benetton ponte morandi genova luciano

“È UN’UCCISIONE ULTERIORE DEI NOSTRI CARI” - I FAMILIARI DELLE VITTIME DEL PONTE MORANDI CONTRO LA VENDITA DI ASPI ALLA CORDATA GUIDATA DA CDP: “EVIDENTEMENTE QUELLO CHE ABBIAMO DA DIRE NON INTERESSA A NESSUNO E QUESTA È UNA COSA TERRIBILE" - L’AZIONARIATO È TORNATO COMPATTO DOPO LE TENSIONI E LE SPACCATURE: LA PROPOSTA DELLA CORDATA È PASSATA CON IL VOTO FAVOREVOLE DELL’86,86% DEL CAPITALE SOCIALE (COMPRESO IL FONDO TCI, IL PIÙ CRITICO SULL’OPERAZIONE)

1 - ASPI: POSSETTI, OPERAZIONE CDP È UCCIDERE ANCORA NOSTRI CARI

Egle Possetti

(ANSA) - GENOVA, 31 MAG - "Se questa cosa avvenisse sarebbe una uccisione ulteriore dei nostri cari, la fine della democrazia". Così Egle Possetti, fondatrice del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi commenta la proposta di acquisizione di Aspi da parte del consorzio Cdp.

 

"Ovviamente Atlantia non può rifiutare Cdp visto che si tratta sostanzialmente di un regalo: i debiti e i risarcimenti se li accolla Cdp. Ricordo che abbiamo fatto un esposto in procura a Roma per la verifica della situazione finanziaria e la richiesta di sequestro che però non ha avuto alcuna risonanza mediatica".

 

   "Evidentemente - ha detto ancora - quello che abbiamo da dire non interessa a nessuno e questa è una cosa terribile. Noi non abbiamo fatto altro che cercare di sostenere i diritti dei cittadini. Pensate che ci sono cittadini comuni che si sono pagati spazi sui giornali per dire che questa è un'operazione assurda".

crollo ponte morandi

 

Secondo Possetti "sarebbe urgente verificare chi sono i soci di Cdp in questa operazione. E' opportuno capire se uno non sia socio dell'altro"

 

"Evidentemente se si è deciso di pagare tutti questi miliardi ad Atlantia per avere la società autostrade (l'offerta sarebbe di 9,3 miliardi, comprese le ticking fee di 180-230 milioni, ndr), significa che chi ha deciso di pagarlo ritiene la società adempiente e dal nostro punto di vista con quanto avvenuto avremmo qualche grande dubbio - conclude Possetti -.

 

le carcasse delle auto sotto il ponte morandi

Speriamo che in questo mese che resta a Cdp per prendere la decisone finale ci si sia un ripensamento. Credo che gli italiani si meritino trasparenza e quindi se sarà deciso di pagare questi soldi dovranno dire apertamente che la riterranno adempiente nei suoi obblighi contrattuali. Anche questo e’ democrazia.

 

2 - AUTOSTRADE A CDP, FINISCE L'ERA BENETTON

Gianluca Paolucci per "la Stampa"

 

fratelli benetton

Autostrade per l' Italia, la società che controlla la parte più importante delle autosttrade italiane, torna in mano pubblica dopo 22 anni. L' assemblea di Atlantia va come previsto e ieri ha sancito il passaggio di mano tra il gruppo controllato dalla famiglia Benetton e la cordata di investitori guidati dalla Cassa depositi e prestiti con Blackstone e Macquarie.

 

Tutti soddisfatti: gli azionisti di Atlantia - compreso il fondo Tci, il più critico con l' operazione che ha finito per votare a favore della vendita - il governo, la Cassa depositi. Le uniche voci critiche arrivano dall' associazione dei familiari delle 43 vittime del ponte Morandi, che auspicano «un ripensamento» per una operazione che estromette Atlantia a condizioni di mercato malgrado il disastro del ponte genovese.

 

CHRISTOPHER HOHN

La decisione dei soci di Atlantia arriva a tre anni dal disastro del ponte e a 10 mesi e mezzo di distanza dall' accordo con il precedente governo che individuava la soluzione di una Aspi pubblica con l' uscita dei Benetton per «sanare» la ferita del crollo del ponte Morandi.

 

soccorsi dopo il crollo del ponte morandi

Sul tavolo dell' assemblea degli azionisti di Atlantia (che corre in Borsa e chiude a +2,84%), svoltasi in modalità Covid, un solo punto all' ordine del giorno: la cessione dell' intera partecipazione detenuta dalla società in Aspi al consorzio costituito da Cdp Equity, Blackstone Group International Partners e Macquarie European Infrastructure Fund.

 

CARLO BERTAZZO

Per poter essere approvata, la proposta aveva bisogno del 50% più uno dei presenti, ma il sì ha ottenuto una ben più ampia maggioranza: dei 1.201 soci presenti (70,39% del capitale sociale), 1.129 (86,86%) hanno detto sì, 60 (12,75%) hanno dato voto contrario e in 12 (0,39%) si sono astenuti.

 

Un azionariato quindi tornato compatto dopo la spaccatura del 31 marzo sulla proposta alternativa di scissione, quando solo Edizione, cassaforte dei Benetton (che ha il 30,25% di Atlantia tramite Sintonia), e Fondazione Crt, favorevoli a Cdp, si opposero, facendo naufragare il progetto. I soci si sono allineati alla posizione del consiglio di amministrazione che nella relazione illustrativa del 30 aprile evidenziava «alcuni miglioramenti» sul fronte del prezzo ma soprattutto constatava come questa offerta fosse di fatto l' unica strada percorribile (l' alternativa, ormai, era solo il contenzioso).

luciano benetton

 

L' offerta del consorzio di Cdp, arrivata il 29 aprile, dopo mesi di trattative non sempre facili, tra bracci di ferro, ipotesi alternative e l' incursione - poi mai formalizzata - della spagnola Acs di Florentino Perez, mette sul piatto 9,1 miliardi per il 100% di Aspi, riconoscendo una ticking fee (la percentuale corrisposta per compensare i flussi di cassa tra la firma di un accordo e il closing) del 2%.

 

Percentuale che porta la valorizzazione complessiva a circa 9,3 miliardi. Per l' 88,06% arriveranno dunque 8 miliardi: soldi che non andranno agli azionisti- per i Benetton pro quota significherebbe 2,4 miliardi - ma che resteranno ad Atlantia. Secondo quanto si apprende, potrebbe usarli in parte (4,5 miliardi) per azzerare il proprio debito, e in parte per nuovi investimenti (quasi 5 miliardi se si considera che la società ha già in pancia più di un miliardo di liquidità).

 

crollo ponte morandi genova 16

Si oppone a questa vendita il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, che lo considera un «regalo»: «Evidentemente se si è deciso di pagare tutti questi miliardi ad Atlantia per avere Aspi, significa che chi ha deciso di pagarlo ritiene la società adempiente e dal nostro punto di vista con quanto avvenuto avremmo qualche grande dubbio», afferma la presidente Egle Possetti, augurandosi «un ripensamento».

ponte morandidemolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 5camion basko ponte morandiponte morandicrollo ponte morandi genova 10ponte morandicamion basko ponte morandidemolizione ponte morandi 12demolizione ponte morandi 11la demolizione del palazzo in via porro 10 a genova

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?