PASSERA RIMPINGUA IL PATONZA IN BOLLETTA - BANCA INTESA ALLARGA IL PLAFOND DI CASH A FAVORE DI FININVEST: ALTRI 400 MILIONI € - IL LODO MONDADORI È STATO PAGATO CON RISORSE PROPRIE, MA IL BISCIONE HA VOLUTO ALLUNGARE LA SUA LINEA DI CREDITO CON LE BANCHE: IN TUTTO 6 MILIARDI 360 MLN, DI CUI USA “SOLO” IL 61% - L’INIEZIONE DI SOLDI SERVE IN PARTE PER L’ACQUISIZIONI DELLE ANTENNE DMT, MA SOPRATTUTTO PER “ALTRI RISCHI”, EVENTI STRAORDINARI (COME UN TRACOLLO IN BORSA IN CASO DI CADUTA DEL GOVERNO?)...
Rosario Dimito per "Il Messaggero"
Intesa Sanpaolo allarga il plafond di disponibilità liquide a favore di Fininvest. Ieri i consigli di gestione e di sorveglianza, riuniti a Torino, secondo quanto risulta a Il Messaggero, avrebbero deciso di elevare di 400 milioni le linee di credito in dotazione del gruppo del Biscione presieduto da Marina Berlusconi. Portando l'accordato, cioè il credito concesso sotto qualunque forma, da 2,3 a 2,7 miliardi. Finora la Fininvest, però, ha utilizzato solo 1,5 miliardi, quindi il 65% del totale.
Nonostante dunque ci siano ancora margini inutilizzati sui fidi accordati, la Superbanca rafforza le risorse di cassa della holding attiva nelle tv commerciali (Mediaset), cinema (Medusa), editoria (Mondadori), servizi bancari, assicurativi (Mediolanum) impoverite in luglio dal pagamento di 560 milioni alla Cir di Carlo De Benedetti per il lodo Mondadori. Il versamento determinato dalla sentenza di appello del tribunale di Milano, è stato effettuato utilizzando risorse proprie, nonostante Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio avessero concesso a favore della holding di De Benedetti una fidejussione di 806 milioni per garantire una capienza più ampia rispetto al pericolo di condanna. Secondo la centrale rischi di Bankitalia che censisce i debiti nei confronti del sistema bancario, Fininvest ha un accordato totale di 6,360 miliardi ma utilizza solo 3,897 miliardi (61%).
Nelle delibere approvate ieri col sigillo anche del consiglio di sorveglianza in base all'art. 136 del testo unico bancario (per la presenza di alcuni amministratori comuni fra Intesa e Fininvest) si motiva l'ampliamento del plafond. Dei 400 milioni nuovi, 100 si riferiscono all'ingresso nel perimetro del gruppo Fininvest del nuovo polo delle torri frutto della fusione del ramo d'azienda di Dmt, società di Alessandro Falciai con Elettronica Industriale, il veicolo creato da Mediaset che detiene il 66% del capitale.
Gli altri 300 milioni si riferiscono ad «altri rischi» non meglio identificati e potrebbero essere imputati ad eventi straordinari. In pratica le risorse potrebbero servire per fronteggiare improvvise necessità anche temporanee. Sul nuovo plafond verranno applicate le condizioni praticate ai migliori clienti con un alto rating. Allo stato non sarebbero previste garanzie trattandosi di un credito potenziale: eventuali diritti reali potrebbero scattare quando il credito diventa effettivo.
Nella relazione accompagnatrice della proposta lunga più di una trentina di pagine, Fininvest verrebbe descritta come un gruppo sano, con una valenza degli indicatori di bilancio, dotato di merito di credito. Si precisa che il biscione non ha proceduto a fare accantonamenti per il lodo Mondadori e per la vicenda Endemol dove è coinvolto attraverso Telecinco. L'ultimo bilancio approvato, al 31 dicembre 2010, rivela che il Biscione aveva ricavi pari a 5,891 miliardi, un risultato operativo di 881 milioni, un risultato finale di 160,1 milioni.
Ai consigli sarebbe stata fornita anche una comunicazione di Bankitalia riguardo il miglioramento del floor del risk-weighted assets, cioè la base delle attività ponderate per il rischio che si riflette sul core tier1. Si tratta di un indicatore particolarmente importante in questo ciclo economico perchè rappresenta il denominatore del rapporto che determina il principale coefficiente patrimoniale: più è basso più il core tier1 aumenta. Al 30 giugno scorso era del 10,2%.
passeraSILVIO BERLUSCONI DEBENEDETTIMarina Berlusconi