L’EUROPA CI MOLLA? - I CONTINUI RIFACIMENTI DELLA MANOVRA ITALIANA SPINGONO LA BCE A CHIEDERSI SE VALE ANCORA LA PENA INTERVENIRE IN FAVORE DEI BOND ITALIANI - INIZIANDO CON 22 MILIARDI NELLA PRIMA SETTIMANA, PROSEGUENDO NELLA SECONDA CON 14,3 MILIARDI, MENTRE NELLA PENULTIMA GLI ACQUISTI SONO SCESI DRASTICAMENTE A 6,7 MILIARDI. E SOLO LUNEDÌ SI SAPRÀ SE LA EUROTOWER AVRÀ RIDOTTO ULTERIORMENTE GLI INTERVENTI PROSEGUITI SETTIMANA SCORSA PER SOSTENERE LE ASTE ITALIANE E SPAGNOLE….

Marika de Feo per Corriere.it

Anche ieri la Banca centrale europea è stata vista sostenere il mercato acquistando bond italiani. Ma l'intervento ha offerto solo un sollievo temporaneo. E lo spread fra i titoli di stato italiani decennali e i bund tedeschi ha ripreso ad aumentare, con un rendimento del 5,25. A pesare sui btp è stata soprattutto la continua incertezza sulla manovra correttiva dei conti pubblici italiani. E nelle ultime quattro settimane gli spread erano calati rispetto ai massimi del 5 agosto, perché la Bce è intervenuta acquistando titoli italiani e spagnoli per sbloccare i mercati.

Iniziando con 22 miliardi nella prima settimana, proseguendo nella seconda con 14,3 miliardi, mentre nella penultima gli acquisti sono scesi drasticamente a 6,7 miliardi. E solo lunedì si saprà se la Eurotower avrà ridotto ulteriormente gli interventi proseguiti settimana scorsa per sostenere le aste italiane e spagnole.

Comunque sia, secondo ambienti molto vicini alla Bce, i continui rifacimenti della manovra italiana fanno perdere la fiducia dei mercati. E spingono la Banca centrale europea a chiedersi se vale ancora la pena intervenire in favore dei bond italiani.

I ritocchi alla manovra sembrano avere insomma un effetto di «spartiacque», fra le posizioni sostenute dai banchieri centrali europei prima e dopo i cambiamenti apportati alla manovra. Il primo segnale di un cambiamento verso la politica degli acquisti di bond il presidente della Bce Jean-Claude Trichet l'aveva dato al Parlamento europeo lunedì scorso. Avvisando l'Italia che «gli acquisti di titoli pubblici sul mercato secondario non possono essere utilizzati per aggirare il principio fondamentale della disciplina di bilancio».

Un richiamo al rigore anche se ciascuno Stato, poi, decide quali siano le migliori strategie per ottenerlo. Per la prima volta, il banchiere francese ha dunque introdotto un elemento di azzardo morale nei provvedimenti di sostegno al mercato dei bond, comunque considerati «temporanei». Un cambiamento proseguito poi ieri con l'esortazione all'Italia a «rispettare gli impegni» e a fare «le riforme per crescere», lanciata attraverso il quotidiano Il Sole24Ore.

Molto critico, da Alpbach anche il governatore austriaco Ewald Nowotny. Il quale si è detto «molto preoccupato» per i continui cambiamenti alla manovra italiana. Tanto più che per il docente di economia monetaria è del tutto chiaro che la Bce ha iniziato a comprare titoli di Stato italiani sul secondario «sulla base della lettera» inviata al governo italiano, nella quale sono state espresse speranze e aspettative di riforme.

Un altro segnale di un cambiamento in atto nel Consiglio della Bce, da parte di un membro considerato molto autorevole, e facente parte del gruppo dei «ribassisti». Infatti, anche ieri ha alimentato le speranze di un arresto degli aumenti dei tassi, prevedendo un'inflazione nel 2012 «molto più vicina» all'obiettivo del 2%.

D'altra parte, fra le voci critiche, in questi giorni è tornato alla carica il capo della Bundesbank, Jens Weidmann. L'ex consulente della cancelliera Angela Merkel finora si è mostrato molto più diplomatico e flessibile del suo predecessore Axel Weber. Ciò non toglie che abbia opposto resistenze alla ripresa dell'acquisto di bond italiani e spagnoli, quattro settimane fa. Quando probabilmente, se fosse stato per Weidmann, i rendimenti dei decennali italiani avrebbero potuto anche rimanere al 6-7%, senza gli interventi della Bce.

Resta da vedere, se con le incertezze legate alla manovra italiana il gruppo di consiglieri «di minoranza», di cui fa parte anche il membro del board Jürgen Stark e il governatore olandese Klaas Knot, riuscirà a fare proseliti nel prossimo Consiglio direttivo della Bce, l'8 settembre prossimo.

 

 

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