LIBERA PILLOLA IN LIBERO SUPERMERCATO – LA GUIDI VUOLE CHE I FARMACI DI FASCIA “C” SIANO VENDUTI ANCHE AL SUPERMARKET – MA È SCONTRO CON LA LORENZIN CHE DIFENDE LE FARMACIE

Michele Bocci per “la Repubblica

 

pillola maschilepillola maschile

Farmaci di classe C, cioè prescritti con ricetta bianca e a carico del paziente, in vendita nelle parafarmacie, come quelle di supermarket e centri commerciali: la rivoluzione nel commercio delle medicine è scritta nel piano di liberalizzazioni inserito nel Ddl sulla concorrenza del ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi.

 

E non piace per niente alla collega Beatrice Lorenzin, responsabile della Salute. Ieri pomeriggio, dopo che la prima ha ribadito il suo progetto, c’è stato un contatto teso tra i due ministri, con Lorenzin che ha promesso di andare a uno scontro duro nella prossima riunione del Governo se Guidi non cambierà il suo progetto sulla sanità.

pillole pillole

 

Il piano prevede anche una liberalizzazione delle farmacie, per rendere più facile avviare questo tipo di attività, mentre non sembra essere nel testo l’ipotesi, circolata tempo fa, di permettere alle parafarmacie anche la vendita dei generici. I provvedimenti ricalcano quelli che tentò di prendere il governo Monti, che aumentò le farmacie (più 2.500) ma per il resto fu stoppato. D’altronde una sentenza della Corte di giustizia europea e una della Corte costituzionale hanno negato la possibilità di cambiare il sistema di vendita dei medicinali in Italia.

 

beatrice lorenzin giuseppe fioronibeatrice lorenzin giuseppe fioroni

Tutto il pacchetto delle liberalizzazioni, che coinvolgono anche settori come trasporti, banche, comunicazioni, energia, assicurazioni, dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri il 20 febbraio. Si tratta di un provvedimento che nasce anche dalla relazione dell’Antitrust. I vari uffici dei ministeri coinvolti si stanno parlando per arrivare alla stesura finale. Lorenzin ha fatto notare a Guidi come la misura sulle farmacie metterebbe a rischio la sicurezza dei pazienti, produrrebbe un aumento della spesa farmaceutica mettendo in crisi i punti vendita rurali e dei piccoli comuni. Inoltre potrebbe avere ripercussione sul Patto della Salute che si sta chiudendo con le Regioni.

lorenzin boschilorenzin boschi

 

Contro l’ipotesi del ministero dello Sviluppo economico ieri si sono pronunciati in tanti, in modo più o meno ufficiale. Dai medici di famiglia ai pediatri fino, ovviamente, ai farmacisti. «Bisogna dire no alla ricetta medica nei supermercati, perché è autolesionista uno Stato che smonta pezzo per pezzo un servizio pubblico che funziona ed è erogato da operatori privati», dice Annarosa Racca di Federfarma.

 

federica guidi (2)federica guidi (2)

«Siamo già stati oggetto di ripetute misure di deregolamentazione — prosegue — le multinazionali della grande distribuzione che nei loro Paesi di origine non sono riuscite a ottenere la possibilità di vendere nei loro ipermercati anche i farmaci, stanno cercando di ampliare il proprio business in Italia».

 

Sulla stessa linea anche la federazione degli Ordini dei farmacisti e vari parlamentari. È favorevole alla misura ipotizzata da Guidi, invece, Davide Gullotta, presidente della Federazione delle parafarmacie. «Adesso tocca al premier Renzi scendere in campo al fianco del ministro affinché la proposta di legge in questione trovi la più ampia condivisione a livello di governo».

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…