unicredit mps jean pierre mustier monte dei paschi

CHE NE SARÀ DI UNICREDIT SE ANDRÀ AVANTI LO SCORPORO? - INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI URSO: ''LA SECONDA BANCA ITALIANA RISCHIA DI SBILANCIARSI VERSO PARIGI E BERLINO DOPO LA SEPARAZIONE DELLE ATTIVITÀ ITALIANE DA QUELLE STRANIERE. È APPROPRIATA LA NOMINA DI PADOAN, SOPRATTUTTO VISTI I MOLTEPLICI CONFLITTI DI INTERESSI CONNESSI A INCARICHI ATTUALI E PREGRESSI, AVENDO LUI SALVATO MPS CON SOLDI PUBBLICI QUANDO ERA MINISTRO DEL TESORO?''

Claudio Antonelli per “la Verità

adolfo urso

 

Il risiko del mondo bancario si fa sempre più bollente. Non c'è infatti solo la partita di Mps da sbrogliare, ma anche quella più ampia della creazione del terzo polo. Senza contare lo scontro attorno a Mediobanca promosso da Leonardo Del Vecchio. In ballo, oltre al futuro del sistema creditizio, pure i rapporti di potere tra le nazioni europee e la politica prettamente nostrana. Non a caso ieri il senatore di Fratelli d'Italia, Adolfo Urso, ha depositato una interrogazione parlamentare al governo che parte dalle ultime novità legate a Mps e termina ponendo alcuni interrogativi molto interessanti attorno al futuro di Unicredit.

 

Innanzitutto interpella il governo per sapere se «la nomina di Pier Carlo Padoan alla presidenza di Unicredit sia considerata appropriata, specie in relazione ai molteplici elementi di conflitto di interessi connessi agli incarichi attuali e pregressi e in particolare al precedente ruolo espletato per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena in qualità di ministro dell'Economia e delle Finanze». Per poi entrare nel dettaglio del futuro riassetto in via di disvelamento da parte di Jean Pierre Mustier.

 

In aggiunta Urso chiede se «il governo abbia valutato il giusto contemperamento tra gli interessi in campo e se, nell'ambito del piano di riassetto di Unicredit e dell'operazione di scorporazione tra le attività italiane e quelle estere non sia identificabile un forte sbilanciamento verso gli interessi dell'asse franco tedesco e se escluda che la parte internazionale delle attività così scorporate possa essere ceduta a partner stranieri». Semplificando il concetto e leggendo tra le righe, il senatore di Fdi pone un interrogativo di peso. Lo scorporo delle attività porterà a una Ipo a Francoforte e a una valorizzazione della futura banca estera magari con una fusione tutta tedesca?

JEAN PIERRE MUSTIER

 

 A quel punto come avverrebbe la separazione delle sofferenze bancarie? Il sottinteso dietro all'interrogazione sarebbe il seguente: saranno tolti i gioielli e lasciati sotto la giurisdizione straniera, mentre in Italia rimarrebbero le zavorre? E se così fosse si finirebbe con il favorire i player stranieri pronti a fare shopping a Sud delle Alpi? «Si chiede al governo», prosegue il testo, «se tutto ciò non appare corrispondere a quanto da tempo è nell'aspirazione della finanza francese per il controllo degli asset principali del sistema bancario, finanziario e assicurativo italiano, con la rinuncia anche alla presenza estera della finanza italiana oggi identificata proprio in Unicredit».

inchino padoan

 

Resta dunque da capire se le voci di una possibile fusione Mps-Unicredit servano a qualcuno dentro la maggioranza per spingere un Mustier riluttante verso Siena e verso la privatizzazione di una banca che nessun altro vuole. Magari in cambio il governo potrebbe chiudere un occhio sull'operazione di spin off? Certo la scelta di un presidente come Padoan lascia aperti tutti gli interrogativi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...