MILANO SULL’OTTOVOLANTE CHIUDE A +2,19%, MIGLIORE IN EUROPA - LE BANCHE RIPRENDONO FIATO, LO SPREAD SI ASSESTA A 390 - CRISI GRECA: DOMANI TELECONFERENZA PAPANDREU-MERKEL-SARKOZY (NON DITE AI PM DI NAPOLI CHE LO POTEVA FARE ANCHE IL BANANA) - MINISTERO DELL’ECONOMIA: “CON LA CINA SOLO INVESTIMENTI, NO OPERAZIONI SUI TITOLI” - MARPIONNE: RICHIESTA AIUTO ALLA CINA NON È UN BUON SEGNO - BOOM DI IMPRESE FALLITE NEL PRIMO SEMESTRE - BANCHE USA CONTRO BASILEA III - VENDEMMIA 2011 AI MINIMI STORICI…
1 - BORSA MILANO CHIUDE IN RIALZO DI OLTRE 2%, SOSTENUTA DA BANCARI
reuters - Piazza Affari ha chiuso in rialzo di oltre il 2% una seduta fortemente volatile, grazie al rimbalzo dei titoli bancari, dopo il crollo delle ultime due sedute.
"Il mercato risale sulle rassicurazioni arrivate dall'Europa sul fronte della Grecia e dell'Italia", commenta un gestore. Le speranze di nuovo sostegno politico alla Grecia da parte di Francia e Germania hanno dato sostegno a tutte le borse europee, anche se la borsa milanese ha sovraperformato molti listini.
L'indice FTSE Mib ha chiuso in rialzo del 2,19%, dopo due sedute da dimenticare, mentre l'indice benchmark europeo FTSEurofirst ha guadagnato lo 0,94% . L'All Share è avanzato dell'1,87% e lo Star dello 0,72%. Volumi pari a 2,6 miliardi di euro circa.
In evidenza i bancari, in forte rialzo dopo le perdite registrate nelle ultime due sedute. UBI ha guadagnato l'8%, UNICREDIT il 7,43% e INTESA SP il 6,34%. Il migliore titolo dell'indice principale è stata però POP MILANO (+8,35%), salita più degli altri istituti sulle crescenti attese riguardo l'introduzione di una nuova governance, sul tavolo del cda in corso oggi . Più debole invece MEDIOBANCA, che si è fermata poco sopra la parità (+0,42) dopo il declassamento di Ubs a "neutral" da "buy".
Positivi i bancari anche nel resto d'Europa, con il Dj Stoxx di settore che è salito del 3,58%. ENI è riuscita a recuperare nel pomeriggio e a chiudere in territorio positivo (+0,84%), in una giornata non brillante per i titoli energetici.
Hanno terminato la seduta sotto la parità , con ribassi superiori all'1%, LUXOTTICA , ATLANTIA e FINMECCANICA. Tra i titoli a minore capitalizzazione, GAS PLUS mette a segno un balzo del 13,6% che si somma al +11% di ieri. In spolvero anche la S.S. LAZIO.
2 - BORSE EUROPEE: LONDRA +0,87%, FRANCOFORTE +1,85%, PARIGI +1,41%...
(LaPresse) - Chiusura sopra la parità per le principali Borse europee. Il Ftse 100 di Londra termina in rialzo dello 0,87% a 5.174,25 punti, il Dax di Francoforte guadagna l'1,85% a 5.166,36 punti e il Cac 40 di Parigi l'1,41% a 2.894,93 punti. Nel listino francese riesce il rimbalzo delle banche, con Credit Agricole (+6,73%), Bnp Paribas (+7,2%) e Societe Generale (+14,96%). A Madrid, l'Ibex balza del 2,53% a 7.834,2 punti.
3 - SPREAD BTP-BUND TORNATO SOTTO IL 4% A QUOTA 390 PUNTI BASE...
(LaPresse) - Alla chiusura dei mercati europei, lieve calo della pressione sui titoli di Stato italiani. Lo spread tra Btp decennali e Bund si attesta a 390 punti base, sotto i livelli record oltre i 400 punti toccati oggi. Il rendimento dei Btp è al 5,65%. Il differenziale di rendimento tra i Bonos spagnoli e i buoni di Berlino è a 359 punti base.
4 - BORSA USA, INDICI POSITIVI SU ACQUISTI TECH, PESANTE BEST BUY...
reuters - L'azionario Usa è in rialzo contenuto grazie agli acquisti sui titoli tecnologici, anche se la persistente incertezza su come i leader europei riusciranno a risolvere la crisi del debito greco sta limitando i guadagni.
Intel, Oracle e Apple guidano il rialzo: Apple Inc sale dello 0,6% a 382,11 dollari, Intel avanza dello 0,8% a 20,32 dollari, mentre Oracle sale del 2% a 27,33 dollari. Le grandi società tecnologiche che staccano il dividendo sono considerate relativamente sicure rispetto a un mercato dove domina l'incertezza e il rischio.
A scendere sono, invece, i titoli dei cosiddetti consumer staple, come Best Buy, la catena di elettronica. "Il mercato può andare su e giù nel corso del giorno, ma i movimenti non sono solidi a causa dell'incertezza che regna sui mercati", osserva un trader.
Alle 17,00 il Dow Jones è piatto a 11.056 punti, il Nasdaq avanza dello 0,7% a 2.512 punti e lo S&P'500 cresce dello 0,42% a 1.167 punti. "Il prossimo livello dove potremmo vedere qualche movimento più solido è 1.200 punti sullo S&P, ma siamo molto lontani", aggiunge un broker.
5 - CRISI: DOMANI TELECONFERENZA PAPANDREU-MERKEL-SARKOZY...
Radiocor - Domani e' prevista una teleconferenza tra il primo ministro greco Georges Papandreu, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nic olas Sarkozy. Lo riferiscono fonti governative greche, precisando che la teleconferenza e' stata decisa, sullo sfondo delle nuove inquietudini sulla situazione finanziaria greca, 'in vista della riunione europea' prevista per il fine settimana a Wroclaw (Polonia)
6 - GRECIA, MINISTRO FINANZE OLANDA: PRONTI ANCHE A SCENARI INIMMAGINABILI...
(LaPresse/AP) - "Siamo preparati a ogni scenario possibile e anche a quelli quasi inimmaginabili". Lo ha detto il ministro delle Finanze olandese, Jan Kees de Jager, in riferimento alla crisi del debito greco e all'eventualità di un default. Alla domanda se gli scenari inimmaginabili comprendano anche un eventuale fallimento di Atene, de Jager ha risposto: "Includono tutti gli scenari, sia quelli probabili che improbabili, ma non posso dirvi nello specifico quali".
7 - CRISI, TESORO: TITOLI TENGONO, NESSUN AIUTO CHIESTO A CINA...
(LaPresse) - "La domanda di titoli di Stato italiani tiene. Non abbiamo richiesto alcun aiuto particolare alla Cina". Così, in una nota, il sottosegretario all'Economia, Antonio Gentile. Ieri il Financial Times ha riferito di un interesse di Pechino all'acquisto di titoli di stato italiani tali da permettere il controllo di circa il 4% del debito pubblico.
"Con la Cina - aggiunge Gentile - non c'è stata nessuna operazione straordinaria sull'acquisto di titoli, ma solo incontri istituzionali in calendario da tempo per valutare opportunità di investimento in Italia, prevalentemente a carattere industriale"
8 - CRISI, BOOM DI IMPRESE FALLITE, +10,3% NEL PRIMO SEMESTRE 2011...
(LaPresse) - Aumenta il numero di aziende fallite in Italia. Nel primo semestre 2011 è cresciuto del 10,3% il numero delle imprese in default rispetto allo stesso periodo del 2010. Il dato è diffuso dall'osservatorio crisi d'impresa del Cerved Group. Il settore più colpito è quello del terziario, nel quale il numero di aziende fallite è aumentato del 16,4%. In controtendenza invece l'industria, che registra un calo del 2,1%.
I casi di bancarotta dei primi sei mesi dell'anno toccano quota 6.400. I dati relativi ai bilanci delle società di capitale indicano che a fallire sono soprattutto imprese che tre anni prima della procedura non avevano depositato il proprio bilancio (circa un terzo del totale) oppure aziende di piccola dimensione (il 44% di quelle fallite nel primo semestre aveva meno di due milioni di Euro di attivo).
9 - MERKEL: RISOLUZIONE CRISI SARÃ UN PROCESSO MOLTO LUNGO E GRADUALE...
(LaPresse/AP) - "La risoluzione della crisi del debito sarà un processo molto lungo e graduale". Sono le parole del cancelliere tedesco Angela Merkel, dopo l'incontro con il primo ministro finlandese Jyrki Katainen a Berlino. La Merkel ha rifiutato le opinioni di chi sostiene che la bancarotta della Grecia porterebbe a una soluzione rapida della crisi del debito dell'eurozona. Secondo il cancelliere, l'Europa deve continuare a portare avanti sforzi per tagliare i deficit del budget e migliorare la propria competitività . "La crisi del debito - ha proseguito - non può evaporare con un neologismo alla moda, sia questo eurobond, insolvenza o altro".
La Merkel ha poi sottolineato i potenziali pericoli di un'azione non sperimentata in passato per la risoluzione della crisi. "Dobbiamo sempre tenere a mente che tutto ciò che facciamo - ha spiegato - avviene in modo controllato conoscendo le conseguenze delle nostre azioni, perché altrimenti potrebbe succedere qualcosa che nessuno di noi vuole e che potrebbe avere conseguenze molto, molto difficili per tutti".
Il secondo prestito di salvataggio alla Grecia ha subito ritardi nell'erogazione, soprattutto a causa della richiesta di collaterali da parte della Finlandia in cambio del suo contributo. Atene e Helsinki hanno raggiunto un accordo a riguardo che ha provocato la rabbia di altri Paesi dell'euro. La Merkel si è detta "molto ottimista" sulla risoluzione del problema: "Credo che vogliamo e riusciremo a trovare una soluzione aperta a tutti i partner e che allo stesso tempo soddisfi le richieste della Finlandia".
10 - USA, TASSO DI POVERTÃ SALE AL 15,1%, DATO PEGGIORE DAL 1983...
(LaPresse/AP) - Secondo il dato diffuso dal Census Bureau, che si riferisce al 2010, i poveri erano circa 46,2 milioni, un cittadino americano su sei. Nel 2009 le persone costrette a vivere in una condizione di povertà erano state 43,6 milioni, il 14,3% della popolazione. In crescita anche il numero di chi è non ha un'assicurazione sanitaria. L'anno scorso gli scoperti erano 49,9 milioni. Il calo degli assicurati è dovuto per lo più alla perdita di posti di lavoro, che è costata anche la fine della copertura sanitaria garantita dai datori di lavoro. Le recenti modifiche alla sanità non avranno effetto fino al 2014.
11 - FIAT, MARCHIONNE: NO ALTRA SCELTA CHE LANCIO PANDA NONOSTANTE MERCATO...
(LaPresse/AP) - "Non c'era altra scelta che andare avanti con il lancio della nuova Panda, nonostante l'andamento dei mercati". E' quanto ha detto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, al Salone dell'auto a Francoforte. "Non è mai il momento giusto quando il mercato è debole", ma se la compagnia deve seguire la volatilità dei mercati "allora chiudiamo e andiamo a casa", ha detto Marchionne ai giornalisti. La produzione della Panda inizierà a novembre allo stabilimento di Pomigliano, ma Marchionne ha messo in stand by altri investimenti, compresi i piani per la produzione di Alfa Romeo e Suv nello stabilimento di Torino.
12 - CRISI, MARCHIONNE: NON Ã BUON SEGNO RICHIESTA AIUTO A CINA SU DEBITO...
(LaPresse/AP) - "Se da una parte le autorità della Cina che assorbono parte del debito italiano sarebbe un segnale di fiducia nel Paese, dall'altra il fatto che siamo dovuti andare là di per sè non è un buon segno". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, al Salone dell'auto a Francoforte
13 - BNP PARIBAS: NESSUN PROBLEMA PER RICORSO A FINANZIAMENTO IN DOLLARI...
(LaPresse/AP) - Bnp Paribas ha smentito di avere problemi per il ricorso al finanziamento in dollari. Al Wall Street Journal una fonte anonima aveva dichiarato che la banca francese non è più in grado di avere l'accesso ai fondi in valuta statunitense. La notizia aveva generato un tonfo delle azioni alla Borsa di Parigi di oltre il 7%, ma dopo la smentita dell'istituto di credito il rosso si è ridotto a circa tre punti percentuali.
14 - RIVOLTA DELLE BANCHE USA: NO ALLE REGOLE DI BASILEA...
Massimo Sideri per il "Corriere della Sera" - Non ha usato giri di parole il potente ceo di Jp Morgan, Jamie Dimon, tanto che il Financial Times ieri ha aperto così la versione cartacea: «Basilea 3 è antiamericana». E «gli Usa dovrebbero prendere in considerazione l'ipotesi di abbandonare la nuova regolamentazione internazionale delle banche». Parole pesanti che arrivano proprio mentre il sistema creditizio, non solo europeo, è in difficoltà (è di ieri la notizia di 30 mila tagli in Bank of America che dopo il crac Lehman aveva inglobato Merrill Lynch).
Dimon ha specificato di non essere contrario all'idea di rafforzare il sistema ma solo all'idea che venga imposto agli istituti più grandi come Jp Morgan un carico ulteriore. Secondo le regole di Basilea 3 gli istituti devono ricapitalizzare per portare il core Tier 1 al livello del 7% ma per i «pesi massimi» arriva al 9,5%. Per Dimon tra le cause del rallentamento c'è l'eccesso di regole, nate però proprio dagli eccessi che hanno portato nel 2008 alla crisi dei titoli tossici. «Basilea, derivati, regole di Volcker e Durbin, credo che stiano contribuendo».
15 - VENDEMMIA 2011 AI MINIMI STORICI: CALO 10% PRODUZIONE RISPETTO A 2010...
(LaPresse) - Per il 2011 si sta delineando una vendemmia ai minimi storici. E' quanto emerge dalla ricognizione dei vigneti effettuata congiuntamente da Unione Italiana Vini e Ismea nella prima settimana di settembre, che attesta la produzione poco al di sopra dei 42 milioni di ettolitri, il 10% in meno rispetto ai 46,7 milioni registrati dall'Istat per il 2010. Questo dato non solo riporterebbe l'Italia al secondo posto tra i Paesi produttori, dopo la Francia che stima circa 49 milioni di ettolitri (+8%), ma se confermato potrebbe segnare anche uno dei più bassi livelli per la produzione di casa nostra da mezzo secolo a questa parte: dal 1957 infatti si è scesi sotto soglia 43 milioni solo due volte, in quell'anno e nel 2007.
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