valerio m visintin

LADY CORATELLA INTERVISTA VALERIO M. VISINTIN, IL CRITICO MASCHERATO: ''LA CRITICA GASTRONOMICA NON ESISTE. C'È SOLO UN MUCCHIO DI GENTE CHE SCRIVE DI RISTORANTI, SPINTA DA QUESTI MOTIVI: LO SCROCCO, LA CONVENIENZA PERSONALE, GLI AFFARI CONGIUNTI, IL BUON VICINATO, GLI GLI SPONSOR O LA SMANIA DI UN SELFIE CON LO CHEF'' - ''TRIPADVISOR È UN’OTTIMA IDEA CON ENORMI LIMITI. CHE ORA HA PURE UN CONFLITTO DI INTERESSI'' - E SMONTA LE GUIDE DI 'ESPRESSO' E MICHELIN

 

Rivoluzione nella critica gastronomica. Enzo Vizzari, direttore della guida dei ristoranti de L'Espresso seppellisce il sistema dei punteggi per valutare i ristoranti. (IN FONDO ALLA PAGINA L'ARTICOLO DI 'REPUBBLICA' CHE NE PARLA)

 

Lady Coratella intervista il critico mascherato del 'Corriere della Sera', Valerio M. Visintin che spara a zero su guide, critici e scrocconi.

 

 

LC: Anzitutto chiarisca la sua posizione in merito alla questione dei punteggi fin qui utilizzati dalla critica gastronomica.

 

VISINTIN COVERVISINTIN COVER

VMV: Per rispondere a questa domanda, dobbiamo innanzitutto far finta di credere alla lealtà di quei voti. Dimenticando il concerto di pastette, amicizie improprie e camarille che fa da sottofondo al rutilante mondo del food. Occorrerà un certo sforzo, ma è necessario. Fatto? Bene. Diciamo, allora, che nel nostro ambito i voti sono una sintesi imperfetta. Perché la ristorazione non è un panorama omogeneo. Ma un arcipelago di realtà del tutto differenti.

 

Se assegno un 6,5 al ristorante dello chef di grido da 200 euro al cranio, firmo una bocciatura. Se riconosco identico voto all’osteriaccia sotto casa, è una promozione. D’altra parte, è chiaro che i due locali non possono essere allo stesso livello. Insomma, non ci si può riferire alla stessa unità di misura, quando dobbiamo soppesare il rendimento di ristoranti con cilindrate e calibri diversi.

 

 

LC: Cosa cambia, in sostanza, ora che la guida de L'Espresso non assegna più punteggi, ma giudizi espressi in cappelli?

 

VALERIO VISINTINVALERIO VISINTIN

VMV: Saranno valutazioni ancor più ambigue e imprecisate. Ma non è che cambi granché nella sostanza. Ha tutta l’aria di una svolta promozionale studiata per dare un senso a uno strumento decotto e anacronistico. È un tentativo estremo di rianimazione.

 

LC: Lo scorso anno, per la prima volta, la guida assegnò 20/20 al ristorante Osteria Francescana di Massimo Bottura, Dopo alcuni mesi fu riconosciuto come migliore ristorante al mondo in una classifica internazionale ritenuta molto rispettabile (World's 50 Best Restaurants). Ecco il punto: quanto rispetto ha lei per queste classifiche? Da palato formato ed esperto, le reputa attendibili?

 

VMV: Queste classifiche valgono soltanto per chi le cavalca e per l’indotto commerciale che si trascinano dietro, cara Lady Coratella. Quella alla quale fa riferimento , in particolare, è sostenuta dalla Nestlé: una multinazionale che non mi  pare allineata ai valori della cosiddetta alta cucina.

 

LC: In generale se dovesse rimettersi a una guida o al nome di un critico, per la scelta del ristorante a chi si affiderebbe?

 

VMV: Mi viene in mente solo il nome di Edoardo Raspelli.

 

 

LC: Sempre più persone scelgono TripAdvisor, una sorta di guida dei consumatori, recensori inesperti che, spesso sulla base di una singola esperienza, acclamano o condannano un'attività commerciale di ristorazione. Lei cosa ne pensa di questo modo di fare critica?

 

valerio m. visintin valerio m. visintin

VMV: TripAdvisor è un’ottima idea con enormi limiti. Tuttavia, rispetto alla critica militante, ha il merito di offrire tra le righe qualche impressione utile. Però, va ricercata con cura, setacciando un’infinità di commenti farlocchi o inattendibili. Certo, non giova alla credibilità di Tripadvisor l’acquisizione di un’interfaccia commerciale, thefork, sistema di prenotazioni con sconto incorporato. È un conflitto di interessi che avrebbero potuto risparmiarsi.

 

 

LC: E adesso "fiato alle trombe": senza freni, secondo lo stile della casa. Ci dica la sua visione sullo stato dell'arte della critica gastronomica.

 

VMV: La critica gastronomica italiana non sta né bene, né male. Semplicemente, non esiste, salvo isolate eccezioni. C’è, questo sì, un mucchio di gente che scrive di ristoranti e di cuochi. Un’alta marea sospinta da nobili valori: lo scrocco, la convenienza personale, gli affari congiunti, il buon vicinato, gli intrecci con gli sponsor o la smania di un selfie con lo chef. Al di là delle colpe individuali, in cima alla lista dei responsabili di questo degrado dobbiamo porre la categoria degli editori. La verginità di un giudizio si difende con l’indipendenza economica di chi è comandato a esprimerlo. E in genere i compensi sono soltanto delle micragnose mancette.

ENZO VIZZARIENZO VIZZARI

 

 

LC: E i blog?

 

VMV: Le dirò: blogger e giornalisti sono ormai indistinguibili. Il che sarebbe anche una buona notizia, tutto sommato, se il livellamento non fosse avvenuto al ribasso. Questa brava gente condivide tutto: feste, banchetti, inaugurazioni, brindisi. E, già che ci sono, anche idee e giudizi. È un poderoso organismo pluricellulare, che agisce compattamente, vigilato da un formidabile sistema immunitario. Chi sgarra, viene espulso e spernacchiato.

 

 

LC: Molto bene, così mi piace. Andiamo avanti con gli chef, con le star della TV, quelli che riempiono gli stadi e incollano migliaia di persone davanti agli schermi televisivi a seguire un talent di bruciapadelle presi a schiaffi da cuochi che firmano autografi.

 

TRIPADVISOR RECENSIONITRIPADVISOR RECENSIONI

VMV: Fenomenologia nazional-popolare. Ogni periodo storico, breve o lungo che sia, coltiva i propri miti. Il fatto curioso e inedito, che si manifesta in questa circostanza, è che le star del momento sono misconosciute per quel che sanno fare, dato che appartengono a un mercato strettamente elitario. Mentre raggiungono la fama per le attività che non gli sono proprie: le trasmissioni televisive, le pubblicità di patatine, i sermoni paroliberi.

 

 

 

LC: Nonostante qualcuno si sia montato la testa e si senta Dio in terra, dovremmo essere fieri della nostra ristorazione, sta crescendo sensibilmente e il comparto è una risorsa importante per il nostro paese ma, come dice Licia  Granello, chi cresce e si evolve maggiormente sono i locali medi. Lei è d'accordo? E, tendenzialmente, se dovessimo immaginare tre fasce di offerta, quale riconoscerebbe come più attraente e affidabile? Insomma Visintin le sto chiedendo dove preferisce mangiare, considerando che prima che critico è un grande palato, appassionato di buona tavola.

 

VMV: Dovremmo essere fieri della cucina italiana e del patrimonio agroalimentare sulla quale si erge. No, a me pare, invece, che la ristorazione non stia vivendo un passaggio aureo. A meno che non si scambi per un sintomo di benessere l’inflazione di insegne che sta deflagrando, con particolare intensità nei grandi centri urbani.

TRIPADVISOR RISTORANTITRIPADVISOR RISTORANTI

 

La qualità media, inevitabilmente s’annacqua e si inquina di luoghi comuni e di mode replicate sino alla nausea. Piuttosto, a crescere sul serio è la partecipazione attiva della malavita organizzata, che ovviamente non limita il proprio raggio d’azione a qualche pizzeria di buon comando. Non di meno, aumenta il malaffare disorganizzato: finanziamenti occulti per riciclare fondi segreti di professionisti e imprenditori, truffe alimentari, infrazioni sanitarie, sfruttamento dei lavoratori, scontrini non battuti, stipendi in nero, contratti violati, fallimenti a catena.

 

Se la signora Granello e gli altri illustri miei colleghi guardassero alle cose con minor superficialità, potremmo attingere a riflessioni meno banali e più rispondenti alla realtà dei fatti.

Quanto a me, sogno un tavolo davanti al mare della Corsica.

 

tripadvisortripadvisor

 

LC: La guida de L'Espresso, come annunciato dal direttore Vizzari, quest'anno assegnerà dei premi speciali di cui uno ad un maître. Visintin, quanto pesa il servizio nelle sue valutazioni?

Se mangia bene, ma si sente a disagio in sala a causa del servizio, tornerà in quel ristorante?

 

VMV: Di certo non torno. Il servizio ha un enorme peso specifico. Però, non si consideri, alla voce “servizio”, soltanto la solerzia dei camerieri. Si tratta di una complessa grammatica che segna il rito conviviale di un pasto e ne determina il successo o l’insuccesso più di qualsiasi altro elemento. Per questa ragione, le maggiori guide (Espresso e Michelin) lo pongono in sottordine, consegnando stelline, voti e cappelli esclusivamente alla cucina (lo sapevate?). Non c’è nulla di più ottuso dello snobismo.

 

 

LC: Un critico gastronomico affermato ed influente, può giudicare un ristorante, un lavoro artigianale, in base ad una sola esperienza? Che sappia io le guide più note fanno più di una verifica, ma non sempre è così, soprattutto nella critica satellite.

masterchef gualtiero marchesimasterchef gualtiero marchesi

 

VMV: Penso che nella maggior parte dei casi una visita possa bastare. Anche se convengo che sarebbe saggio poter bissare i sopralluoghi. Qualche volta lo faccio. Ma è un’opzione che centellino, per ragioni di tempo e di quattrini. Ho dei limiti, lo ammetto. Perciò, ammiro incondizionatamente le guide e la loro miracolosa fecondità.

 

 

 

 

GUIDA MICHELIN GUIDA MICHELIN

 

Prendiamo le cifre della Michelin, che confessa candidamente di disporre di un’ottantina di ispettori per l’Europa intera. Non basterebbero per coprire l’Italia. A meno che non si tratti di uomini dotati di superpoteri, come quelli della guida dell’Espresso, che due anni fa riuscirono in un’impresa ultraterrena: redigere la cronaca di una cena in un ristorante (Alice, a Milano) che ancora non esisteva. Come si fa a non volergli bene?

 

 

2. ADDIO VOTI AI RISTORANTI LA RIVOLUZIONE IN CUCINA DELLA GUIDA ESPRESSO

Licia Granello per ''la Repubblica''

 

LA rivoluzione dei cappelli.

GUIDA MICHELIN GUIDA MICHELIN

L’appuntamento ferragostano con le anticipazioni della Guida Espresso 2017, che vedrà la luce come sempre in autunno, quest’anno si veste di nuovo. Lo scorso anno, i venti ventesimi all’Osteria Francescana di Massimo Bottura, riconoscimento doppiato a inizio estate col primo posto nella classifica mondiale 50Best, in qualche modo hanno chiuso un ciclo. Per inaugurare quello nuovo, il curatore Enzo Vizzari ha scelto di abbandonare i voti per riscalettare i migliori ristoranti italiani utilizzando i cappelli. «Edizione dopo edizione ci siamo resi conto della difficoltà crescente di giudizi espressi in frazione di punto su locali fra loro profondamente diversi e lontani, per storia, cultura, dimensione, stile di cucina…

 

Qualche anno fa, abbiamo deciso di eliminare i punteggi inferiori ai quattordici ventesimi. Per l’edizione 2017, abbiamo optato per la scelta più radicale».

Dei 200.000 punti di ristoro disseminati in tutto il Paese, la nuova guida ne seleziona 2.700, raccontandone in modo più o meno sintetico duemila. Per ciascuno di essi, il giudizio va da “nessun cappello”, per indicare una tavola valida nella sua categoria, a “cinque cappelli” per l’eccellenza in cucina. Un’esigenza — quella di evitare l’eccessiva frammentazione nei punteggi — figlia della crescita ulteriore della ristorazione.

 

GUIDE ESPRESSOGUIDE ESPRESSO

Lo stato dell’arte della cucina italiana, infatti, non è mai stato tanto soddisfacente. Trainato dall’effetto- Bottura, l’intero settore ha spostato più in alto l’asticella della qualità, malgrado burocrazia e tassazione pesino come macigni sulle tante realtà familiari che fanno grande la nostra gastronomia. Certo, la mala pianta dei mangifici tristanzuoli e la millanteria chi scambia forma con contenuto non sono scomparsi.

 

In compenso, nelle città si moltiplicano le trattorie urbane, alimentate dall’alleanza virtuosa con i piccoli produttori delle campagne intorno, gli uni a garanzia economica degli altri. Un gradino più su, si evolvono anche i locali “medi”, supportando la cucina con ambiente e servizio all’altezza. Il Piemonte guida la pattuglia delle regioni in bilico perfetto tra innovazione e tradizione.

 

Alle sue spalle, crescono Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tra le città, Milano meglio di Roma. Gli altri due focus della guida riguardano giovani e pizzerie. I ragazzi — prodigio di ieri aprono con entusiasmo e fatica infinita i loro locali (Lorenzo Cogo, El Coq, Vicenza), o affiancano felicemente i loro genitori (i fratelli Spadone, La Bandiera di Civitella Casanova, Pescara). Passerella d’onore per le pizze d’autore, fatte con farine di grani antichi, lunghe lievitazioni e trionfo di ingredienti buonissimi, dalla salsa di pomodoro San Marzano (vero) alle mozzarelle a latte crudo e olio extravergine. I pizzaioli studiano, si confrontano, finalmente fanno gruppo. Tutte da provare, in attesa delle recensioni della guida.

 

massimo bottura  9massimo bottura 9massimo bottura  8massimo bottura 8MASSIMO BOTTURAMASSIMO BOTTURA

 

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...