jerome powell inflazione

MERCATI CON POCA FED - WALL STREET NON HA REAGITO BENISSIMO ALL’AUMENTO DEI TASSI DECISI DA JEROME POWELL: IERI IL NASDAQ HA PERSO IL 6% (E ANCHE OGGI È IN CALO), E IL DOW JONES IL 3 - ALL’INIZIO LA REAZIONE ERA STATA POSITIVA, POI PERÒ GLI INVESTITORI SONO TORNATI A GUARDARE ALLE PRESSIONI INFLAZIONISTICHE E LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE HANNO SUBITO PERSO DI VALORE. GLI ECONOMISTI SONO CERTI CHE LA RECESSIONE È ALLE PORTE…

JEROME POWELL

1 - BORSA: WALL STREET APRE IN CALO, DJ -0,61%, NASDAQ -0,65%

(ANSA) - Wall Street apre in calo. Il Dow Jones perde lo 0,61% a 32797,25 punti, il Nasdaq cede lo 0,65% a 12.237,97 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 9,54% a 4.124,34 punti.

 

 

2 - L'EFFETTO FED SCUOTE I MERCATI GLOBALI CROLLA IL NASDAQ E SI INFIAMMA

Fabrizio Goria per “La Stampa”

 

L'aumento dei tassi deciso dalla Fed fa sbandare i mercati finanziari. L'impatto su Wall Street è stato severo. Ieri il Nasdaq è arrivato a perdere oltre il 6,00%, salvo poi ritracciare in modo lieve nel finale di seduta. Ma anche il listino dei titoli industriali, il Dow Jones, ha perso oltre 1.000 punti, con una flessione di oltre 3 punti percentuali.

INFLAZIONE USA

 

Pesante il mercato obbligazionario, con il rendimento dei Btp italiani, Bund tedeschi e Treasury statunitensi ai massimi dagli ultimi quattro anni. E lo spread fra Btp e Bund vola a ridosso dei 200 punti base. A preoccupare gli investitori sono tre elementi su tutti.

 

Da un lato la guerra in Ucraina. Dall'altro un'inflazione più persistente e significativa di quanto previsto dalle banche centrali. In mezzo, uno scenario di possibile recessione, che potrebbe portare a uno scenario stagflattivo, con il combinato disposto di una contrazione economica seguita da costanti fiammate dei prezzi al consumo.

 

A patire gli effetti più rilevanti, due segmenti: i titoli tecnologici e i beni discrezionali.

Sul primo versante, come rimarcato da J.P. Morgan, si sconta il fatto che «la pandemia sta diventando endemia» e che «molte delle valutazioni registrate negli ultimi due anni sono state frutto di una frenesia troppo spesso ingiustificata dai fondamentali di lungo periodo».

jerome powell

 

Nel secondo fronte, fra i titoli più colpiti dalle vendite negli Usa ci sono stati Amazon, eBay ed Etsy. Ovvero, i big del commercio elettronico, alcuni fra i veri vincitori (morali e materiali) dei lockdown che hanno contraddistinto gli ultimi 24 mesi. Il risultato è stato una presa di realizzo copiosa sui listini newyorkesi, dal Dow Jones all'S&P 500, passando per il Nasdaq e il Russell 2000.

 

Dopo il secondo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, i 50 punti base decisi mercoledì che fanno seguito ai 25 punti di marzo, la reazione degli operatori è stata positiva. Tuttavia, il sollievo è durato poco, come spiegato da Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Markets: «Il rally è durato solo una seduta e all'apertura dei mercati statunitensi gli investitori sono tornati a guardare alle persistenti pressioni inflazionistiche».

 

JANET YELLEN JEROME POWELL

Secondo Diodovich, le parole di Powell di mercoledì, che avevano escluso rialzi maggiori di 50 punti base nei prossimi meeting, «hanno perso di valore». I mercati, dice l'analista, continuano a guardare al sentiero di crescita dei prezzi al consumo, costante e senza ostacoli per il momento. Ne deriva un atteggiamento noto da tempo: laddove cresce il rendimento del tech, scende l'obbligazionario. E viceversa.

 

Azioni contro titoli di Stato, crescita contro valore. Conflitti di portafoglio che durano da tempo ma che, in uno scenario incerto come quello attuale, sono diventati fondamentali. Per ora, come anche ribadito dagli economisti di Goldman Sachs a più riprese, la base è che ci sarà una recessione. E gli operatori, vendendo gli asset più rischiosi, stanno scegliendo la protezione. -

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