NON C’È INTESA SU SANT’INTESA – SFIDA ALL’ULTIMO SECONDO TRA BAZOLI E LE FONDAZIONI AZIONISTE: IL PRIMO TIRA DRITTO E CERCA UNA SOLUZIONE ESTERNA PER SOSTITUIRE PASSERA, LE SECONDE SPINGONO PER L’INTERNO MORELLI – IL FATTORE TEMPO NON GIOCA A FAVORE DI ABRAMO, E DOPO I CORTESI RIFIUTI DI COLAO, BRAGGIOTTI, ARPE E BERNABÉ, SALGONO LE QUOTAZIONI DI GRILLI…

Francesco Manacorda per "la Stampa"

Giovanni Bazoli tira dritto e cerca ancora un candidato esterno per il posto di consigliere delegato di IntesaSanpaolo. Mentre il fronte delle Fondazioni azioniste della banca si compatta attorno alla soluzione interna - che vedrebbe con ogni probabilità la salita dell'attuale direttore generale vicario Marco Morelli alla carica di consigliere delegato e quella di Gaetano Micciché al posto di direttore generale con forti deleghe - il presidente del consiglio di sorveglianza conferma la sua volontà di risolvere in prima persona la questione aperta dall'uscita di Corrado Passera, scegliendo personalmente il successore.

Ma il consiglio di sorveglianza, dove il nome deve passare, non risulta ancora convocato per oggi e il fattore tempo non pare giocare a favore di Bazoli. E' infatti possibile che la convocazione possa arrivare già per domani, ma se dovessero passare altri giorni senza che il candidato esterno si concretizzi, allora la scelta interna finirebbe per diventare la più facile.

L'identikit del candidato esterno che viene tracciato è quello di una figura assolutamente autorevole - e non potrebbe essere altrimenti, se dovesse andare sopra Morelli e Miccichè - che abbia esperienza di banca. Anche ieri è così partito così il totonomine, con alcuni dinieghi raccolti praticamente in diretta. Si fa il nome di Vittorio Grilli, attuale direttore generale del Tesoro e nelle ultime settimane, dopo che la sua candidatura per la guida di Bankitalia è stata affondata, dato più volte per uscente. Lo stesso Grilli era stato spinto senza successo l'anno scorso, quando al ministero c'era ancora Giulio Tremonti, come possibile amministratore delegato di Unicredit.

Tra i nomi di banchieri circolano anche quelli di Gerardo Braggiotti, oggi ala guida di Banca Leonardo, e dell'ex ad di Capitalia Matteo Arpe, che guida invece Banca Profilo. Ma fonti vicine a Braggiotti smentiscono decisamente qualsiasi possibilità di un passaggio del banchiere che di banca Leonardo è anche forte azionista; e anche per quel che riguarda Arpe ambienti a lui vicini smentiscono qualsiasi contatto con Bazoli. C'è anche chi al posto di un banchiere vedrebbe bene Franco Bernabé, oggi presidente di Telecom Italia, ma anche in questo caso fonti vicine all'interessato definiscono «totalmente infondate» le voci.

Certo, il nome che Bazoli dovrà sottoporre a tre votazioni - il comitato nomine del consiglio di sorveglianza, lo stesso consiglio di sorveglianza e infine il consiglio di gestione che dovrà attribuire le deleghe al nuovo numero uno - dovrà essere digeribile per tutti. E tra le Fondazioni che spingono per la soluzione interna ci sono già Compagnia di Sanpaolo, Carifirenze e Cariparo, cui si sarebbe aggiunta anche la bolognese Carisbo. Fondazione Cariplo, il cui presidente Giuseppe Guzzetti è tradizionalmente in sintonia con Bazoli, sembra invece per ora meno schierata: probabile che Guzzetti si sia riservato, come spesso gli accade, il ruolo di mediatore tra posizioni che al momento appaiono difficilmente conciliabili.

Ieri il presidente della Compagnia Angelo Benessia ha precisato che «la scelta spetta al consiglio di sorveglianza, noi come azionisti non sappiamo nulla», aggiungendo comunque che «sono convinto che sarà un risultato corale», con un chiaro accenno alle velleità solistiche di Bazoli. Anche all'interno delle Fondazioni, però, non tutti sono sulle stesse posizioni: a Torino, dove oggi si tiene il consiglio generale della Compagnia, il vicepresidente Luca Remmert afferma che «l'importante è la competenza del nuovo consigliere delegato, la statura internazionale, la professionalità. Questo non vuol dire deprimere la possibilità di una successione interna, ma spero proprio che si percorra la strada delle capacità e delle caratteristiche».

 

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