1- MORETTI SOTTO UN TRENO: I FRANCESI DI NTV VOGLIONO LA TRATTA SALERNO-PARIGI 2- ORSI CHE DA' DEL COGLIONE AL PRESIDENTE DEI VESCOVI ITALIANI BAGNASCO E IL PRESIDENTE DELLO IOR GOTTI TEDESCHI NON FA UNA PIEGA. ALLORA AVEVANO RAGIONE I MEMBRI DEL CONSIGLIO SOVRINTENDENZA DELLO IOR QUANDO LO CACCIARONO IN TRONCO “PER NON AVERE SVOLTO FUNZIONI DI PRIMARIA IMPORTANZA PER IL SUO UFFICIO” 3- A USCIRE CON LE OSSA ROTTE DALLE INTERCETTAZIONI INSIEME AD ORSI E GOTTI, ANCHE ALTRI PERSONAGGI ASSENTI AL CONVIVIO COME ALBERTO NAGEL (INFORMATORE DI ORSI), FLEBUCCIO DE BORTOLI (IL DIRETTORE CHE AVREBBE DOVUTO TUTELARE IL CAPO DI FINMECCANICA) E IL POVERO VITTORIO GRILLI (VITTIMA DI UNA MOGLIE TROPPO ZELANTE) 4- SANDY CANCELLA LE INIZIATIVE ITALIANE PREVISTE PER COMMENTARE LA NOTTE DI OBAMA

1- MORETTI SOTTO UN TRENO: I FRANCESI DI NTV VOGLIONO TRASPORTARE I PASSEGGERI DA SALERNO A PARIGI
Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie dello Stato si chiedono perché Mauro Moretti sia così agitato.

Dopo un rapido sondaggio hanno capito che negli ultimi giorni il ferroviere di Rimini si è innervosito per alcuni nodi che vorrebbe sciogliere prima delle elezioni in modo da arrivare con le carte giuste tra le mani per far capire al futuro Governo che la poltrona da ministro dei Trasporti sarebbe un riconoscimento più che legittimo per il lavoro svolto negli ultimi anni.

Tra le questioni che lo preoccupano c'è il disinteresse di Monti e Passera verso l'Autorità dei Trasporti, l'organismo che dovrebbe regolamentare la concorrenza mettendo dei paletti alle iniziative di Ntv, la società dove Luchino di Montezemolo ha passato il testimone della presidenza all'amico Antonello Perricone. A Moretti ha dato molto fastidio l'annuncio trionfalistico con cui Ntv ha dichiarato che nei primi sei mesi di esercizio sui supertreni "Italo" ha viaggiato 1,3 milioni di passeggeri e che il mese di ottobre ha visto un incremento del 24% rispetto a settembre.

Per far fronte alla sfida Moretti vorrebbe accelerare i tempi per la creazione di una Business Unit dedicata all'Alta Velocità dalla quale dovrebbe nascere in tempi rapidi una società autonoma da quotare in Borsa. In questo modo potrebbe portare nuove risorse a un'area che richiede investimenti pesanti, e nel suo mirino sono già entrati almeno tre nomi di candidati ideali, primo fra tutti l'ingegnere Donato Carillo, responsabile della direzione tecnica di Trenitalia, che ha sede a Firenze. Il capo delle Ferrovie ha bisogno di accelerare perché dal quartier generale di Ntv sono arrivate alle sue orecchie molte voci sulle intenzioni della società concorrente di prendere nuove iniziative.

Anche Dagospia nella sua infinita miseria è riuscito a sapere qualcosa di più su un certo malessere dei soci delle ferrovie francesi (SNCF) azionisti al 20% della società italiana. A Parigi, dove la società è guidata dal febbraio 2008 dal 54enne Guillaume Pepy, non si lasciano incantare dagli annunci trionfalistici sull'incremento dei passeggeri che viaggiano a bordo di "Italo" perché sanno benissimo che rispetto all'aumento dei viaggiatori valgono molto di più i margini che si possono ricavare dalla selvaggia battaglia sulle tariffe che si è scatenata tra Ntv e Ferrovie. Per questa ragione gli azionisti francesi vorrebbero che Ntv si impegnasse con un'azione di lobby molto intensa per far assegnare alla controllata italiana SNCF Italy una serie di tratte di servizi aggiuntivi rispetto a quelli oggi esistenti.

Secondo il loro progetto la società di Luchino, ormai nelle mani dell'amministratore delegato Sciarrone, dovrebbe piantare le sue bandierine in modo da offrire al mercato la chance di unico vettore italiano che riesce a trasportare i passeggeri da Salerno a Parigi.
È una strategia astuta e pericolosa per Moretti, ma non è l'unica novità che circola ai piani alti di Ntv. Sembra infatti che la società stia per mettere mano a una riorganizzazione che porterebbe a creare due Divisioni separate (chiamiamole pure Business Unit) in grado di gestire autonomamente le problematiche del mercato italiano e lo sviluppo delle attività internazionali.

Per adesso si tratta di un'idea ancora embrionale a cui si aggiunge, come elemento di assoluta novità, la voce secondo la quale il socio napoletano Gianni Punzo potrebbe sganciarsi da Ntv con una società autonoma interamente dedicata alla manutenzione che gli è stata affidata all'interno dell'Interporto campano di Nola. In pratica, Punzo potrebbe uscire dalla holding Mdp (azionista al 33,5% di Ntv) dove è entrato a gennaio 2009 con Luchino e Dieguito Della Valle, e farsi liquidare la sua quota per operare con una nuova struttura indipendente che potrebbe offrire i suoi servizi non solo a Ntv ma anche ai francesi di Alstom che sono anche fornitori delle Ferrovie dello Stato.

C'è quanto basta per capire che rispetto al fermento di Ntv, quasi rianimata dalle dimissioni di Luchino, il buon Moretti abbia più di un motivo per mettere il sale sulla coda ai suoi collaboratori.

2- ORSI CHE DA' DEL COGLIONE AL PRESIDENTE DEI VESCOVI ITALIANI E IL PRESIDENTE DELLO IOR GOTTI TEDESCHI NON FA UNA PIEGA
C'è da rimanere ammirati per lo zelo con cui i più grandi giornali italiani hanno fatto cadere nell'oblio il dialogo confidenziale tra Giuseppe Orsi e Gotti Tedeschi che ieri è stato scodellato sulle pagine del quotidiano "Il Fatto".

A godere di questo silenzio, interrotto soltanto da un articolo del "Sole 24 Ore", sono prima di altri i centurioni della comunicazione che proteggono l'immagine del comandante supremo di Finmeccanica. Fin dalla sera di domenica sapevano che il giornale di Padellaro avrebbe pubblicato le clamorose rivelazioni e con un giro febbrile di telefonate i centurioni guidati da Carlo Maria Fenu e dal pallido Marco Forlani hanno cercato di tamponare le chiacchiere che i carabinieri guidati dal colonnello Sergio "Ultimo" De Caprio hanno diligentemente annotato la sera del 23 maggio al ristorante "Rinaldi al Quirinale".

Il primo risultato si è visto ieri mattina quando nella rassegna stampa per i manager e i dipendenti di piazza Monte Grappa e delle società controllate è stata applicata una totale censura su questa grandiosa enciclopedia di meschinità.

È un peccato perché gli oltre 70mila dipendenti del Gruppo avrebbero potuto misurare la statura dei due ometti che di fronte a un pinzimonio e a una bottiglia di vino pregiato si sono lasciati andare a confidenze incredibili.

Quello che viene fuori dalla loro conversazione a ruota libera non è soltanto lo spaccato di un'Italia dove il potere, il denaro e il paradiso si mescolano in un cocktail ad alta gradazione, ma anche una pagina che potrebbe cadere benissimo nel libro "Razza stracciona" del giornalista Sergio Rizzo.

A uscire con le ossa rotte dai nastri della registrazione sono entrambi i protagonisti ,e con loro anche altri personaggi assenti al convivio come Alberto Nagel (informatore di Orsi), Flebuccio De Bortoli (il direttore che avrebbe dovuto tutelare il capo di Finmeccanica) e il povero Grilli (vittima di una moglie troppo zelante).

Dal pinzimonio che di solito viene preparato nel ristorante vicino al Quirinale sboccia sopratutto la carota della vanità, una verdura fredda e seducente che se non viene addentata nel verso giusto può seguire percorsi dolorosi.

Che dire infatti di quel Gotti Tedeschi, banchiere dall'aria severa, che sapendo di essere sfiduciato (esattamente il giorno dopo la cena dalla presidenza dello Ior) sembra supplicare una poltrona e non reagisce quando Orsi gli annuncia che andrà a trovare Bagnasco a Roma per "dargli del coglione perché mi ha fatto una villania in quanto ha preso posizione sui gioielli che non si devono toccare e mi ha attaccato pesantemente".

Sarebbe questo l'uomo integerrimo e intimo delle stanze vaticane che dal 2009 al 2012 ha presieduto la banca d'Oltretevere? Allora avevano ragione i membri del Consiglio Sovrintendenza dello Ior quando lo cacciarono in tronco "per non avere svolto funzioni di primaria importanza per il suo ufficio".

E che cosa si può aggiungere a commento dei giudizi di Orsi sul "pazzo" Alessandro Pansa e sugli incontri americani con la lobby dei "Conquistadores del cielo" dove si è fatto fotografare insieme ai grandi produttori di armi mentre impugna un fucile come "risposta alle Brigate Rosse".

La censura interna a Finmeccanica e lo zelo dei grandi giornali ha evitato che l'immagine dei due ometti dalla statura infinitamente modesta rimbalzasse, ma è chiaro orma che a questo punto le carote al pinzimonio mangiate al ristorante "Rinaldi al Quirinale" vanno diritte al fondoschiena di Orsi, un uomo che da' del coglione al Presidente dei vescovi italiani dimostrando di non aver capito nulla dell'intreccio che lega il potere al denaro e al paradiso.

Oggi il "Sole 24 Ore" scrive che Monti al ritorno dall'Asia convocherà il comandante supremo di Finmeccanica perché il premier non può permettersi il lusso di indugiare oltre.

Non c'è bisogno di aspettare le procure per prendere una decisione nei suoi confronti. Ci ha pensato lui a mettere le manette all'intelligenza.


3- SANDY CANCELLA LE INIZIATIVE ITALIANE PREVISTE PER COMMENTARE LA NOTTE DELLE ELEZIONI

Avviso ai naviganti N.1: "Si avvisano i signori naviganti che a New York sono state cancellate molte delle iniziative italiane previste per commentare la notte delle elezioni.

Anche se i giornali e la tv italiana danno precedenza alla sfida all'ultimo voto tra Obama e Romney, la città è ancora in parte disastrata dal ciclone Sandy e 200mila abitanti fino a ieri sera erano privi di elettricità.

L'unico appuntamento che è rimasto in piedi è quello organizzato dall'Istituto italiano di Cultura che si trova a Park Avenue. Qui si svolgerà un dibattito tra i giornalisti Maurizio Molinari, Federico Rampini, Giovanna Pajetta e Nadia Urbinati che insegna alla Columbia University.

Non è esclusa la presenza del solito economista scassasalotti Luigi Zingales che pochi giorni fa ha presentato il movimento "Fermare il declino" a una pattuglia di giornalisti riuniti allo Yale Club".


4- GROS TUTTI LO VOGLIONO NESSUNO SE LO PIGLIA

Avviso ai Naviganti N.2 " Si avvisano i signori naviganti che Gian Maria Gros Pietro, l'economista torinese dalle cravatte rosa, sta sulle spine.
Da giorni circola voce che potrebbe diventare presidente del consiglio di gestione di Intesa,ma sulla sua candidatura permangono le perplessita' dell'ex-sindaco Chiamparino che sta tirando la volata all'altro torinese Andrea Beltratti.
Per Gros Pietro questo balletto deve finire e devono finire anche le voci che lo vogliono all'Autorita' per i trasporti, Finmeccanica e a tutte le poltrone disponibili".

 

MAURO MORETTI CON UN CANE CORRADO PASSERA E MARIO MONTI Antonello Perricone cm32 antonello perricone montezemologuillaume-pepy-giuseppe sciarrone ad NTV lap2Gianni PunzoGiuseppe Orsigotti tedeschi jpegSERGIO RIZZOAlberto Nagel article FERRUCCIO DE BORTOLI FEDERICO RAMPINI GIAN MARIA GROSS PIETRO - copyright pizzi

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