1- I PERCHÉ ECONOMICO-FINANZIARI DI FINE ANNO (NON HAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN) 2- PERCHÉ IL COSTO MEDIO DELLA RACCOLTA DEL DENARO È STATO DELL’1,9% MENTRE IL TASSO MEDIO DEI PRESTITI ALLA CLIENTELA È ARRIVATO AL 4,18%, PIÙ 0,57, PIÙ DEL DOPPIO? 3- PERCHÉ UNICREDIT RISULTA AVER PRESTATO BEN 36 MILIONI € AL GRUPPO BIASI DEL PRESIDENTE BIASI CHE PRESIEDE LA FONDAZIONE CHE HA A SUA VOLTA IL 4,9 % DI UNICREDIT? 4- PERCHÉ LA CAPATAZ DI VIALE MAZZINI LORENZA LEI, CHE PREVEDE IN ARRIVO CIRCA 1600 CAUSE DI LAVORO DI COLLABORATORI VERSO LA RAI, NON COGLIE L’OCCASIONE DI LICENZIARE ANCHE LEI, LA OPUS LEI, PER EVIDENTE DIFFICOLTÀ A GESTIRE IL PERSONALE? 5- PERCHÉ FINORA NESSUNA DELLE FONDAZIONI AZIONISTE DI UNICREDIT HA VOGLIA DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE NEL PROCESSO “BRONTOS” PER LA PRESUNTA FRODE FISCALE DELL’ERA DI ALESSANDRO PROFUMO CHE HA PORTATO AL SEQUESTRO DI 245 MILIONI?

I PERCHÉ ECONOMICO-FINANZIARI DI FINE ANNO
Bankomat per Dagospia

1- FURBANKIOTTI - Perché non avevamo letto prima il report mensile dell'ABI? Vi si narra che ad ottobre 2011 il sistema bancario ha prestato ai clienti il 4,9% in più rispetto all'anno prima. La raccolta, ancorché di meno, tuttavia cresce del 2,8%. Ma quello che impressiona di più, a fronte di un mercato della raccolta e dei prestiti che, malgrado le balle diffuse a piene mani, comunque cresce e non cala (e con tassi ben superiori ad altre industrie o al PIL nazionale!), è l'andamento del costo del danaro.

Il costo medio della raccolta è stato dell'1,9% (+0,46) mentre il tasso medio dei prestiti alla clientela è arrivato al 4,18%, più 0,57. Più del doppio! Allora chiediamoci: quale settore industriale consente all'impresa di rivendere le proprie merci con un ricarico del 100% abbondante? Non siamo scandalizzati del profitto, siano solo allibiti dal piagnisteo bancario. Godete allegri e non massacrateci i cabbasisi. Furbankiotti.

2- BANKO SCACCO - Perché Unicredit risulta aver prestato ben 36 milioni al Gruppo Biasi del Presidente Paolo Biasi che presiede la fondazione che ha a sua volta il 4,9 % della medesima banca? E se tenere in piedi il gruppo Biasi e ristrutturarne il debito è considerata un'operazione sensata, perché da gennaio ad oggi - a leggere "Repubblica" del 27 dicembre - Unicredit non ha però avuto tempo e modo di completare l'accordo e provvedere ad una parte del fabbisogno di nuova finanza (5,4 milioni), come tutto il resto del sistema bancario (tranne Efibanca)? Banko scacco?

3- BANKORAI - L'ex direttore del personale RAI, Lorenza Lei, che ha fatto carriera ed è diventata direttore generale qualche mese fa, negli ultimi giorni di Salò, prevede in arrivo circa 1600 cause di lavoro di collaboratori verso la Rai. Perché allora non cogliere l'occasione e licenziare anche lei, la Lei, per evidente difficoltà a gestire il personale? Se il capo del personale della Fiat o della Pirelli procurasse una simile valanga di contenziosi, che direbbero Marchionne o Tronchetti? Casomai litigassimo pure con Lei, saremmo a 1601, cambierebbe poco. Facciamo 1602 con Minzolini.

4- BANKONSIGLIO PER GLI ACQUISTI - Perché a quelli del consorzio del prosciutto di Parma è venuto in mente di spendere soldi per una vistosa pubblicità sui giornali, che in questi giorni recita testuale: "Che sia un 2012 meno crudo. Non è crudo, è di Parma"? Per far incazzare i tanti produttori di ottimo prosciutto crudo italiano non di Parma? Per ricordare che il prosciutto di Parma è merce per ricchi? Attivare il cervello prima di fare il prosciutto. E forse anche prima di comprarlo. Bankonsiglio per gli acquisti.

5-BANKOMATTI - Perché finora nessuna delle fondazioni azioniste di Unicredit ha manifestato intenzione di costituirsi parte civile nel processo "Brontos"? Per intenderci, quello nel quale il Procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo si accinge a dimostrare, inter alia, la grande presunta frode fiscale perpetrata dall'ex Amministratore delegato Alessandro Profumo e dal suo management nell'interesse di Unicredit.

Sarebbe un gesto esemplare se qualche fondazione iniziasse così bene il 2012, in ossequio un'etica che spesso lor bankieri ostentano insieme al presunto ruolo sociale sul mitico "territorio", prendendo le distanze da stili di management perlomeno opinabili e certamente dannosi.

Unicredit sta patendo da tempo e non poco la pessima reputazione che gli anni folli ed arroganti del vecchio management (solo in parte fuoriuscito) hanno procurato al gruppo bancario sul mercato, soprattutto delle piccole e medie imprese. Non dimentichiamoci delle tante partite creditizie imbarazzanti (su tutte, i danari dati a Ligresti) e dei derivati seminati a piene mani nei bilanci delle imprese, piazzati senza senno come contorno obbligatorio dei finanziamenti. Bankomatti.

5- BANKARELLE - "La Stampa" ci informa (27 dicembre) che dal 2007 al 2010 gli utili delle banche di credito cooperativo sono crollati, complessivamente, del 90%. Non risulta che il sistema bancario globale abbia perso altrettanto. Anzi. Ma allora non sarà il caso di ammettere, anche per le banche, che troppo "piccolo" non è affatto "bello" e che sulle virtù del sistema cooperativo, quello sano, quello "vicino ai clienti", "al territorio" - e via con altra paccottiglia tardo leghista di supporto - su tutto questo alcuni ci raccontano un sacco di frottole da bar sport?

Forse è meglio una normale banca di medie dimensioni, con manager a standard di mercato e capitali sufficienti che non un'aziendina creditizia da strapaese, dominata dai ragionieri e presieduta da piccoli ras locali che giocano a fare Mattioli o Cuccia. Bankarelle

6- BANKOBANANA - Berlusconi si è dimesso, ma pare si stia agitando incitato dai suoi modesti collaboratori dell'ultima ora. Speriamo non abbia la sindrome di Vittorio Amedeo II, che per fortuna aveva un figlio in gamba ed un ottimo primo ministro. Al primo accenno di voler rientrare Carlo Emanuele terzo ed il marchese d'Ormea rinchiusero il vecchio re in regale ma definitiva prigionìa.

All'ultima amante di re Vittorio, che già sognava il rientro alla grande e finalmente con il rango di regina, la mitica Marchesa di Spigno, andò pure peggio: reclusa in convento a Pinerolo. Olgettine di ogni ordine e grado, leggete la storia! O peggio, speriamo che il Cavaliere non soffra della sindrome di Napoleone all'Elba, altrimenti finisce poi anche a Sant'Elena dopo qualche altro migliaio di morti inutili.

Buon anno da Bankomat

 

 

AbiPaolo Biasi Lorenza Lei - foto AnsaSCANNATORE DI PROSCIUTTO Tosi Biasi e ProfumoCREDITO COOPERATIVO FIORENTINOCovert Time - Forza Gnocca

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