro anni fa.